di Antonio Cosenza, Money.it, 17.10.2019
– Il MIUR sta lavorando per introdurre i nuovi PAS. C’è un’importante novità: potranno parteciparvi tutti, anche gli aspiranti docenti senza esperienza.
Novità per la scuola: il Ministero dell’Istruzione sta lavorando ad un nuovo sistema di formazione e reclutamento che porterà all’introduzione dei nuovi PAS.
Pur non essendo compresi nel decreto Salva-Precari (dove si parla di concorsi scuola ma non dei percorsi abilitanti), i nuovi PAS sono comunque nei pensieri del MIUR che sta pensando ad un modo per dare a tutti la possibilità di conseguire l’abilitazione all’insegnamento.
Non solo i docenti che hanno maturato tre anni di servizio negli ultimi otto (i quali potranno comunque abilitarsi prendendo parte al concorso scuola straordinario), ma tutti coloro che hanno una laurea utile ai fini dell’iscrizione ad una classe di concorso.
A svelare l’intenzione del MIUR è lo stesso Ministro Fioramonti, il quale proprio nella giornata di ieri ha preso parte ad un’audizione presso il Senato per anticipare alcuni contenuti della nuova riforma del sistema di formazione e reclutamento (oltre a svelarne le tempistiche).
Nuova riforma reclutamento docenti: i nuovi PAS
L’ultima possibilità per abilitarsi all’insegnamento è quella rappresentata dal II ciclo del TFA nell’a.a. 2014-2015; da allora non ci furono più percorsi abilitanti, anche perché la Buona Scuola introdusse un nuovo percorso di formazione e reclutamento docenti che prevedeva un tirocinio di formazione triennale (FIT) successivo ad una procedura concorsuale; solo coloro che al termine dei tre anni risultassero idonei all’insegnamento avrebbero potuto ottenere una cattedra di ruolo.
Pur non essendo mai partito, il FIT è stato subito oggetto di contestazione, tant’è che è stato prima ridotto e poi definitivamente cancellato. Adesso, il nuovo Governo M5S-PD intende metterci definitivamente una pietra sopra, tornando ad un meccanismo dove la “sola laurea” non basta per diventare insegnanti. La combinazione perfetta, come più volte dichiarato da Fioramonti, è quella rappresentata da laurea e abilitazione: ecco perché è intenzione del MIUR reintrodurre, nel minor tempo possibile, i percorsi abilitanti speciali (PAS).
Se ne è parlato già nelle scorse settimane, quando MIUR e sindacati hanno trattato per inserire i nuovi PAS già nel decreto Salva-Precari. Tuttavia, alla fine la decisione è stata di rimandare la loro introduzione in un secondo momento, così da definire al meglio la situazione.
Ebbene, rispetto all’accordo raggiunto allora c’è un’importante novità: sembra, infatti, che i nuovi PAS non saranno riservati ai soli precari storici della scuola. Ci dovrebbero essere due diversi percorsi:
- uno per la formazione per gli aspiranti docenti che hanno conseguito una laurea (valida per l’iscrizione ad una classe di concorso) ma non hanno un’esperienza come insegnanti;
- un altro più snello e semplificato per coloro che oltre alla laurea hanno già maturato esperienza come supplenti.
Viene fatta salva, quindi, la possibilità per coloro che hanno già lavorato nelle scuole senza l’abilitazione di colmare questa lacuna, così da permettere loro di iscriversi alla II fascia delle graduatorie e partecipare ai prossimi concorsi scuola.
Tuttavia anche per coloro che non hanno potuto vantare questa esperienza ci sarà la possibilità di abilitarsi, segno che l’abilitazione sta per tornare centrale all’intero del meccanismo di formazione e reclutamento docenti.
I tempi della riforma
Come spiegato da Fioramonti, il MIUR sta lavorando per definire un DDL collegato alla Legge di Bilancio 2020; all’interno di questo ci saranno le regole per il nuovo sistema di formazione e reclutamento e per la reintroduzione dei PAS.
Per quanto riguarda i tempi di approvazione del DDL si parla di aprile 2020 (scadenza massima indicata dal Ministro); per la partenza dei nuovi PAS, quindi, è molto probabile che si andrà all’a.a. 2020-2021.
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