Il Corriere della sera, 9.11.2022.
Aumenti in due tappe. Trovati altri 100 milioni. Soddisfatto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: «E’ cambiato il clima». Sindacati: ora chiudere anche la parte normativa
A regime potrebbero essere quasi 120 euro in media al mese. Da dicembre 2022 comunque docenti e personale Ata troveranno nello stipendio poco più di 100 euro – 105 secondo i primi calcoli – oltre agli arretrati, che possono raggiungere anche i tremila euro. Con un’accelerazione imprevista e una maratona durata sette ore, tra governo e sindacati del mondo della scuola è stato siglato ieri sera un primo accordo sulle retribuzioni per l’atteso rinnovo del contratto 2019-2021.
Le tappe
Si tratta di una procedura nuova, una specie di rinnovo a tappe: oggi pomeriggio all’Aran si firma il testo finale dell’accordo economico, che però prevede un ulteriore impegno del governo nella legge di Bilancio per trovare le risorse mancanti per arrivare ai promessi 120 euro. E ancora da definire è anche la parte normativa del contratto, che potrebbe richiedere ancora un mese di trattativa su temi delicati e importanti come i diritti dei precari, la mobilità e le sanzioni disciplinari.
L’aumento
Ma intanto l’accordo politico siglato ieri sera con un’aggiunta di cento milioni – stanziati subito dopo la chiusura della trattativa dal consiglio dei ministri – su quelli già previsti nelle leggi di Bilancio degli ultimi due anni, chiude la parte economica del contratto del comparto istruzione e ricerca, ultimo rimasto da rinnovare tra tutti i settori della pubblica amministrazione, che comprende 1,2 milioni di dipendenti. «Una bella notizia, un segnale di grande responsabilità del governo che ha raccolto la sollecitazione del sindacato per un giusto riconoscimento al ruolo degli operatori scolastici», ha twittato il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. E’ soddisfatto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, «soprattutto per il nuovo clima di collaborazione.Oggi è una giornata storica caratterizzata da un nuovo modo di intendere il rapporto tra il governo e le parti sociali, impostato sul confronto costruttivo e sulla risoluzione pragmatica dei problemi. Questo sarà sempre l’approccio che porterò avanti con chi rappresenta i lavoratori del comparto scuola». Valditara ora dovrà trovare nuove risorse per portare a regime l’aumento retributivo tra i fondi della prossima legge di Bilancio. Lo ricordano anche i sindacati nel loro comunicato: «L’accordo di oggi è da mettere in collegamento con l’iter della Legge di Bilancio e con l’impegno del ministro a reperire risorse aggiuntive, la ulteriore sequenza contrattuale a completamento della parte economica del contratto, che garantirà alla categoria ulteriori 300 milioni in più nella parte di retribuzione fissa». «Ma è stato fatto un passo molto importante. Ora andremo a tappe forzate anche sulla parte normativa del contratto per firmarlo entro dicembre», promette Francesco Sinopoli della Cgil.
Dicembre
«È stato fatto un grande lavoro, superando le difficoltà che si stavano registrando proprio sulla partita delle risorse a partire dall’utilizzo dei 300 milioni, prima dirottati sui fondi per la valorizzazione dell’offerta formativa», ricorda Ivana Barbacci della Cisl scuola. Arretrati e incrementi concordati saranno corrisposti, con una procedura straordinaria, nella busta paga di dicembre a tutto il personale.
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