Stipendi e contratti pubblici migliori dei privati, Naddeo (Aran) contro il modello fantozziano.
La scuola è un’eccezione?
“Sui concorsi pubblici bisogna fare corretta informazione: stipendi e condizioni contrattuali sono molto spesso non solo competitive, ma migliori del privato. Bisogna informare e rompere i luoghi comuni”. Sono destinate a far discutere le dichiarazioni del dottor Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, pronunciate durante la trasmissione Sportello Italia, su Rai Radio 1: quasi un milione e mezzo di dipendenti della scuola, docenti e Ata, però lamenta stipendi molto al di sotto di quelli dei colleghi europei e anche dalla stassa Pa. È tutto dire che la media stipendiale annua dei dipendenti pubblici italiani è infatti pari ad oltre 34 mila euro, mentre un docente non va oltre i 30 mila e gli Ata si fermano a 24-25 mila. Anche sul fronte della carriera, per entrambi i ruoli le possibilità di crescita professionale sono davvero ridotte.
“Ho avviato all’Aran gli open day della pubblica amministrazione per aprire le porte agli studenti, ci sono molte sorprese positive e possibilità di carriera per chi entra al mondo del lavoro. Ma dobbiamo spiegarlo ai ragazzi”, ha detto Naddeo.
Il presidente dell’Aran, che dieci giorni fa ha posto la sua firma sul rinnovo contrattuale 2019/21 di Scuola, Università e Ricerca, ha anche voluto rimarcare che “il dimagrimento degli organici è diventato un’anoressia di cui paghiamo le conseguenze, come si è visto durante la pandemia. E poi è proprio vero che i giovani non vogliono entrare nella Pubblica amministrazione?”.
Il dottor Naddeo, infine, ha puntato il dito sul cosiddetto “modello fantozziano dei dipendenti pubblici”: si è detto in totale disaccordo con questo modo di intendere i lavoratori che operano per lo Stato italiano.
“Il pubblico impiego è tutto: è sanità, sicurezza, scuola, servizi. Sono 30 mila enti con differenti modelli e gradi di digitalizzazione, organizzazione e funzionamento”, ha concluso Naddeo. E ogni ente, ha assicurato, opera attraverso modelli organizzativi che non hanno nulla da invidiare al comparto privato.