Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia, 30.10.2024
Sciopero della scuola del 31 ottobre: uno sciopero “giusto” che doveva essere il segno dell’unità della categoria. Ma così non è.
La Gilda degli Insegnanti non ha aderito allo sciopero della scuola indetto il giorno 31 ottobre unilateralmente dalla Flc-Cgil e da altre sigle della galassia Cobas. Ci saremmo aspettati un coordinamento di tutte le sigle sindacali per costruire una giornata unitaria di mobilitazione contro la manovra di bilancio che penalizza ancora una volta i docenti, i lavoratori della scuola e tutto il comparto dell’istruzione. Così non è stato.
La Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia, condividendo in ogni caso molte delle motivazioni alla base dello sciopero, lascia libertà di partecipazione a tutti i suoi iscritti, ma rilancia la necessità di rilanciare una mobilitazione il più possibile unitaria della categoria prima dell’approvazione della Legge di Bilancio in Parlamento. Lo sciopero del 31 ottobre rischia di essere identificato più come sciopero politico di parte che sciopero generale della scuola con parole d’ordine comuni.
Le ragioni per mobilitarsi ci sono tutte. Gli aumenti stipendiali promessi sono nettamente inferiori alla perdita del potere d’acquisto subito dai lavoratori della scuola negli ultimi anni. Si prevedono aumenti di circa € 135 lordi che si trasformeranno alla fine in circa € 60-70 di aumento a regime. Gli stipendi dei docenti rimangono tra i più miseri di tutta l’area UE e si continua a disinvestire sul sistema di istruzione con l’alibi del decremento demografico. Si procede ad una riduzione drastica della dotazione organica: meno 5.660 di docenti dell’organico dell’autonomia e meno 2.174 unità di personale ATA, nessun provvedimento contro le classi pollaio, si mantiene la precarietà strutturale del personale di fronte a sistemi di reclutamento confusi e bizantini. In più la carta del docente diventa una delle spese variabili che potranno essere ridotte con semplice provvedimento legislativo e che riconosceranno i benefici altre che ai docenti a tempo indeterminato solo per i supplenti annuali al 31 agosto. Ciò escluderà una massa di docenti precari con supplenze al 30 giugno e per periodi più brevi. Al Ministero intanto verranno dati 122 milioni per una generica “valorizzazione del sistema scolastico” e nella piena disponibilità del Ministro che avrà libertà di sponsorizzare i suoi progetti di riforma o intervenire con proposte contrattuali finalizzate al rafforzamento della dirigenza scolastica (staff della dirigenza e middle management). Sono risorse che dovrebbero andare invece a rimpinguare la massa stipendiale di tutti.
La Gilda degli Insegnanti ha già chiesto che le risorse della card del docente vengano spostate negli stipendi introducendo sgravi fiscali dedicati alla formazione dei docenti e all’acquisto dei materiali inerenti l’attività professionale. Continua, a differenza della Flc-Cgil a ribadire che non serve rimpinguare il Fondo per le attività accessorie che premiano spesso chi fa altro dall’insegnamento. E’ necessario che tutte e tutti abbiano uno stipendio dignitoso che sia valutato in tutte le sua parti anche ai fini previdenziali.
La Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia confida che lo sciopero del 31 ottobre non si trasformi in una occasione persa, ma rilanci un dialogo costruttivo tra tutte le forze sindacali e professionali della scuola per arrivare un grande sciopero unitario della scuola.
Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia
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Sciopero della scuola del 31 ottobre: manca l’unità della categoria ultima modifica: 2024-10-31T06:08:20+01:00 da