Scuola, Valditara: “Contro la violenza lavori socialmente utili”

la Repubblica, 22.11.2022.

l ministro dell’Istruzione e del Merito: “Sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole”. Anp: “Già lo facciamo. Resta il nodo delle occupazioni”

Gilda Venezia

Contro gli episodi di violenza in classe serve trovare una soluzione “anche prevedendo forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole: una cosa che mi è sempre parsa molto utile sono i lavori socialmente utili” ha detto ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante il suo intervento a ‘Italia – Direzione Nord’, l’evento organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano.

“Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti, rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici”, ha proseguito il ministro sottolineando che “c’è anche il tema dei docenti che devono essere sempre consapevoli del ruolo che hanno” anche attraverso “un aumento del livello retributivo“. Adesso, ha concluso il ministro Valditara, verrà formalizzato un tavolo di lavoro “per trovare soluzioni, che sia la didattica personalizzata, l’intervento dello psicologo o sanzioni più efficaci”.

Presidi: si fa già da anni

“Lo Statuto degli studenti, in vigore sia per le scuole medie sia per le superiori da oltre un decennio, prevede una serie di sanzioni verso quegli studenti che commettano atti  indisciplinati, forme di violenza o procurino danni alla scuola. Pertanto è applicabile anche a chi occupa un edificio scolastico, interrompendo inoltre un servizio pubblico. Siamo quindi d’accordo che si ricorra in questi casi a misure come lavori socialmente utili come le scuole fanno da anni”. A dirlo è Mario Rusconi, presidente dei presidi di Anp di Roma. “Potrei citare al proposito molti esempi vissuti in prima persona”, prosegue il dirigente scolastico, ricordando il caso di un ragazzo che per punizione dovette riparare la porta della classe che aveva preso a calci o di un altro che, avendo fatto uno scherzo macabro ad un compagno in gita scolastica, dovette servire alla mensa della Caritas per una settimana.

Il nodo delle occupazioni

“Rimane però insoluta la questione dell’individuazione di chi occupa una scuola, non potendo accedere noi presidi ed i professori nei locali occupati. In diversi casi la denuncia obbligatoria  alle forze dell’ordine da parte dei dirigenti scolastici non ha ottenuto lo sgombero delle scuole pur essendo stato richiesto. Al ministro chiediamo che se il preside sollecita lo sgombero dell’istituto, bisogna far sì che polizia e carabinieri  intervengano, mentre la maggior parte delle volte non accade”. Rusconi ricorda che lo scorso anno 50 sono state le scuole occupate che hanno procurato 500 mila euro di danni; “di fronte a queste situazioni non si riesce mai ad appurare chi è colpevole e su chi quindi far pesare una qualche forma di rivalsa economica”, conclude.

 

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Scuola, Valditara: “Contro la violenza lavori socialmente utili” ultima modifica: 2022-11-23T04:58:01+01:00 da
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