Mobilità: tempi quasi scaduti. Manca l’accordo sulla chiamata diretta. Si va verso l’ordinanza

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Manuela Aragona, Professionisti Scuola Network, 5.4.2017

– La decisione di chiudere l’accordo sulla chiamata diretta è solo politica. In sostanza le deroghe potrebbero essere messe in sicurezza prima che i tempi diventino maturi per eventuali sentenze (e ricordiamo che tra quelle che stanno più a cuore ai docenti ci sono quelle contenute nell’ipotesi di contratto sulla mobilità ancora in stand by).

Secondo la Uil scuola, la firma potrebbe giungere a metà aprile, ma resta un nodo cruciale da risolvere, ovvero proprio quello della chiamata diretta che vede lo scontro tra MIUR e sindacati.

O meglio,Cgil, Cisl, Uil e Snals, sarebbero orientate ad accettare un accordo sulla base di adeguate garanzie circa i criteri sui quali dovrebbero basarsi le scelte dei dirigenti e sulla valorizzazione del collegio dei docenti nell’ambito del procedimento; Gilda degli insegnanti, invece, resta ferma sulla richiesta di vincolare le scelte a punteggio e graduatorie; proprio Maria Domenica Di Patrevice coordinatrice nazionale della Gilda, dichiarava lo scorso mese in un comunicato: si intravede una flebile luce, ma la trattativa per raggiungere l’accordo sulla chiamata diretta è ancora in un tunnel. Il confronto con l’Amministrazione prosegue ormai da mesi, ma si torna sempre al punto di partenza e per il momento riteniamo che non ci sia ancora alcuno spazio per la firma del contratto”. Questo perchè “Viene diminuito il numero dei requisiti da prendere in considerazione per passare dall’ambito territoriale alla scuola, ma la musica non cambia perché il Collegio dei docenti non può deliberare, ma esprimere semplicemente un parere, e non è riconosciuta in nessun modo l’esperienza didattica maturata dai docenti che insegnano da tanti anni: punteggi e graduatorie non contano e tutti gli insegnanti restano in balìa della discrezionalità del dirigente scolastico”

In teoria il Miur potrebbe tranquillamente chiudere la partita con gli altri sindacati, in quanto come riporta ItaliaOggi un qualsiasi contratto necessita che lo firmino un numero di sindacati tale da superare il 50 + 1 della rappresentatività sindacale (le quattro sigle sindacali arrivano al 92% circa: in caso non si arrivasse ad un accordo si potrebbe optare per ordinanza). Il nodo , che alcune organizzazioni di dirigenti scolastici non vedrebbero di buon occhio la contrattualizzazione della chiamata diretta, per cui starebbero facendo pressioni sull’amministrazione centrale per evitare di giungere ad un accordo con i sindacati. (…) Se il legislatore non provvederà tempestivamente a dare attuazione alle pattuizioni contenute nell’intesa del 30 novembre, le deroghe previste nel nuovo contratto sulla mobilità e nell’eventuale accordo sulla chiamata diretta anche per effetto dell’intesa del 29 dicembre, alla prova dei fatti, potrebbero sciogliersi come neve al sole. L’iter di approvazione del decreto Madia, però, è in fase avanzata. Il provvedimento è già stato posto all’esame del commissioni parlamentari, per i prescritti pareri, e dovrebbe giungere a conclusione entro il 29 aprile prossimo.

Insomma il mancato accordo sulla chiamata diretta potrebbe inficiare il regolare inizio dell’anno scolastico; ed al riguardo il sindacato Anief ha evidenziato la necessità di “apporre delle modifiche” sui punteggi riguardanti pre-ruolo, supplenze su sostegno, servizio nelle scuole paritarie e titoli abilitanti o specializzanti. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ha dichiarato: “L’amministrazione scolastica deve convocare subito i sindacati e dire come stanno le cose sulla chiamata diretta. Questo ping pong non fa bene a nessuno. Agli alunni, che rischiano di iniziare l’anno senza i loro insegnanti. Al personale, che rimane appeso a una chiamata per mesi. Ai dirigenti scolastici, costretti a tamponare la situazione con supplenze fino all’avente diritto. Pensavamo che la lezione del 2016 fosse servita, con l’algoritmo impazzito, le nomine protratte fino allo scorso Natale e un tourbillon di cattedre senza precedenti nella scuola pubblica italiana”.

Con ogni probabilità, l’incontro risolutivo si terrà il prossimo 11 aprile, anche se permangono le problematiche relative alla chiamata diretta ed  al ruolo svolto dal Collego docenti: per il MIUR  consultivo, per le OO.SS deliberante.

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Mobilità: tempi quasi scaduti. Manca l’accordo sulla chiamata diretta. Si va verso l’ordinanza ultima modifica: 2017-04-06T04:35:12+02:00 da
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