TuttoscuolaNews, n. 749 del 25.3.2016
Con la collaborazione degli Uffici Scolastici regionali l’Amministrazione scolastica sta mettendo a punto la complessa macchina organizzativa per affrontare, tra poco più di un mese, la prova scritta del concorso. Anzi, è meglio parlare di prove scritte, perché ve ne saranno tante quante sono le classi di concorso; prove che dovranno prevedere un nutrito calendario di effettuazioni che potrebbero arrivare a metà maggio o forse oltre.
Come si sa, per ciascuna prova scritta sono previsti otto quesiti (sei a risposta aperta e due – quelli di lingua straniera – a risposta chiusa).
Il tipo di prova, tutta a computer, comporta il ricorso a migliaia di postazioni all’interno di laboratori o aule informatiche che, a quanto sembra, sono già state individuate presso scuole o altre sedi pubbliche idonee.
Sulla carta tutto sembra a posto, ma, alla chiusura della presentazione delle domande il 30 marzo p.v., potrebbe verificarsi un problema, in caso di elevato numero di candidati in una data regione e per un determinato concorso.
Una elevata concentrazione di candidati, ad esempio, per il concorso di scuola primaria, in una piccola regione come l’Umbria o il Molise, potrebbe richiedere un numero troppo elevato di postazioni e di aule informatiche. Così elevato da dover ricorrere a sedi attrezzate lontane dal capoluogo o in altra provincia della regione.
Ma, a parte questo eventuale disagio logistico, potrebbe rendersi necessaria anche una turnazione della prova scritta.
Un secondo turno di prove, però, comporterebbe ovviamente una proposta di nuovi quesiti.
Anziché una prova unica, ve ne potrebbe essere, insomma, una seconda che dovrebbe essere di uguale peso e di uguale difficoltà, ma che potrebbe esporsi al rischio di ricorsi da parte dei candidati che risulteranno esclusi per non avere ottenuto quel minimo di 28/40 punti che consentirà di passare direttamente alla prova orale.
Ovviamente sono solo ipotesi teoriche, al momento. Immaginiamo che al Miur stiano incrociando le dita in attesa di conoscere dopo il 30 marzo quanti sono e dove sono andati i candidati.
E qualcuno, forse, rimpiangerà il mancato impiego dei test di preselezione che avrebbero alleggerito la numerosità dei candidati per i concorsi di primaria e infanzia; e rimpiangerà fors’anche le prove sui fogli protocollo di un tempo che consentivano in un sol giorno di effettuare la prova scritta in migliaia di accoglienti aule di tante scuole.
Un’elevata concentrazione di candidati potrebbe mettere a rischio la normalità della prova scritta ultima modifica: 2016-03-25T06:43:07+01:00 da