Suona la campanella del nuovo anno, ma le novità al debutto della Buona scuola saranno poche

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Alla scuola dell’infanzia e alla primaria si potenzieranno, con 35 milioni di euro, i “laboratori creativi” per coinvolgere gli alunni, fin dalle prime classi, in una didattica sempre “più pratica”. Con altri 52 milioni si punterà a rafforzare le lingue straniere, l’inclusione degli studenti con disabilità, l’insegnamento dell’italiano ai ragazzi figli di migranti, lo sport e l’educazione alimentare. Il collegamento con il mondo del lavoro, attraverso l’alternanza, potrà contare, sempre quest’anno, su 85 milioni (66 provenienti dalla riforma Renzi-Giannini e 19 dalla ex legge 440) che serviranno per coprire le spese “vive” da sostenere per far entrare i giovani in azienda, dai mezzi di trasporto, all’assicurazione Inail, ai tutor scolastico e aziendale. I laboratori per l’occupabilità decolleranno con 45 milioni. Attraverso il Pon Istruzione, poi, vengono messi sul piatto 390 milioni per migliorare anche infrastrutture e laboratori professionalizzanti. E’ ai nastri di partenza pure il piano scuola digitale, con i primi bandi in arrivo a fine mese.

Il disco verde
Mercoledì, con l’apertura dell’anno scolastico in Puglia e Veneto, sarà completato il rientro in aula degli studenti italiani e sarà il debutto ufficiale della “Buona scuola”. Finora la scena principale è stata presa dai docenti precari alle prese con le prime tre fasi del maxi-piano di assunzioni, che dovrebbe concludersi a dicembre con l’immissione in ruolo degli ultimi 55mila prof dell’autonomia. Non sono mancate le polemiche per la mobilità di alcuni insegnanti, con i sindacati sempre in trincea e con le solite minacce di scioperi e contestazioni per contrastare la legge 107. E così, ancora una volta, a finire nell’ombra sono proprio gli studenti, e le novità, alcune positive, altre meno, che riserva loro la riforma Renzi-Giannini. E che il ministero dell’Istruzione sta cercando di far partire, convogliando diversi filoni di risorse e una dote poco superiore ai 600 milioni (una cifra comunque inferiore ai 2,2 miliardi che serviranno a spesare le 100mila stabilizzazioni di precari). Circa 500 serviranno a rafforzare le infrastrutture scolastiche, cambiare il volto dei laboratori, stimolare una didattica progettuale.

Tra risorse e obiettivi
Risorse che s’intrecciano con gli obiettivi e le disposizioni della legge 107. L’alternanza scuola-lavoro, per esempio, diventa obbligatoria, e il numero di ore sale ad almeno 400 negli istituti tecnici e professionali, e ad almeno 200 nei licei. Si dovranno sottoscrivere le convenzioni con le imprese o con gli altri enti abilitati a ospitare in stage gli studenti delle superiori a partire dal terzo anno. E così gli 85 milioni previsti quest’anno (Buona Scuola ed ex legge 440) saranno utilizzati proprio per far fronte alle spese delle convenzioni.
Anche i fondi per l’ampliamento dell’offerta formativa (93, 2 milioni di cui 52 direttamente per gli studenti) sono stati tarati per implementare le novità della riforma: per la prima volta vengono stanziati 2 milioni per promuovere educazione teatrale e musica. Altri 3,4 milioni potenzieranno i progetti su cittadinanza attiva ed educazione alla legalità. Un milione va al contrasto di bullismo e cyber-bullismo. Un’altra novità assoluta è l’iniziativa Scuole accoglienti: si stanziano 850mila euro per recuperare spazi inutilizzati e farne laboratori e cantieri di creatività.

Clil rafforzato
La metodologia “Clil”, per insegnare una materia non linguistica in lingua straniera, viene rafforzata a partire dalla scuola primaria (si stanno organizzando corsi di formazione per gli insegnanti); e alle superiori si proverà a incrementare lo studio di diritto ed economia.Sempre alla voce studenti, la legge 107 introduce il curriculum flessibile, che peserà alla maturità. Ogni istituto potrà attivare una serie di insegnamenti aggiuntivi da realizzare grazie ai nuovi docenti dell’autonomia (in media 7 prof in più a istituto) che diventeranno parte integrante del percorso scolastico del ragazzo. Resta però tutta da vedere come (e se) cambierà l’offerta didattica. Saranno infatti i professori a dover attuare il cambio di passo previsto dalla riforma. Per esempio, è positivo l’accento sulle lingue, ma alla fine si potenzierà la metodologia Clil, formando cioè maestri già assunti. Quando invece sarebbero necessari docenti madrelingua. Anche alternanza e nuovi laboratori hanno bisogno di personale specializzato per funzionare. Sembrano dettagli. Ma è su questo che i giocherà il successo o meno della legge.

Suona la campanella del nuovo anno, ma le novità al debutto della Buona scuola saranno poche ultima modifica: 2015-09-14T06:13:01+02:00 da
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