“Ministro Urso, non cancelli il liceo economico sociale per il Made in Italy”: la lettera dei docenti

di Emanuela Giampaoli, la Repubblica, 16.1.2024.

La presidente del Comitato Cinzia Cotti, docente in una scuola di Piacenza: “La nostra è un’esperienza decennale che in tanti ci siamo impegnati per far crescere e che sta dando ottimi esiti. Crediamo sia giusto sia per i docenti sia per ragazzi e famiglie fare chiarezza”

Gilda Venezia

Una lettera per chiedere al ministro Adolfo Urso chiarimenti sul destino del Les, il Liceo Economico Sociale, che nei piani del governo potrebbe essere sostituito dal liceo del Made in Italy, laddove questo dovesse prendere quota. A inviarla il Comitato Salviamo il Les, oltre 7mila firme alle spalle, per salvaguardare l’esperienza di questo indirizzo liceale avviato dieci anni fa e molto richiesto. «Liceo del Made in Italy e Liceo Economico Sociale – scrivono i firmatari della lettera – potranno vivere insieme e completarsi a vicenda, il primo come Liceo autonomo fin dal suo nascere, il secondo come opzione delle Scienze Umane». Se infatti il liceo del Made in Italy voluto da Fratelli d’Italia difficilmente riuscirà a partire già il prossimo anno (le adesioni al momento sono pochissime), il timore resta per il futuro. «La nostra è un’esperienza decennale – osserva la presidente del Comitato Cinzia Cotti che insegna in una scuola di Piacenza – che in tanti ci siamo impegnati per far crescere e che sta dando ottimi esiti. Crediamo sia giusto sia per i docenti sia per ragazzi e famiglie fare chiarezza».

Il testo della lettera

“Onorevole Ministro Urso,
siamo diverse centinaia di docenti di tutte le regioni d’Italia e le scriviamo per avere una risposta chiara e inequivocabile sul destino del Liceo Economico Sociale, indirizzo nel quale crediamo fortemente e che è stato messo in forse da circa un anno a causa della nascita del nuovo indirizzo Made in Italy, da Lei con altrettanta forza voluto. Come liberi cittadini abbiamo il diritto di sapere e Lei come nostro Ministro ha il dovere di rispondere.

Ha veramente intenzione di estinguere con la forza un indirizzo valido ed in crescita, con la sola motivazione economica di farne nascere uno nuovo, ancora debole, a costo zero? Noi continuiamo a credere di no, nonostante ci stiano ripetendo insistentemente che sarà così. Noi la legge 206 del 27 dicembre 2023 l’abbiamo studiata con attenzione e l’interpretazione del comma 4 dell’articolo 18 ci sembra chiara: dove si attiverà una classe di Made in Italy e ci sarà un congruo numero di iscritti, questa prenderà il posto di una del LES, dove invece gli studenti continueranno a scegliere l’indirizzo Economico Sociale la loro libertà di scelta verrà rispettata.

Un nuovo Liceo ha bisogno di tempo e di cure per crescere, ha bisogno di gente di scuola che ci investa e lo supporti, non può essere soltanto imposto. Moltissime infatti sono state le perplessità sollevate a questo riguardo negli ultimi giorni un po’ ovunque in Italia, prova ne è l’esiguo numero di classi di cui è stata chiesta l’attivazione.

Liceo del Made in Italy e Liceo Economico Sociale potranno vivere insieme e completarsi a vicenda, il primo come Liceo autonomo fin dal suo nascere, il secondo come opzione delle Scienze Umane. Alcune persone hanno scritto, senza saperne nulla, che questi due Licei, MiI e LES, sono praticamente uguali, il che non è vero perché hanno orientamenti completamente differenti, infatti, nel Made in Italy scompaiono completamente le scienze umane, ma è proprio nella diversità che si può trovare un arricchimento.Aspettiamo fiduciosi la Sua risposta Signor Ministro e siamo certi che questa volta arriverà.

Cordiali saluti”.

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