dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 2.3.2020
– Giornata sofferta quella di oggi: partiti da un passaparola dei DS che intendevano (e intendono ancora) far entrare a scuola i docenti – secondo il retropensiero per cui “se sono pagati devono venire a scuola per guadagnarsi la pagnotta” – la situazione si è poi evoluta a macchia di leopardo.
Vi sono stati DS che hanno valutato i rischi (molti docenti hanno o genitori anziani o bambini piccoli cui possono trasmettere il contagio) invitando i colleghi a predisporre materiali didattici da casa e inviarli agli studenti, pur con i limiti legati all’ordine di scuola e alla disciplina di insegnamento.
E ve ne sono stati altri, che più realisti del re e in competizione con i colleghi nel dimostrare di essere i primi della classe, si sono inventati convocazioni finite nel farsesco, in qualche caso finito addirittura sulla stampa.
Per non parlare del contingentamento del personale ATA che per dono divino sembra immune da rischi di contagio, visto che è stato reclutato per “sanificare” gli ambienti, ovviamente nel rispetto delle norme di sicurezza previste.
Particolarmente assordante è stato infine silenzio dell’amministrazione centrale e regionale che per tutta la giornata di ieri e fino alla tarda mattinata di oggi non hanno espresso verbo lasciando in balia dell’isteria collettiva famiglie e istituzioni scolastiche prive della benché minima indicazione ufficiale sul da farsi (il sito dell’USR del Veneto è risultato fino alla tarda serata del 2 marzo “non disponibile“).
Nella mattinata del 3 è comparso qualche segnale di vita.
Ma siamo in Italia, e così vanno le cose da noi.
In mattinata abbiamo chiesto all’USR se le convocazioni degli organi collegiali o di altre forme di “aggregazione”, da parte dei DS, rispondessero alle norme generali di attenzione e di prevenzione contenute nel DPCM 1 marzo 2020. E abbiamo invitato l’Ufficio ad un intervento di chiarimento presso i DS per uniformare i comportamenti tanto diversi delle istituzioni scolastiche nel rispetto dei vincoli contrattuali vigenti.
L’unica risposta è stata quella di interpellare i RSPP e di consultare le RSU di Istituto . . .
Di fatto la gran parte dei DS della provincia di Venezia e del Veneto cercheranno di far venire a scuola i docenti: convocando i Dipartimenti, invitandoli ai colloqui con le famiglie, precettandoli in collegi straordinari.
Ribadiamo il fatto che tali richieste sono a nostro avviso pretestuose e soprattutto pericolose perché possono allargare la diffusione di un contagio considerato grave (come risulta dal DPCM dell’1.3.2020).
Crediamo comunque che, in considerazione dell’esigenza di rispettare le norme precauzionali da parte dei docenti, della loro integrità e di quella dei loro famigliari, dell’eccezionalità della situazione e dell’urgenza di mantenere garantire comunque le attività didattiche, sia del tutto inutile inventare improbabili lezioni su piattaforme sconosciute sia ai docenti che agli studenti.
Riteniamo che la soluzione più praticabile sia quella di utilizzare strumenti già collaudati quali ad esempio l’uso della sezione didattica del registro elettronico ed altre forme di condivisione di documenti già utilizzate con le classi. Questo al fine di evitare perdite di tempo ed inefficacia delle pratiche messe in atto.
Per quanto riguarda improbabili riunioni organizzative siamo convinti che sia necessario rinviarle in attesa di capire come evolverà l’epidemia e quali saranno le nuove indicazioni ministeriali. Anche perché i docenti in periodo di sospensione didattica sono tenuti a svolgere esclusivamente le attività già programmate.
Per comodità riportiamo di seguito alcuni utili riferimenti.
Direttiva della Funzione Pubblica n. 1/2020
Gli obblighi del personale in caso di sospensione delle attività didattiche: «…sono da evitare riunioni che pregiudichino le misure fornite dal SSI …. o obblighi per i lavoratori che provengano dalle aree contagiate o che abbiano avuto contatto con persone che provengono dalle stesse aree»)
PRECISAZIONI SU GLI OBBLIGHI DEL PERSONALE
E’ chiaro che in caso di SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE gli istituti risultano interdetti agli studenti, ma possono essere invece aperti al personale ATA ed ai docenti.
Bisogna ricordare tuttavia che la sospensione delle lezione avviene a causa di eventi di forza maggiore che possono compromettere la salute di tutti i soggetti coinvolti.
E’ utile inoltre sottolineare che gli insegnanti sono tenuti alla presenza a scuola solo in caso di attività programmate nel Piano delle Attività approvato dal Collegio dei docenti ad inizio anno.
Lasciamo ai colleghi i riferimenti al CCNL che dovrebbe essere conosciuto a tutti.
Alleghiamo di seguito un modello da utilizzare eventualmente in caso di convocazioni ingiustificate:
Silenzi assordanti e isterie collettive ultima modifica: 2020-03-02T22:08:53+01:00 da