TuttoscuolaNews, n. 1112 del 5.2.2024.
Ancora una volta la cronaca registra l’ennesimo episodio di aggressione al personale scolastico.
A farne le spese è stato un dirigente scolastico di un istituto comprensivo di Taranto, finito al Pronto soccorso a seguito dell’aggressione dei genitori di una bambina della scuola dell’infanzia.
Quasi nelle stesse ore, un altro preside è stato aggredito dalla madre di un’alunna di un istituto superiore pure pugliese, stavolta nel foggiano.
Il ministro dell’istruzione Valditara ha preso posizione immediata sull’episodio di aggressione, telefonando al dirigente scolastico di Taranto per esprimergli tutta la sua solidarietà, informandolo di avere dato mandato all’avvocato generale dello Stato “di valutare di costituirsi parte civile nel giudizio penale contro i due aggressori per tutelare lo Stato contro il danno di reputazione che ha subito la scuola“.
“Lo Stato chiederà i danni a questi genitori violenti“.
Come? Il preside è aggredito e a chiedere i danni è lo Stato?
Intervistato dal Corriere della Sera su questa novità, il ministro spiega: “Certo, anche l’istituzione ha subito un danno. Un danno di immagine. Tocca al giudice decidere se riconoscerci come parte civile, ma se lo farà i soldi del risarcimento andranno alla scuola del preside aggredito.
Chi aggredisce un dipendente scolastico aggredisce lo Stato. Sto lavorando a una norma che contempla la presunzione di danno reputazionale, in modo da rendere automatico il risarcimento. Ne ho già parlato con il ministro della Giustizia Nordio“.
Danno reputazionale? Cioè, danno che lede la reputazione?
“Con l’aggressione – spiega Valditara – viene messa in discussione l’autorevolezza e leso il prestigio del dipendente minando la sua figura educativa; credo che vada fatta una riflessione culturale. Dobbiamo ridare valore al principio di autorità.
Quando l’autorità è legittima è un elemento essenziale per il funzionamento di uno Stato democratico. Occorre rimettere al centro il rispetto delle regole così come affermare, a partire dalla scuola, la cultura e il rispetto verso la persona. Ma anche rilanciare un patto tra scuola e famiglia per evitare antagonismi dannosi per i ragazzi“.
Una novità di peso.