Novemila cattedre senza prof e trecento scuole senza preside. La prima una carenza prevedibile, perché di insegnanti vincitori di concorso e rimasti a piedi, in Veneto, non ce ne sono, e a settembre tutte quelle cattedre vuote si dovranno accontentare di un supplente. La seconda è un’emorragia «insostenibile e devastante per il Veneto e per il Paese» si sfoga la direttrice dell’ufficio scolastico regionale Augusta Celada. Più della metà delle scuole venete rischia di rimanere senza guida. «Se i numeri rimangono questi, in Veneto non solo non esistono dirigenti sufficienti per dare a ciascuno una scuola, ma nemmeno per darne due. Il rischio è di trovarsi con presidi a capo di tre sedi. Questo vuol dire anche 20-25 plessi a testa». Ma a due mesi dall’inizio delle scuole la situazione è tutta da vedere, perlomeno per l’sos presidi. Perché sul concorso dei dirigenti appena bloccato dal Tar (dopo il ricorso di alcuni aspiranti presidi bocciati allo scritto) pende l’appello al consiglio di Stato. E a ballare in Veneto sono 250 vincitori: se diventassero nostri presidi, a settembre ricucirebbero gran parte della voragine dirigenziale.
Quota 100
Il provveditorato veneto intanto continua a fare i conti, a partire dai prof: 7.821 quelli precari a settembre, 1.900 di loro copriranno gli insegnanti che sono andati in pensione. Ma a questi c’è da aggiungere altri 1.600 posti liberati dai maestri che hanno usufruito di quota cento. E si sale a 9.421 cattedre prive di titolare. «La scopertura è nell’ordine piuttosto grande – dice Celada -. In Veneto sono sempre stati tanti i precari perché i posti sono tanti. La legge sulla Buona scuola aveva messo in ruolo i precari. Poi questi in buona parte, quelli che avevano delle tutele di legge, se ne sono tornati a casa loro. E quindi siamo tornati alla situazione di precariato, è sempre stato così». E il vero problema qual è? «Che gli insegnanti non vincono i concorsi e quindi non vanno in ruolo. Ma ci sono. Tant’è che i precari sono tutti tutti al loro posto». È un po’ la stessa storia del sostegno in Veneto: 2.284 posti in cerca di titolare. Alle scuole elementari venete mancano più insegnanti di sostegno titolari che maestri comuni: 847 contro 811. «Non è che siamo senza insegnanti – spiega il direttore generale della scuola veneta – è che per questi posti abbiamo docenti a tempo determinato che non hanno tutti i titoli di specializzazione. Li nominiamo al posto dei titolari che non ci sono».
I presidi in pensione
Cosa che non si può certo fare con i presidi: 270 scuole sono senza guida, sul groppone di altri presidi, titolari in altre scuole, che ne gestiscono la reggenza. Il problema è che altri 43 presidi andranno in pensione a settembre. E il divario si allarga superando il 50% di scopertura: 313 istituti comprensivi a timone scoperto su 610 totali. Con la speranza che non accadano inghippi simili durante la selezione dei direttori amministrativi. Ne serve uno in ogni scuola e in Veneto ne è provvista solo una su due. «Il 50% di carenza su queste posizioni apicali è drammatico» confida Celada. Alla prima prova si è presentato solo il 35% di coloro che si erano iscritti al concorso.
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