TFA estero vs TFA italiano: confronto tra percorsi, requisiti e prospettive professionali

Gilda Venezia

La Voce della scuola, 11.1.2025.

Gilda Venezia

Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA), introdotto in Italia a partire dal 2011, è un percorso universitario che abilita all’insegnamento nelle scuole di secondo grado (medie e superiori) e, in passato, è stato anche utilizzato come strumento per l’abilitazione nella scuola primaria e dell’infanzia, prima dell’avvento di successivi percorsi specifici. Il TFA, dunque, rappresenta una tappa cruciale per chi desidera intraprendere la professione docente all’interno del sistema scolastico italiano.

Negli ultimi anni, tuttavia, cresce il numero di aspiranti docenti che scelgono di conseguire l’abilitazione all’insegnamento all’estero, per poi richiederne il riconoscimento in Italia. Si tratta di un fenomeno complesso, dettato da fattori quali la disponibilità di posti, i costi e i tempi di conseguimento del titolo. In questo articolo metteremo a confronto le posizioni di chi ha acquisito un titolo di abilitazione (TFA) all’estero e chi invece ha optato per il percorso universitario in Italia, evidenziandone similarità, differenze e prospettive professionali.


Indice

Che cos’è il TFA e come funziona in Italia

Struttura del TFA italiano

Il TFA è un percorso universitario post-laurea che, tradizionalmente, comprende:

  • Insegnamenti teorici (discipline pedagogiche, metodologiche e didattiche);
  • Laboratori didattici;
  • Tirocinio diretto e indiretto nelle scuole.

Al termine del percorso, che ha una durata variabile (generalmente dai 9 ai 12 mesi, a seconda del calendario accademico), si sostiene un esame finale abilitante.
Ottenere il titolo TFA italiano significa acquisire un’abilitazione all’insegnamento per una o più classi di concorso specifiche (ad es. A12 – Discipline letterarie, A28 – Matematica e Scienze, ecc.).

Requisiti di accesso

Generalmente, per accedere al TFA italiano, è necessario:

  • Essere in possesso di laurea magistrale (o titolo equipollente) idonea alla classe di concorso cui si ambisce.
  • Superare eventuali test di ingresso (selezione a numero chiuso).

Oltre ai requisiti accademici, sono previste prove scritte e orali finalizzate a valutare le competenze disciplinari e didattiche del candidato.


Il TFA estero: perché molti lo scelgono

Motivazioni e vantaggi percepiti

Negli ultimi anni, alcuni aspiranti docenti italiani si sono orientati verso titoli esteri per varie ragioni:

  1. Maggiore disponibilità di posti: in alcuni Paesi il numero di candidati ai corsi abilitanti è inferiore rispetto all’Italia.
  2. Tempi più rapidi: talvolta i corsi all’estero si concludono in tempi minori, consentendo un più rapido accesso all’abilitazione.
  3. Possibile risparmio economico: in alcuni casi, i costi di iscrizione o di frequenza possono risultare più contenuti, specie in determinati Stati dell’UE.
  4. Esperienza internazionale: un percorso di studi all’estero arricchisce il curriculum e offre l’opportunità di migliorare la conoscenza di altre lingue e sistemi scolastici.

Riconoscimento del TFA estero

Ottenere un titolo abilitante all’estero non è di per sé sufficiente per insegnare nelle scuole statali italiane. È necessario, infatti, richiedere il riconoscimento al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).
Il procedimento segue le regole previste dalla normativa italiana ed europea (in particolare la Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali). In molti casi, il Ministero richiede integrazioni di esami o tirocini, oppure l’adempimento di specifiche misure compensative (ad esempio, un tirocinio aggiuntivo o una prova attitudinale) prima di concedere l’equipollenza o l’equivalenza del titolo.


Confronto tra TFA estero e TFA italiano

Struttura del percorso formativo

  • TFA italiano: segue uno schema definito dalle università italiane, con un equilibrio tra teoria, laboratori e tirocinio nelle scuole. La durata è legata ai calendari accademici e alle normative nazionali.
  • TFA estero: può assumere forme molto diverse a seconda del Paese di riferimento. Alcuni corsi hanno un’impostazione più pratica, altri più teorica. Anche la durata può variare, così come il numero di crediti (ECTS) acquisiti.

Costi e finanziamenti

  • TFA italiano: può avere costi di iscrizione variabili a seconda dell’ateneo (dai 2.500 fino ai 3.500-4.000 euro). Possibili borse di studio o agevolazioni, ma non sempre disponibili in misura ampia.
  • TFA estero: in alcuni Paesi europei l’università è meno costosa rispetto all’Italia, o addirittura gratuita. In altri, invece, i costi possono essere superiori. Bisogna inoltre considerare spese di viaggio e alloggio.
Prospettive di riconoscimento
  • TFA italiano: l’abilitazione conseguita è automaticamente valida su tutto il territorio nazionale. Dopo il percorso, si può partecipare ai concorsi per l’immissione in ruolo oppure accedere alle graduatorie per le supplenze.
  • TFA estero: ottenere l’abilitazione è solo il primo passo; segue la procedura di riconoscimento ministeriale in Italia. I tempi possono allungarsi, e vi è la possibilità che il Ministero richieda integrazioni o rifiuti parte del percorso formativo se non soddisfa gli standard nazionali.

Tempistiche

  • TFA italiano: può richiedere un anno accademico pieno (o poco più) tra corsi, tirocinio e prova finale, spesso con sessioni d’esame concentrate in determinati periodi.
  • TFA estero: in alcuni Stati è possibile concludere il percorso abilitante in minor tempo. Tuttavia, ai mesi di studio all’estero occorre aggiungere il tempo di valutazione della pratica di riconoscimento in Italia.

Pro e contro di ciascuna scelta

Vantaggi del TFA in Italia

  1. Immediatezza del riconoscimento: il titolo è subito spendibile in tutte le scuole italiane, senza ulteriori adempimenti.
  2. Percorso strutturato: chiaro equilibrio tra teoria, laboratori e tirocinio, con supervisione didattica costante.
  3. Contesto italiano: le competenze acquisite sono specifiche del sistema scolastico italiano, utili per concorsi e graduatorie.

Svantaggi del TFA in Italia

  1. Pochi posti disponibili: l’accesso è spesso a numero chiuso, con prove selettive rigorose.
  2. Costi: le tasse universitarie per il TFA possono risultare elevate.
  3. Durata: i tempi di avvio e conclusione del TFA dipendono dalle decisioni ministeriali e dalle sessioni attivate dalle università.

Vantaggi del TFA estero

  1. Maggiore flessibilità: in alcuni Paesi, i requisiti di ingresso e le selezioni sono meno restrittivi.
  2. Esperienza internazionale: ottima occasione per migliorare la lingua straniera e approfondire altri sistemi didattici.
  3. Possibile convenienza economica: in determinati Stati, le tasse universitarie sono basse o inesistenti.

Svantaggi del TFA estero

  1. Procedura di riconoscimento in Italia: tempi lunghi e incertezza sull’esito, con eventuale necessità di misure compensative.
  2. Costi accessori: viaggio, alloggio e sostentamento all’estero possono incidere notevolmente.
  3. Adaptation period: per insegnare in Italia occorre comunque conoscere bene il quadro normativo e didattico nazionale.

Prospettive professionali dopo l’abilitazione

Che si tratti di un TFA conseguito in Italia o all’estero (riconosciuto), il titolo di abilitazione è di fondamentale importanza per accedere:

  • Ai concorsi a cattedra per l’immissione in ruolo nelle scuole statali;
  • Alle graduatorie di istituto (GPS) per le supplenze;
  • Alle scuole paritarie, che spesso richiedono comunque l’abilitazione per l’insegnamento delle materie curricolari.

Con l’avvio di riforme e novità legislative (ad es. la Legge 79/2022 e le successive modifiche sui percorsi abilitanti), è importante tenersi aggiornati in merito ai cambiamenti delle procedure di reclutamento, ai requisiti di accesso e agli eventuali nuovi percorsi formativi.


La scelta tra TFA italiano e TFA estero dipende da molteplici fattori: disponibilità di posti, costi, tempistiche, aspirazioni personali e volontà di vivere un’esperienza internazionale. Da un lato, il TFA in Italia offre certezze sul riconoscimento immediato del titolo e fornisce competenze specifiche del sistema scolastico italiano; dall’altro, il TFA all’estero può garantire una formazione più rapida o meno onerosa, ma comporta l’onere successivo della procedura di riconoscimento, con tempi e risultati non sempre prevedibili.

In entrambi i casi, è bene informarsi accuratamente prima di intraprendere il percorso: verificare la normativa vigente, i requisiti di accesso, i costi e le tempistiche. Per chi sceglie l’estero, risulta particolarmente consigliabile rivolgersi a strutture sindacali, sportelli specialistici (ad esempio lo CIMEA per il riconoscimento dei titoli accademici) o consulenti legali al fine di garantire che il titolo sia effettivamente spendibile in Italia. L’abilitazione all’insegnamento rappresenta un passaggio cruciale verso la stabilizzazione nella carriera docente, e la corretta pianificazione del proprio percorso formativo può fare la differenza tra un ingresso rapido e consapevole nella scuola italiana e un iter più lungo e complesso.

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TFA estero vs TFA italiano: confronto tra percorsi, requisiti e prospettive professionali ultima modifica: 2025-01-12T11:50:01+01:00 da

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