La Voce della scuola, 26.9.2024.
Peggio solo Grecia e Portogallo.
Il tema della disparità salariale tra i docenti italiani e quelli degli altri Paesi europei è sempre più rilevante, soprattutto alla luce dei dati presentati nel rapporto OCSE Education at a Glance 2024. Un esempio significativo riguarda i docenti tedeschi, che non solo percepiscono stipendi nominalmente più alti rispetto agli insegnanti italiani, ma possono anche contare su un potere d’acquisto del 30% superiore. Questo divario si fa ancora più evidente se si analizzano i confronti con altri Paesi europei, come Francia, Belgio e Spagna, dove le retribuzioni degli insegnanti sono migliori rispetto a quelle italiane, ma non riescono a eguagliare i livelli della Germania.
Indice
I docenti tedeschi guadagnano il 30% in più
In Germania, gli insegnanti possono vantare uno stipendio medio annuo di circa 60.000 euro lordi, ben al di sopra dei 40.000 euro lordi percepiti in Italia. Tuttavia, non è solo la differenza salariale a essere significativa: i docenti tedeschi hanno anche un potere d’acquisto notevolmente superiore. Grazie a un tasso di inflazione più basso e a un miglior controllo dei costi della vita, gli insegnanti in Germania possono permettersi uno standard di vita nettamente superiore. In Italia, invece, pur registrando un aumento nominale dell’8% negli ultimi anni, il potere d’acquisto reale degli insegnanti è diminuito del 6% a causa dell’inflazione.
Francia: retribuzioni migliori, ma inferiori alla Germania
Anche in Francia i docenti guadagnano di più rispetto ai colleghi italiani, con una retribuzione media di circa 47.000 euro lordi l’anno per un insegnante con esperienza. Tuttavia, la differenza di potere d’acquisto con la Germania si fa sentire anche qui. Sebbene gli stipendi francesi siano più alti di quelli italiani, il costo della vita in Francia è simile a quello della Germania, ma con salari meno competitivi, il che porta a un divario di potere d’acquisto rispetto ai docenti tedeschi. La situazione francese, però, è comunque più favorevole rispetto all’Italia, dove gli insegnanti faticano a mantenere lo stesso tenore di vita.
Belgio: stipendi elevati e maggior potere d’acquisto
In Belgio, i docenti percepiscono uno degli stipendi più alti d’Europa, con una retribuzione che può superare i 55.000 euro annui lordi per gli insegnanti con maggiore esperienza. Anche il potere d’acquisto dei docenti belgi è più elevato, grazie a un sistema educativo ben finanziato e a un costo della vita che, pur essendo alto, non erode significativamente i guadagni. Rispetto all’Italia, il Belgio presenta un sistema scolastico che valorizza maggiormente il ruolo dell’insegnante, con politiche salariali che offrono una retribuzione competitiva e un adeguato sostegno finanziario.
Spagna: salari moderati ma comunque migliori dell’Italia
In Spagna, la situazione è più simile a quella italiana in termini di salario nominale, con una retribuzione media annua di circa 42.000 euro lordi per un insegnante con esperienza. Tuttavia, anche qui il potere d’acquisto degli insegnanti spagnoli risulta superiore rispetto a quello italiano, grazie a un costo della vita relativamente più basso, soprattutto nelle città di medie dimensioni. Il sistema educativo spagnolo, pur soffrendo di alcune criticità, riesce a offrire condizioni migliori rispetto all’Italia, che resta uno dei Paesi in cui gli insegnanti faticano di più a mantenere il proprio tenore di vita.
Chi sta peggio
Nonostante la posizione critica dell’Italia, ci sono alcuni Paesi in Europa in cui i docenti sperimentano un potere d’acquisto ancora inferiore. In Portogallo, ad esempio, gli insegnanti guadagnano stipendi mediamente più bassi rispetto ai colleghi italiani, con una retribuzione che si attesta intorno ai 30.000 euro lordi all’anno. Anche se il costo della vita in Portogallo è più basso rispetto all’Italia, la capacità di spesa dei docenti resta limitata, soprattutto nelle aree metropolitane come Lisbona e Porto, dove l’aumento dei prezzi immobiliari ha ridotto il potere d’acquisto.
Un altro caso interessante è la Grecia, dove gli insegnanti, pur avendo visto una leggera ripresa negli stipendi negli ultimi anni, soffrono ancora le conseguenze della crisi economica. Gli stipendi medi degli insegnanti greci sono tra i più bassi d’Europa, con un potere d’acquisto inferiore rispetto a quello dei colleghi italiani.
Una professione poco attraente
Il confronto tra gli stipendi e il potere d’acquisto degli insegnanti italiani e quelli dei Paesi europei evidenzia una situazione di evidente svantaggio per i docenti italiani. Mentre gli insegnanti tedeschi beneficiano di un potere d’acquisto del 30% superiore rispetto ai loro colleghi italiani, anche Paesi come Francia, Belgio e Spagna offrono condizioni economiche più favorevoli. Questo divario non solo riduce l’attrattiva della professione docente in Italia, ma mette anche a rischio la qualità del sistema educativo nel lungo termine, con una difficoltà crescente nel reclutare e mantenere giovani talenti.
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Rapporto Ocse: stipendi dei docenti italiani più bassi d’ Europa come potere di acquisto ultima modifica: 2024-09-26T19:06:21+02:00 da