Scuola, ecco i numeri che spaventano i neo-prof: il 71% dei posti è al nord

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di Salvo Intravaia  la Repubblica,  26.8.2015.  

Rese note le cattedre disponibili per la terza fase del piano di assunzioni  regione per regione: 11.464 in quelle settentrionali, 1.514 al Sud

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Ecco i numeri che fanno tremare i precari meridionali. Lo spauracchio di migliaia di supplenti e idonei al all’ultimo concorso a cattedre residenti al Sud, che temono di finire al Nord per la fase B del Piano di assunzioni previsto dalla Buona scuola, si trasforma in triste realtà. Una realtà fatta di numeri che descrivono, con il conforto delle quantità, quello che si temeva da giorni. Il ministero dell’Istruzione ha reso noti i posti disponibili per la terza fase del piano di assunzioni  –  la prima a livello nazionale  –  regione per regione. Un dato che incrociato con le 72mila istanze presentate entro il 14 agosto scorso dà una chiara idea di come possa andare a finire a partire dal prossimo primo settembre per migliaia di aspiranti maestri e prof meridionali.

Le cattedre che gli uffici scolastici provinciali e regionali non sono riusciti ad assegnare per mancanza di aspiranti nelle prime due fasi  –  la fase zero e la fase A  –  adesso verranno spalmati su tutto il territorio nazionale e verranno assegnate senza più vincolo territoriale in base al punteggio e alle preferenze espresse al momento della domanda online. In tutto, comunicano da viale Trastevere, sono 16.210 posti, più della metà dei quali su posto di sostegno. Ma è soprattutto nelle regioni settentrionali che si addensano i vuoti di organico. Addirittura 11.464 posti, pari al 71 per cento del totale. Al Sud, sono rimasti appena 1.514 posti vacanti, pari al 9 per cento del totale.

Mentre è al Sud che si trova la maggior parte degli insegnanti che ha chiesto di essere assunta nelle ultime due fasi. Dei 71.643 docenti che hanno presentato domanda entro ferragosto, quasi 39mila sono iscritti in graduatorie meridionali: il 54 per cento. Mentre sono soltanto 18.406 i precari e gli idonei delle regioni settentrionali. Incrociando i due dati, ne consegue che quasi tutti i posti rimasti vacanti nelle regioni settentrionali saranno presumibilmente occupati nella fase B da precari meridionali, con più anni di servizio alle spalle e punteggi generalmente superiori. Poi, scatterà la fase C, con 55mila posti distribuiti a livello regionale in base alle classi e agli alunni. Con i precari con punteggi inferiori che “rischiano” di essere nominati vicino a casa.

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