di Luigi Rovelli, Scuola in Forma, 18.1.2020
– Il ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina, è intervenuta ai microfoni del TG3 per rispondere alle polemiche scaturite dalla vicenda dell’Istituto comprensivo Trionfale di Roma che nella presentazione on-line della scuola ha diviso i 4 plessi in quelli frequentati dai figli del ‘ceto medio-alto’ e le strutture appannaggio di ‘colf e badanti’.
Il ministro Azzolina ai microfoni del TG3
Ministro, è stato chiesto a Lucia Azzolina, è vero che le linee guida del Miur obbligano le scuole a descrivere la condizione sociale degli studenti?
‘No, assolutamente no, – ha risposto il ministro – le linee guida del Ministero dell’Istruzione non parlano di classi sociali. Parlano semmai di inclusione. E’ evidente che la scuola ha commesso un errore, è evidente anche che ha provato a rimediare e io spero che non accada più’.
‘Nessuna scuola di serie A e di serie B’
Ministro, presentazioni come questa sembrano creare una sorta di concorrenza tra gli istituti: si vengono a creare scuole di Serie A e di Serie B.
‘No, non abbiamo scuole di serie A e di serie B, non ci sono modelli del genere – ha ribadito Lucia Azzolina – Noi miriamo ad eliminare, semmai, ad azzerare qualsiasi forma di discriminazione. La scuola serve a questo, ad includere e non a discriminare. Anzi, noi vogliamo che ogni studente abbia un successo formativo.’
Azzolina: ‘Credo nell’articolo 34 della Costituzione’
Quindi, ministro, la scuola si conferma un crogiolo fondamentale sia per le integrazioni che per le pari opportunità.
‘Guardi, con me sfonda una porta aperta – ha replicato Lucia Azzolina – perché per me la scuola è stato questo, è stato un ascensore sociale, il modo per elevarmi, se vuole, da un punto di vista prettamente sociale. Io credo in questa forza della scuola e credo nell’articolo 34 della Costituzione. Una scuola aperta a tutti, una scuola che permetta a tutti di raggiungere i più alti gradi di studi’.
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