Maturità, il paradosso della Buona scuola: essere bocciati agli esami è venti volte meno probabile che non essere ammessi

di Salvo Intravaia, la Repubblica, 11.6.2024.

20mila ragazzi sperano nell’ammissione. Infatti la riforma prevede di poter avere anche qualche insufficienza in pagella.

Gilda Venezia

Ore decisive per i maturandi in bilico. Studenti e studentesse che non sono riusciti con il rush finale di interrogazioni riparatorie a presentarsi allo scrutinio decisivo con tutti sei in pagella. E che adesso i consigli di classe devono stabilire se inviare agli esami ugualmente o fermare a un passo dalla fine.

Si tratta di circa 20mila ragazzi che stanno incrociando le dita e sperano di essere ammessi agli esami. Magari con una o più insufficienze, possibilmente non gravi: cinque, per essere più chiari. La Buona scuola bis ha previsto infatti che si può essere ammessi alla maturità anche con qualche piccolo neo.

Ovviamente, presentarsi con un cinque o, peggio, un quattro in una disciplina d’indirizzo potrebbe pregiudicare l’esito finale dell’esame. Ma i numeri dicono altro. Lo scorso anno, nel 2023, i non ammessi alla maturità furono il 3,7% del totale. Mentre i bocciati all’esame finale, dopo avere sostenuto due prove scritte e un colloquio, furono lo 0,2%. In altre parole, essere bocciati agli esami, dopo la scrematura effettuata dai docenti interni della classe, è circa venti volte meno probabile che essere non ammessi all’esame.

I numeri

I maturandi in attesa del giudizio che li proietterà alla fase finale del loro percorso di studi scolastico sono più di 526mila, di cui 512mila e 500 interni e quasi 14mila esterni. Quei privatisti che, per svariate ragioni, non sono riusciti a iscriversi e frequentare un corso regolare e che hanno deciso di presentarsi davanti alla commissione con una preparazione fai da te. Se non sono in possesso della promozione al quinto anno devono sostenere un esame preliminare nella scuola che ha accolto la domanda. I 526mila aspiranti al diploma frequentano poco più di 28mila quinte classi che formeranno 14.072 commissioni d’esame. La pattuglia più numerosa è quella dei liceali che costituiscono più del 50% di tutti i maturandi. Con oltre 266mila candidati.

I candidati in bilico

I candidati più fragili, quelli che in queste ore rischiano di non arrivarci proprio alla maturità, sono quelli che hanno raccolto meno in termini di credito scolastico: quel 40% di punteggio riservato alla carriera scolastica.
Uno studente che, per pura ipotesi, è stato promosso con la media del sei in tutti e tre gli anni scolastici che portano all’esame di stato, si presenta con un credito di 22 punti, il minimo possibile. Per arrivare al 60, il voto minimo per ottenere il diploma, occorre aggiungere altri 38 punti. Alle due prove scritte vengono riservati 20 punti ciascuna. Pur non contemplando più una sufficienza, questa può essere collocata a 12 punti.
Stesso discorso per il colloquio. Per essere promossi con un credito basso occorre quindi ottenere almeno la sufficienza nelle tre prove d’esame. Il massimo credito scolastico possibile, 40 punti, è riservato ai cervelloni che negli ultimi tre anni sono riusciti a mettere insieme in pagella una media finale superiore al 9.
Questi studenti hanno un altro problema: quello di acciuffare almeno il 100 e, se possibile, anche la lode.

 

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