dal blog di Gianfranco Scialpi, 23.11.2022.
Scuola, la legge di Bilancio rivela l’orientamento sulla scuola. Non ci sono buone notizie
Scuola, la legge di Bilancio 2023
Scuola. L’istituzione è avvolta da uno tsunami di dichiarazioni che quasi sempre la presentano come una priorità. Stesso discorso quando si parla della condizione e dei docenti. Le leggi di Bilancio e altri provvedimenti legislativi spesso squarciano il velo di Maya: In altri termini si passa ai fatti!
Fatta queta premessa, la lettura della legge di Bilancio (art. 89-91) presenta più ombre che luci. Da qui risultano fondate alcune preoccupazioni.
Innanzitutto, nessun cenno alle risorse destinate al contratto 2022-24. La dimenticanza può essere giustificata dal fatto che il Governo sta pensando a una legge ad hoc per ridurre la forbice tra l’inflazione impazzita di questi tempi e le risorse da impiegare. Ipotesi poco crebibile, ma vogliamo crederci.
Per quanto riguarda il contratto economico 2019-21 la partita può considerarsi chiusa con il seguente passaggio: “Per il triennio 2019-2021 gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale per i miglioramenti economici del personale scolastico, comparto istruzione e ricerca, sono incrementati di 150 milioni di euro per il 2023” (art. 90 comma 1). Si evince che il Ministro Valditara non è riuscito a raggiungere l’obiettivo dei 300 milioni di €. Stornerà quindi la quota rimanente dalla voce Mof o Carta docente?
Altra certezza riguarda il dimensionamento delle istituzioni scolastiche che dovranno avere oscillare tra i 900-1000 alunni. L’operazione sarà graduale. Infatti si legge “Al fine di garantire una riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche, per i primi tre anni scolastici si applica un correttivo pari rispettivamente al 7%, al 5% e al 3%, anche prevedendo forme di compensazione interregionale”.
Scuola, alla prova della legge di Bilancio 2023 ultima modifica: 2022-11-25T05:05:04+01:00 da