di Giuditta Nunziata, metro news 8.5.2016
– SCUOLA. Sono una giovane docente di lingua inglese, abilitata TFA da poco più di un anno. Sarei una candidata di diritto al concorso a cattedra 2016, meglio noto come “concorso truffa”, di cui tanto si parla in quest’ultimo periodo. Dico “sarei” perché ormai sembra che l’abilitazione non sia più il requisito esclusivo per accedere a questo concorso, così come sancito dal bando dello scorso 26 febbraio.
Ammessi con riserva
Difatti, una recente sentenza del Consiglio di Stato ammette con riserva alle prove anche alcuni ricorrenti laureati e diplomati magistrali, a cui sono destinati delle sedi aggiuntive rispetto a quelle già previste per gli abilitati e, addirittura, delle date suppletive nel caso in cui le prove si siano già svolte per determinate classi di concorso. Confesso di essere abbastanza, se non del tutto, seccata da questa prospettiva, non perché provi odio o rancore verso gli esclusi dal concorso che hanno fatto ricorso ai vari sindacati per potervi accedere, ma perché il sistema che gestisce il mondo della scuola, oltre a creare un’insensata guerra tra poveri, sta in realtà invalidando il titolo di cui siamo in possesso noi abilitati. Dopo aver già superato un concorso a tutti gli effetti, in cui erano previste tre prove, e seguito un corso pagato a peso d’oro, siamo ancora qui a dover essere selezionati per accedere alle tanto ambite cattedre, il cui numero spero esista davvero, e non sia solo uno specchio per le allodole.
Precariato senza mai fine
Le recenti immissioni in ruolo avevano lo scopo di risolvere l’annosa questione del precariato, ma mi chiedo se, a questo punto, ne saranno creati altri di docenti precari. Che fine farà l’abilitato che non supera il concorso o che risulta idoneo non vincitore? Bisognerà aspettare un’altra Buona Scuola per conoscere la propria sorte? Confesso che il non sapere, dovuto ai repentini cambiamenti di scenario del mondo della scuola, mi inquieta e non poco. D’altra parte, cosa posso saperne io che sono solo una giovane docente di lingua inglese, abilitata TFA?
Di fronte all’ignoto non posso che tentare il concorso, l’unica via percorribile al momento, per sperare di poter svolgere questa professione in maniera degna. Meglio cogliere l’attimo oggi poiché, come disse qualcuno, “di doman non c’è certezza”.
Scuola, confessioni di una candidata ultima modifica: 2016-05-08T19:53:07+02:00 da