di Nando Mericoni, InfoDocenti.it, 18.7.2021.
Pensate, una dirigente scolastica illuminata di una scuola calabrese chiede al docente della scuola, RSU e componente il Comitato di Valutazione, ed alla sigla sindacale di riferimento, nelle cui liste era stato eletto, anche se non iscritto al sindacato (come da normativa sulle RSU), avendo il docente comunicato la propria assenza a causa di un impegno sindacale in qualità di RSU, di voler specificare quali siano gli impegni improrogabili che hanno impedito al docente di partecipare all’attività di valutazione dei docenti; non si capisce a che titolo.
Infatti, il Comitato di Valutazione è un organismo elettivo, quindi sottratto al controllo della sua attività datoriale, sia per quanto riguarda la decisione del singolo componente, sia per il controllo sulla partecipazione che al massimo potrebbe essere soggetta a decadenza qualora uno dei suoi componenti si assenti per un certo numero di volte senza fornire volontariamente la motivazione, ma non certamente per essere sanzionato.
Inoltre, chiedere ad una RSU di fornire i dettagli degli impegni nei limiti delle ore di permesso spettanti come da normativa vigente, denota un comportamento antisindacale che anche qui prevarica i termini di liceità del datore di lavoro.
La RSU ha a disposizione un numero di ore di permesso che sono calcolate sul personale della scuola in O.D. per 29,30 minuti per unità, complessivamente si agirano intorno a 10 ore annue per RSU. Per usufruire di queste ore, la singola RSU deve comunicare alla scuola il giorno e le ore in cui usufruirà del permesso e non l’attività che deve svolgere, chiaramente attinente sempre alla funzione. Ma questo vale per l’assenza dalle ore di insegnamento o delle attività aggiuntive programmate dal C.D. e non certamente per la partecipazione alle attività di organi elettivi quali il Comitato di Valutazione, il Consiglio di Istituto etc.
Allora ci si chiede, per quale motivo un DS fa questo? Per ripicca, per incompetenza, per ignoranza delle norme, per creare tensione e sottomettere il malcapitato, per sanzionarlo? Tutte ipotesi che mal si sposano con il ruolo di Dirigente, che invece dovrebbe essere propositivo.
Certo è che siamo lontani dall’avere una classe dirigente all’altezza che sappia applicare le regole correttamente, che sappia creare un luogo di lavoro accogliente per gli allievi e per il personale che ci lavora.
Siamo consapevoli che la figura del DS è molto complessa, caricata di troppe incombenze che spesso si delegano ai collaboratori; proprio per questo chiediamo che venga rivista la funzione, magari scindendo la funzione amministrativo-gestionale da quella didattico-pedagogica, quest’ultima affidata ad un referente elettivo a tempo da parte del corpo docenti.
Luglio, 2021
Nando Mericoni
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Un D.S. con funzione didattico pedagogica eletto dai docenti? ultima modifica: 2021-07-18T08:43:43+02:00 da