Tuttoscuola, 10.4.2016
– Concorsone Docenti in affanno:manca la “materia prima”, i commissari d’esame. Difficile trovarli se il compenso è di 1 euro l’ora, la metà di quanto paga il caporalato. Ecco i dati
A tre settimane dal via delle prime prove scritte del “concorsone” per docenti bandito dal Ministero dell’istruzione per assumere nel prossimo triennio 63.712 insegnanti nelle scuole statali, da selezionare tra 165.578 candidati delle diverse classi di concorso, vi sono ancora grossi problemi organizzativi che potrebbero mettere in discussione la buona riuscita dell’operazione.
Non solo la spada di Damocle di migliaia di possibili ricorsi per l’esclusione dal concorso di coloro che non hanno il titolo di abilitazione, dopo che il TAR ha accolto un primo ricorso (ammettendo con riserva un candidato non abilitato). Un altro rischio concreto è che il Miur non trovi tutti i commissari necessari per esaminare i 165 mila candidati. Vediamo perché nello studio che Tuttoscuola.com mette a disposizione dei lettori, a partire dal fatto che nella maggior parte dei casi la remunerazione prevista per i commissari è di un (1) euro l’ora!
1.000 commissioni al lavoro
Secondo le stime di Tuttoscuola, occorreranno circa 1.000 commissioni di concorso suddivise tra 783 commissioni principali e circa 200 sottocommissioni (una per ogni 500 candidati risultantipresenti alla prova scritta).
Dalle notizie che giungono da diversi Uffici scolastici regionali, la costituzione di molte commissioni sarebbe ancora da definire per mancanza della “materia prima”, i commissari. Scaduto il termine ultimo del 19 marzo per chiedere di essere inseriti negli appositi elenchi per la scelta dei commissari, risulta insufficiente il numero di coloro che hanno finora fatto domanda, nonostante il ricorso anche a personale in pensione.
Un esercito di 10 mila commissari d’esame
Poiché ogni commissione deve essere composta da un presidente, due docenti commissari e due membri aggregati (per lingua straniera e per informatica), serviranno cinque membri effettivi. Ad essi vanno affiancati altrettanti membri supplenti.
Servono dunque circa 10 mila commissari, un piccolo esercito di esaminatori: la metà, i membri effettivi, servono subito, fin dal momento della prova scritta.
Ma con la prova scritta ormai alle porte (è data ormai per sicura la data del 28 aprile come avvio delle prove) molte commissioni non sono ancora state costituite per mancanza di aspiranti.
Innumerosi Uffici scolastici regionali si è ancora alla ricerca di commissari, in taluni casi ricorrendo al passaparola e alla capacità di convincimento, altrove sono stati ufficialmente riaperti i termini per le domande.
In particolare queste le Regioni che hanno dovuto riaprire i termini per la presentazione delle domande a commissario per il concorso (con il relativo nuovo termine):
Piemonte: 14 aprile
Liguria: 12 aprile
Veneto: 11 aprile
Emilia R.: nessuna scadenza
Lazio: 12 aprile
Abruzzo: 11 aprile
Sicilia: 12 aprile
Ammesso che l’amministrazione scolastica riesca a mettere insieme il numero necessario di commissari, questa ricerca affannosa di commissari d’esame porta con sé anche dei rischi.
Se infatti un elevato numero di aspiranti commissari consente una scelta di qualità sulla base dei curricoli presentati, l’emergenza di una chiamata per tamponare i vuoti potrebbe non consentire di scegliere secondo qualità culturali e professionali, accontentandosi di quel ‘che passa il convento’.
Conseguentemente il rischio potrebbe essere quello di avere commissari non pienamente all’altezza del compito di esaminare candidati. In qualche caso estremo si potrebbero avere candidati più preparati di chi li esamina…
Il commissario di concorso: un incarico poco allettante
Quali le cause di questa penuria di commissari? E perché è così difficile trovare persone disponibili a svolgere questo incarico?
Probabilmente due le principali motivazioni: il mancato esonero dal servizio, ma soprattutto il compenso irrisorio.
Infatti il corrispettivo economico per i commissari, per essere eufemistici, non è affatto incentivante: 251 euro per il presidente e 209,24 euro per i commissari (valori lordi).
Al giorno? No. A settimana? Macché: per tutto il lavoro, in un arco di tempo che va dall’insediamento delle commissioni (aprile) alla pubblicazione delle graduatorie (probabilmente luglio-agosto per la maggior parte delle commissioni).
Al compenso base vanno poi aggiunti 50 centesimi di euro per la correzione di ciascun elaborato e 50 centesimi di euro per ogni candidato esaminato all’orale. Pertanto a ciascun membro di una commissione di 500 candidati (numero massimo), verranno riconosciuti 250 euro lordi per la correzione della prova scritta.
Ipotizzando che superi lo scritto il 50% dei candidati, per l’orale verrebbero riconosciuti ulteriori 125 euro lordi. Tirando le somme, e tenendo conto che alcune commissioni avranno un numero contenuto di candidati, ogni commissario potrà aspettarsi un corrispettivo totale tra i 300 e i 700 euro lordi.
In particolare il presidente di una commissione con 500 candidati da esaminare guadagnerà 651 euro lordi, un commissario ordinario 609 euro lordi.
Il tutto senza essere esonerati dal servizio e senza nemmeno avere il rimborso per le spese di viaggio.
Per quante ore di lavoro?
Come descritto nella tabella che segue, si possono stimare almeno 550/600 ore di lavoro per una commissione con 500 candidati da esaminare.
Pertanto il compenso orario previsto dallo Stato italiano per funzionari che hanno un compito delicato quale quello di selezionare i docenti che per i prossimi 25-30 anni formeranno generazioni di giovani italiani– sembra incredibile ma è così – si aggira intorno a 1 euro (lordo) l’ora!
Se si pensa che i lavoratori agricoli sfruttati dal caporalato che raccolgono i pomodori, le arance e le mele che arrivano sulle nostre tavole sono pagati 2/2,5 euro (si presume netti…) per ogni ora di lavoro (25/30 euro per 12 ore di lavoro, dati emersi da uno studio di The European House-Ambrosetti sulla base dei dati Flai Cgil relativi al 2015), tutto ciò la dice lunga su come talvolta nella Pubblica Amministrazione italiana si pensi di fare le nozze con i fichi secchi, e su come in generale manchi la giusta considerazione per i lavoratori della conoscenza.
Non solo. C’è anche poca coerenza all’interno dello stesso comparto, se si va a confrontare il compenso previsto per i commissari del concorso con quello per i commissari all’esame di maturità, che non è certo ricco, ma almeno nei limiti della decenza (se si vuole considerare tale un compenso di 7 euro l’ora – meno di una colf – per chi deve valutare la preparazione degli studenti italiani al termine del ciclo secondario di studi, con il relativo valore legale del titolo di studio). Ed è pur sempre sette volte il corrispettivo orario previsto per i “poveri” commissari del concorso.
Come dire che con il compenso di una giornata di lavoro (aggiuntivo), il commissario del concorso tra correzione di prove scritte, valutazione di lezioni simulate all’orale, etc, ci si potrà comprare un biglietto del cinema, con un’altra giornata una pizza margherita, con un’altra pop corn e coca cola. Con una settimana di lavoro ci esce la serata al cinema con la moglie…
E a giugno e luglio la concomitanza degli esami di Stato confliggerà con i lavori delle Commissioni di concorso. Le commissioni in cerca di membri potrebbero essere proprio quelle relative a classi di concorso della secondaria.
Molti docenti delle superiori faranno parte delle commissioni per la maturità, ma, anche se potessero scegliere, non avrebbero esitazione a preferire le commissioni di maturità, anziché quelle di concorso, in quanto più vantaggiose economicamente e meno impegnative per il tempo impiegato.
Nella seconda parte dello studio di Tuttoscuola tutti i dati con la tabella comparativa su ore di lavoro e compensi previsti per fare il commissario al concorso e all’esame di maturità.
Concorsone Docenti in affanno:manca la “materia prima”, i commissari d’esame.Difficile trovarli se il compenso è di 1 euro l’ora, la metà di quanto paga il caporalato. Ecco i dati
A tre settimane dal via delle prime prove scritte del “concorsone” per docenti bandito dal Ministero dell’istruzioneper assumere nel prossimo triennio 63.712 insegnanti nelle scuole statali, da selezionare tra 165.578 candidati delle diverse classi di concorso, vi sono ancora grossi problemi organizzativi che potrebbero mettere in discussione la buona riuscita dell’operazione.
Non solo la spada di Damocle di migliaia di possibili ricorsi per l’esclusione dal concorso di coloro che non hanno il titolo di abilitazione, dopo che il TAR ha accolto un primo ricorso (ammettendo con riserva un candidato non abilitato). Un altro rischio concreto è che il Miur non trovi tutti i commissari necessari per esaminare i 165 mila candidati. Vediamo perché nello studio che Tuttoscuola.com mette a disposizione dei lettori, a partire dal fatto che nella maggior parte dei casi la remunerazione prevista per i commissari è di un (1) euro l’ora!
1.000 commissioni al lavoro
Secondo le stime di Tuttoscuola, occorreranno circa 1.000 commissioni di concorso suddivise tra 783 commissioni principali e circa 200 sottocommissioni (una per ogni 500 candidati risultantipresenti alla prova scritta).
Dalle notizie che giungono da diversi Uffici scolastici regionali, la costituzione di molte commissioni sarebbe ancora da definire per mancanza della “materia prima”, i commissari. Scaduto il termine ultimo del 19 marzo per chiedere di essere inseriti negli appositi elenchi per la scelta dei commissari, risulta insufficiente il numero di coloro che hanno finora fatto domanda, nonostante il ricorso anche a personale in pensione.
Un esercito di 10 mila commissari d’esame
Poiché ogni commissione deve essere composta da un presidente, due docenti commissari e due membri aggregati (per lingua straniera e per informatica), serviranno cinque membri effettivi. Ad essi vanno affiancati altrettanti membri supplenti.
Servono dunque circa 10 mila commissari, un piccolo esercito di esaminatori: la metà, i membri effettivi, servono subito, fin dal momento della prova scritta.
Ma con la prova scritta ormai alle porte (è data ormai per sicura la data del 28 aprile come avvio delle prove) molte commissioni non sono ancora state costituite per mancanza di aspiranti.
Innumerosi Uffici scolastici regionali si è ancora alla ricerca di commissari, in taluni casi ricorrendo al passaparola e alla capacità di convincimento, altrove sono stati ufficialmente riaperti i termini per le domande.
In particolare queste le Regioni che hanno dovuto riaprire i termini per la presentazione delle domande a commissario per il concorso (con il relativo nuovo termine):
Piemonte: 14 aprile
Liguria: 12 aprile
Veneto: 11 aprile
Emilia R.: nessuna scadenza
Lazio: 12 aprile
Abruzzo: 11 aprile
Sicilia: 12 aprile
Ammesso che l’amministrazione scolastica riesca a mettere insieme il numero necessario di commissari, questa ricerca affannosa di commissari d’esame porta con sé anche dei rischi.
Se infatti un elevato numero di aspiranti commissari consente una scelta di qualità sulla base dei curricoli presentati, l’emergenza di una chiamata per tamponare i vuoti potrebbe non consentire di scegliere secondo qualità culturali e professionali, accontentandosi di quel ‘che passa il convento’.
Conseguentemente il rischio potrebbe essere quello di avere commissari non pienamente all’altezza del compito di esaminare candidati. In qualche caso estremo si potrebbero avere candidati più preparati di chi li esamina…
Il commissario di concorso: un incarico poco allettante
Quali le cause di questa penuria di commissari? E perché è così difficile trovare persone disponibili a svolgere questo incarico?
Probabilmente due le principali motivazioni: il mancato esonero dal servizio, ma soprattutto il compenso irrisorio.
Infatti il corrispettivo economico per i commissari, per essere eufemistici, non è affatto incentivante: 251 euro per il presidente e 209,24 euro per i commissari (valori lordi).
Al giorno? No. A settimana? Macché: per tutto il lavoro, in un arco di tempo che va dall’insediamento delle commissioni (aprile) alla pubblicazione delle graduatorie (probabilmente luglio-agosto per la maggior parte delle commissioni).
Al compenso base vanno poi aggiunti 50 centesimi di euro per la correzione di ciascun elaborato e 50 centesimi di euro per ogni candidato esaminato all’orale. Pertanto a ciascun membro di una commissione di 500 candidati (numero massimo), verranno riconosciuti 250 euro lordi per la correzione della prova scritta.
Ipotizzando che superi lo scritto il 50% dei candidati, per l’orale verrebbero riconosciuti ulteriori 125 euro lordi. Tirando le somme, e tenendo conto che alcune commissioni avranno un numero contenuto di candidati, ogni commissario potrà aspettarsi un corrispettivo totale tra i 300 e i 700 euro lordi.
In particolare il presidente di una commissione con 500 candidati da esaminare guadagnerà 651 euro lordi, un commissario ordinario 609 euro lordi.
Il tutto senza essere esonerati dal servizio e senza nemmeno avere il rimborso per le spese di viaggio.
Per quante ore di lavoro?
Come descritto nella tabella che segue, si possono stimare almeno 550/600 ore di lavoro per una commissione con 500 candidati da esaminare.
Pertanto il compenso orario previsto dallo Stato italiano per funzionari che hanno un compito delicato quale quello di selezionare i docenti che per i prossimi 25-30 anni formeranno generazioni di giovani italiani– sembra incredibile ma è così – si aggira intorno a 1 euro (lordo) l’ora!
Se si pensa che i lavoratori agricoli sfruttati dal caporalato che raccolgono i pomodori, le arance e le mele che arrivano sulle nostre tavole sono pagati 2/2,5 euro (si presume netti…) per ogni ora di lavoro (25/30 euro per 12 ore di lavoro, dati emersi da uno studio di The European House-Ambrosetti sulla base dei dati Flai Cgil relativi al 2015), tutto ciò la dice lunga su come talvolta nella Pubblica Amministrazione italiana si pensi di fare le nozze con i fichi secchi, e su come in generale manchi la giusta considerazione per i lavoratori della conoscenza.
Non solo. C’è anche poca coerenza all’interno dello stesso comparto, se si va a confrontare il compenso previsto per i commissari del concorso con quello per i commissari all’esame di maturità, che non è certo ricco, ma almeno nei limiti della decenza (se si vuole considerare tale un compenso di 7 euro l’ora – meno di una colf – per chi deve valutare la preparazione degli studenti italiani al termine del ciclo secondario di studi, con il relativo valore legale del titolo di studio). Ed è pur sempre sette volte il corrispettivo orario previsto per i “poveri” commissari del concorso.
Come dire che con il compenso di una giornata di lavoro (aggiuntivo), il commissario del concorso tra correzione di prove scritte, valutazione di lezioni simulate all’orale, etc, ci si potrà comprare un biglietto del cinema, con un’altra giornata una pizza margherita, con un’altra pop corn e coca cola. Con una settimana di lavoro ci esce la serata al cinema con la moglie…
E a giugno e luglio la concomitanza degli esami di Stato confliggerà con i lavori delle Commissioni di concorso. Le commissioni in cerca di membri potrebbero essere proprio quelle relative a classi di concorso della secondaria.
Molti docenti delle superiori faranno parte delle commissioni per la maturità, ma, anche se potessero scegliere, non avrebbero esitazione a preferire le commissioni di maturità, anziché quelle di concorso, in quanto più vantaggiose economicamente e meno impegnative per il tempo impiegato.
Nella seconda parte dello studio di Tuttoscuola tutti i dati con la tabella comparativa su ore di lavoro e compensi previsti per fare il commissario al concorso e all’esame di maturità.