Pensione di vecchiaia dopo i 67 anni per gli insegnanti: pericoloso per chi insegna e per i bambini?

NotizieOra, 12.8.2018

– Abbiamo voluto pubblicare le considerazioni con relative domande di una nostra lettrice insegnante che si chiede quanto sia sicuro per i bambini e per gli stessi docenti che gli insegnanti permangano in servizio fino all’età necessaria per l’accesso alla pensione di vecchiaia. “Salve, ho 56 anni, e ho 17 anni di contributi. Nulla prima del ‘96 (sorvolo sul lavoro al nero svolto sino ad allora) comunque.. ho iniziato a lavorare per lo Stato dal 10 dicembre 2001 (ministero della giustizia sino al 2006, istruzione dal 2006 ad oggi). A conti fatti dovrei andare in pensione a 68 anni e 7 mesi… insegno alle elementari. Mi pare una cosa incivile se non pericolosa per me e i bambini. Cosa ne sapete in merito? Sono previsti cambiamenti? Grazie a chiunque voglia rispondermi.”
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Pensione di vecchiaia insegnanti

Se si escludono gli insegnanti della scuola dell’infanzia e degli asili nido, che sono stati inclusi nelle mansioni gravose per le quali non è previsto l’aumento dell’età pensionabile legato all’adeguamento alla speranza di vita Istat, e che possono godere del beneficio della pensione quota 41 per i lavoratori precoci (e che hanno avuto accesso all’Ape sociale), il resto dei docenti non rientrano in categorie speciali per le quali siano previste metodologie di pensionamento diverse. Per gli insegnanti, quindi, come per tutti gli altri lavoratori, in assenza dei requisiti necessari per l’accesso alla pensione anticipata, l’accesso alla pensione di vecchiaia è a partire dal 1 gennaio 2019 a 67 anni a cui si dovranno aggiungere a partire dal 2021 ulteriori 3 mesi di aumento dei requisiti ogni biennio. Questo porterà, ogni 8 anni ad un ulteriore aumento di 1 anno sull’età pensionabile.

Tutto questo, ovviamente, escludendo le possibilità di pensionamento che verranno offerte dal 2019 con le riforme in cantiere che l’attuale governo sta preparando ma che non riguarderanno coloro che hanno pochi anni di contributi.
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Pensione insegnanti: perchè differenziare?

Quello di cui, probabilmente non si tiene conto è che la categoria degli insegnanti è stata talmente tanto penalizzata negli ultimi decenni anche a causa del blocco dei concorsi e delle entrate in ruolo, da creare contratti a tempo indeterminato che sono arrivati molto tardi e carriere discontinue che non hanno permesso, molto spesso, di accumulare molti anni di contributi prima dell’entrata in ruolo.

Da tenere conto che non solo per la scuola dell’infanzia e per gli asili nido il lavoro dell’insegnante è gravoso: pensiamo ad un docente ultrasessantenne alle prese con una classe di 25 bambini di 6 o 7 anni al momento della ricreazione. I bambini vanno in ogni caso tenuti d’occhio, bisogna avere riflessi pronti in caso di interventi immediati e non sempre con l’avanzare dell’età questo è possibile. La riflessione della nostra lettrice, quindi, è giusta poichè non si tratta solo del pericolo del docente come lavoratore ma anche dei bambini che sono affidati alla sua sorveglianza. Proprio per questo motivo, secondo il nostro parere, si dovrebbe trovare un modo per permettere a questa categoria di lavoratori di poter accedere alla pensione prima dei 67 anni.

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Pensione di vecchiaia dopo i 67 anni per gli insegnanti: pericoloso per chi insegna e per i bambini? ultima modifica: 2018-08-14T04:37:11+02:00 da
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