Ministra L. Azzolina, non è più il tempo delle conferme verbali

dal blog di Gianfranco Scialpi, 12.2.2020

– La Ministra Lucia Azzolina, conferma l’indecenza degli stipendi. Lo sappiamo benissimo. Ora però occorre passare alle azioni. Diversamente si giustifica l’impotenza rispetto alla situazione presente.

Ministra L. Azzolina, la sua dichiarazione

Lucia Azzolina, venti giorni fa ha rilasciato a Omnibus la seguente dichiarazione:
Un’attenzione particolare sarà data a loro (gli studenti), ciò significa avere personale scolastico il più preparato possibile, seguito, preferibilmente pagato di più, gli insegnanti hanno ragione quando dicono ‘i nostri stipendi sono ben al di sotto della media europea’ . Non sto facendo promesse, sto dicendo che conosco tutte le problematiche che ci sono da donna di scuola”

E quindi Ministra?

Le parole della Ministra non dicono nulla di nuovo. Qualche giorno fa il Sole24Ore riportava: “Per un maestro delle ex-elementari il salario iniziale, in Italia, è di 30.403 dollari, contro una media Ocse di 31.276 dollari. Dopo 15 anni di esperienza in Italia i docenti della primaria arrivano a 36.604 dollari, contro una media Ocse di 42.078 dollari. A fine carriera si arriva a 44.468 dollari, contro una media Ocse di 55.364 dollari. Il divario sale per le medie e le superiori. Alle medie la retribuzione in ingresso per un professore è di 32.725 dollari a fronte di una media Ocse di 34.230 dollari. Dopo 15 anni il confronto è tra 39.840 dollari (Italia) e 47.675 dollari (media Ocse). A fine carriera tra 48.833 (Italia) e 57.990 (media Ocse). Alle superiori, a inizio carriera si confrontano 32.725 dollari, in Italia, contro 35.859 dollari (media Ocse); dopo 15 anni, 40.952 dollari (Italia) e 49.804 dollari (media Ocse), a fine carriera, 51.045 (Italia) e 60.677.
A questo punto invito il Ministro ad agire. Le dichiarazioni non sono più sufficienti. Fermarsi ad esse e non agire significa fare critica conservatrice (G. Lukács), apologia indiretta del presente (D. Fusaro), che è proposto come   immodificabile,
Per dirla con le parole del filososo ultramarxista E. Bloch occorre rimettere in moto l’ontologia del non ancora

Una proposta concreta, ma…

Scendendo di livello, la Ministra ha la possibilità di smuovere le acque stagnanti nelle quali gli insegnanti si trovano, declinate nel D.Lvo 29/93.
Lo strumento, ovviamente è legislativo, finalizzato a superare  il vincolo del suddetto decreto che blinda i contratti pubblici, e quindi quella della scuola, all’interno della inflazione programmata. Ma glielo consentiranno?
Le perplessità sono tutte confermate dal silenzio della Ministra sul che fare e soprattutto sulla prospettiva di un aumento favorito dalla riduzione del cuneo fiscale che associato alle cifre stanziate dalla legge di bilancio 2020 (Legge 160/19) dovrebbe superare il traguardo, ipotizzato da L. Fioramonti dei 100€.
Ottima notizia! Resta però l’implicita ammissione di un contesto prigioniero del D.Lvo 29/93.

L’unica proposta concreta, ma che varrà per il futuro è stata avanzata dalla FGU Gilda degli Insegnanti  che “ribadisce la sua proposta di istituire un’area di contrattazione specifica per il personale docente che non può essere demansionato a personale impiegatizio. L’area unica di contrattazione in questi decenni ha creato conflitti e tensioni interpretative a fronte di posizioni lavorative oggettivamente diverse e non assimilabili”.
In altri termini, è proposta la fuoriuscita della scuola dall’area impiegatizia creata dal D.Lvo 29/93. A mio parere, questa mi sembra l’unica soluzione per dare concretezza al sogno di stipendi europei.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Ministra L. Azzolina, non è più il tempo delle conferme verbali ultima modifica: 2020-02-13T04:28:11+01:00 da
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

GILDA VENEZIA - Associazione Professionale GILDA degli INSEGNANTI - Federazione Gilda Unams

webmaster: Fabio Barina



Sito realizzato da Venetian Navigator 2 srl