dalla Gilda degli insegnanti, 4.3.2019
– I docenti segnalano discrepanze tra posti disponibili
e cattedre vacanti e costi esorbitanti in alcune università.
“In merito a distribuzione dei posti e costo dei TFA di sostegno si sta consumando l’ennesima ingiustizia sulla pelle dei precari”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore naziona-le della Gilda degli Insegnanti, interviene sulla questione sollevata da numerosi docenti riguardo i corsi di specializzazione per ottenere l’abilitazione al sostegno.
“Gli aspiranti corsisti ci segnalano il paradosso per cui in regioni dove, a fronte di migliaia di cattedre vacanti di sostegno, sono stati banditi pochi posti mentre in altre regioni scar-seggiano le cattedre da assegnare al sostegno ma abbondano i posti messi a disposizio-ne dalle università. Ciò – rileva il coordinatore nazionale della Gilda – non fa che creare le premesse per ulteriori future migrazioni di docenti, con tutte le disastrose conseguenze che ne derivano”.
“A rendere ancora più assurda e grave la situazione – incalza Di Meglio – si aggiungono i costi esorbitanti fissati da alcuni atenei che chiedono un centinaio di euro per la parteci-pazione al test di accesso e circa tremila euro per chi supererà le varie prove. Noi ritenia-mo che il criterio di selezione non debba essere di certo quello economico e il Miur, in quanto ministero non solo dell’istruzione ma anche dell’università, farebbe bene a stabili-re tariffe uniformi per tutti gli atenei, così da calmierare il mercato dell’offerta e rendere più democratico l’accesso ai TFA per il sostegno. Nella totale mancanza di programmazione da parte di viale Trastevere – conclude Di Meglio – si lascia campo libero a fenomeni di ve-ra e propria speculazione economica”.
Roma, 4 marzo 2019
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti