Il Sole 24 Ore, 10.9.2018
– La grana “inglese tra i banchi” a viale Trastevere ce l’hanno ben presente. Al punto che stanno pensando di correre ai ripari. Come ha confermato il ministro Marco Bussetti in una delle tante interviste concesse in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico.
L’idea è quella di utilizzare il Pon Istruzione per una formazione ad hoc dei docenti di lingue. A disposizione ci sarebbero 150 milioni della programmazione in corso. Che verrebbero messi a disposizione degli insegnanti con un bando in corso di definizione. Per una volta si resterebbe nel solco della Buona Scuola che, come si ricorderà, ha reso obbligatoria la formazione in servizio dei prof, indicando le competenze di lingua straniera e la metodologia Clil tra le nove priorità per la formazione. Per i docenti sia del primo che del secondo grado.
Al momento per poter insegnare una disciplina non linguistica in un idioma diverso dall’italiano gli insegnanti devono avere una conoscenza certificata di livello C1 della lingua interessata e aver seguito un corso universitario di specializzazione che assicura 20 crediti formativi. Risultato: negli ultimi 5 anni sono stati 12mila i docenti che si sono formati in inglese, francese, tedesco e spagnolo nei licei o negli istituti tecnici. A fronte dei 4mila che hanno frequentato corsi universitari di perfezionamento al Clil. Una platea che il Miur vuole incrementare grazie alle risorse del Pon. Perché – è la linea del ministero – è solo rafforzando le competenze di chi insegna che può aumentare la conoscenza di chi studia.
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Pronti 150 milioni per i prof ultima modifica: 2018-09-10T06:02:27+02:00 da