di Lorena Loiacono, Il Messaggero, 20.4.2016
– Dal 28 le selezioni dei docenti: il ministero prolunga le iscrizioni per gli esaminatori.Pochi vogliono lavorare nelle commissioni: compensi bassi,
ROMA Un concorso al fotofinish, quello della scuola, che a una settimana dal via lascia ancora tutti con il fiato sospeso. In attesa delle commissioni d’esame e di un raddoppio dei compensi che si fa attendere. È ancora da sciogliere, infatti, la questione dei compensi destinati ai commissari: le retribuzioni troppo basse hanno infatti spaventato i possibili esaminatori tanto che gli uffici scolastici hanno dovuto prorogare i tempi per le candidature. Arrivando così a ridosso dell’avvio delle prove: si parte il 28 aprile e si procede, per 23 giorni, con un ritmo serratissimo di 93 prove tra mattina e pomeriggio, dal lunedì al venerdì.
Il compenso previsto, ad oggi, per un presidente di commissione parte da una base di 251 euro lordi mentre per un commissario da 209 euro. A queste cifre vanno sommati 50 centesimi, sempre di compensi lordi si parla, per ogni prova scritta corretta e per ogni esame orale svolto. Per una somma finale che non deve superare i 2.051 euro. In seguito ai forti disagi sul territorio, al vaglio del governo ora ci sarebbe il raddoppio dei compensi, come già annunciato dal ministro all’istruzione Giannini: «C’è un emendamento governativo che verrà proposto all’interno del decreto sulle misure scolastiche. Interveniamo nei limiti dei parametri possibili ma in modo consistente: più o meno il doppio di quello che era previsto».
SUPERLAVORO
Rischia di rimanere comunque poca cosa, considerata la mole di superlavoro che attende i commissari da qui alla prossima estate. Impegnati sia con il concorso che con le lezioni a scuola. Insorgono i sindacati e chiedono che venga concesso almeno l’esonero dalla didattica. «Esaminare i candidati che aspirano alla cattedra è un compito di grande responsabilità – denuncia Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti – è assurdo ricompensarli con una miseria e costringere i commissari a tour de force assurdi tra attività didattica e commissioni. È lesivo della dignità umana e professionale». Gli uffici scolastici, intanto, sono alle prese con non pochi grattacapi: devono organizzare la vigilanza nelle aule e la predisposizione dei locali sede di esame, dal Miur hanno ricevuto il riepilogo dei contenuti della prova e le procedure da seguire per poterla svolgere. E stanno cercando di reperire aule e computer idonei alle prove, soprattutto nelle università. Ma non solo. Sono ancora tante le regioni in cerca di commissari d’esame. Tante quelle che nelle ultime settimane hanno dovuto riaprire le procedure per le candidature degli aspiranti commissari. Prime fra tutte Lazio e Sicilia ma anche Friuli Venezia Giulia, Toscana, Basilicata, Lombardia, Veneto, Sardegna, Campania, Abruzzo, Umbria ed Emilia Romagna. Il Piemonte è già al secondo rinvio. Mancano ancora troppi commissari e la macchina organizzativa, per questo, stenta a mettersi in moto.
I POSTI E I CANDIDATI
Eppure tra una settimana deve partire la maxi selezione di nuovi insegnanti che mette a bando 63.712 posti da docente, sia su posto comune sia di sostegno. Anche se in realtà non si tratta di nuovi docenti ma di personale già abilitato e quindi, spesso, di supplenti di vecchia data. Gli uffici scolastici regionali stanno pubblicando gli elenchi con i nomi dei candidati: le convocazioni vengono rese note sempre 15 giorni prima dello scritto. In tutto sono 165.578 le istanze pervenute negli uffici di viale Trastevere per i 63.712 posti disponibili, divisi tra 6.933 per la scuola dell’infanzia, 17.299 per la primaria, 15.641 per le medie e 17.232 per le superiori. Oltre ai 6.101 posti di sostegno e ai 506 nuovi posti di italiano per stranieri. Per i vincitori, che in parte saliranno in cattedra già a settembre, un’importante novità potrebbe arrivare dall’emendamento sui compensi: potranno essere assunti entro il 15 settembre e non, come ogni anno, entro il 1 settembre. Due settimane di tempo in più, proprio per garantire la presenza in cattedra almeno alle medie e alle superiori. Il tempo stringe.