Valditara esulta. Ma è un vero sondaggio o un’indagine priva di valore scientifico?

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Roars, 3.7.2023.

Gilda Venezia

Voto in condotta la riforma piace all’80% degli studenti e prof AVANTI COSÌ” e, di fianco, il cipiglio del Ministro Valditara. Sull’onda del clamore delle polemiche sui voti in condotta assegnati in un istituto scolastico di Rovigo, il 29 giugno il ministro aveva annunciato un giro di vite, che contemplava anche “attività di cittadinanza solidale” per gli alunni sospesi per più di due giorni. Una riforma che piace quasi a tutti, se prestiamo fede al Tweet di Valditara. Ma da dove viene quel numero? Le percentuali non provengono dalle abituali società demoscopiche ma dalla Tecnica della Scuola, una testata giornalistica che sul sito web aveva invitato i suoi lettori a esprimere il loro gradimento sulle riforme di Valditara. Hanno risposto in più di 2.100 lettori, ma, senza un piano di campionamento statistico, un’indagine basata su risposte spontanee non può essere diffusa col nome di “sondaggio”. Così almeno afferma il Regolamento in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa, reperibile sul sito dell’AGCOM. A dispetto dei titoli dei siti di news e dei tweet governativi, quell’80% appare privo di valore scientifico. Tra le tante cose che andrebbero insegnate a scuola, c’è la distinzione tra sondaggio e indagini prive di valore scientifico. Se c’è un Ministro che su questa materia non può permettersi ingenuità o furbizie, è proprio quello dell’Istruzione. E il Merito? Beh, quello bisognerebbe guadagnarselo sul campo dando il buon esempio, invece che esibirlo sugli stemmi.

1. Consenso oceanico?

Il 29 giugno sul sito del MIM vengono annunciate le Riforme contro il bullismo a scuola volute dal Ministro Valditara, articolate lungo tre direttrici: voto in condotta, sospensioni e le attività di cittadinanza solidale, qualora la sospensione superi i due giorni. Passano appena tre giorni e il Ministro, su Twitter, rivendica un consenso oceanico: oltre l’80% degli insegnanti e delle famiglie sarebbero d’accordo con la sua riforma:

Il dato è rilanciato da vari siti e organi di informazione Quale è la loro fonte?

I titoli e gli articoli fanno riferimento a un’indagine lanciata dal sito La Tecnica della Scuola il 30 giugno, all’indomani dell’annuncio della riforma. Sono i risultati di questa indagine, pubblicati il 2 luglio, a certificare il consenso oceanico di cui godrebbe la riforma.

Chi legge il termine sondaggio ha ragione di credere che quella percentuale dell’80% sia frutto di metodologie statistiche e che rispecchi una misurazione scientifica del grado di consenso di cui gode la riforma presso la popolazione. Ma siamo sicuri che sia scientifica la stima di cui stiamo parlando?

2. Sondaggio o indagine priva di valore scientifico?

Diffondere indagini prive di valore scientifico come se fossero sondaggi è una classica tecnica di disinformazione. Per prevenire questi abusi, esiste un Regolamento in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa, reperibile sul sito dell’AGCOM (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, a cui l’articolo 1, comma 6, lett. b), n. 12, della legge n. 249/97 attribuisce competenze in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa).

Cosa dice questo regolamento? Dal sito AGCOM:

Aspetti salienti della regolamentazione sono:

[…]

– una chiara distinzione tra sondaggi (basati su metodi di rilevazione scientifica applicati ad un  campione) ed altre indagini prive di valore scientifico quali le manifestazioni di opinione (fondate sulla partecipazione spontanea degli utenti) e che pertanto non potranno essere pubblicate o diffuse con la denominazione di “sondaggio”;

– l’obbligo per il mezzo di comunicazione di massa di accompagnare la pubblicazione o diffusione di un sondaggio con la nota informativa indicante alcune informazioni essenziali, quali il soggetto realizzatore e quello committente, la consistenza numerica e l’estensione territoriale del campione utilizzato, il numero di coloro che non hanno risposto. Dall’ambito di applicazione di quest’obbligo sono esclusi i sondaggi pubblicati esclusivamente sui siti internet dei soggetti realizzatori, e quelli diffusi in occasione di convegni o conferenze stampa. Poiché tali modalità non costituiscono “prima pubblicazione”, i mezzi di comunicazione, che eventualmente pubblicassero o diffondessero i risultati di tali sondaggi, sono tenuti alla pubblicazione della nota informativa. I mezzi che, invece, riportano la mera notizia di un sondaggio già diffuso devono fornire solo gli elementi essenziali idonei a consentire l’individuazione del sondaggio medesimo, quali l’indicazione del soggetto realizzatore, l’oggetto del sondaggio e il sito internet dove è possibile consultarlo.

[…]

– l’obbligo, per il soggetto realizzatore, di rendere disponibile sul sito internet dell’Autorità (per i sondaggi di opinione) e sul sito internet della Presidenza del Consiglio del Ministri – Dipartimento per l’editoria e l’informazione (per i sondaggi politici ed elettorali), il “documento” completo relativo ai sondaggi pubblicati o diffusi al pubblico. Esso deve recare informazioni fondamentali sulla metodologia di realizzazione del sondaggio, quali il metodo di campionamento, la rappresentatività del campione ed il margine di errore, il metodo di raccolta delle risposte, il testo integrale delle domande e delle risposte. Al fine di semplificare e chiarire il processo di pubblicazione o diffusione, totale o parziale, dei risultati del sondaggio, è stato posto in capo al mezzo di comunicazione di massa che lo diffonde, l’obbligo di comunicarne la pubblicazione al soggetto realizzatore.

In sintesi:

  1. I sondaggi si dicono tali quando basati su metodi di rilevazione scientifica applicati ad un  campione. Indagini prive di valore scientifico quali le manifestazioni di opinione fondate sulla partecipazione spontanea degli utenti non possono essere pubblicate o diffuse con la denominazione di “sondaggio”.
  2. Per i sondaggi di opinione pubblicati o diffusi al pubblico il soggetto realizzatore ha l’obbligo di rendere disponibile sul sito internet dell’Autorità un “documento” completo recante informazioni fondamentali sulla metodologia di realizzazione del sondaggio, quali il metodo di campionamento, la rappresentatività del campione ed il margine di errore, il metodo di raccolta delle risposte, il testo integrale delle domande e delle risposte.

Cominciamo dal secondo punto. Sul sito AGCOM risultano registrati sei sondaggi datati 30 giugno, ma nessuno riguarda la riforma di Valditara.

Ancora più problematico è il primo punto. In quale categoria ricade l’indagine della Tecnica della Scuola? Rilevazione scientifica applicata ad un campione oppure manifestazioni di opinione fondate sulla partecipazione spontanea degli utenti, prive di valore scientifico?

Per rispondere, apriamo il post in cui viene lanciato il sondaggio.

Se si segue il link, si apre Google Moduli, l’app di Google per la creazione di sondaggi.

Ci troviamo di fronte a opinioni raccolte sulla base della partecipazione spontanea degli utenti, senza alcun campionamento statistico. Difficile annoverare questa indagine nel novero delle rilevazioni scientifiche applicate ad un  campione, le uniche che possono essere pubblicate o diffuse con la denominazione di “sondaggio”.

3. I pozzi dell’informazione

Quando la partecipazione è spontanea, i risultati vanno presi con grande cautela. Nessuno garantisce che i lettori della Tecnica della Scuola siano un campione statisticamente significativo della popolazione. E ancor meno che lo sia l’insieme dei lettori che hanno voluto raccogliere l’invito a partecipare alla rilevazione. Per non dire della possibilità che gruppi di attivisti si organizzino collettivamente in modo da far pendere il piatto della bilancia dall’una o dall’altra parte.

Non diversamente dalle fake news, anche le indagini non scientifiche diffuse come sondaggi contribuiscono ad avvelenare i pozzi dell’informazione. Far circolare la notizia che una certa opinione è maggioritaria o minoritaria può avere un effetto decisivo sull’approvazione di una legge, ma anche sulla reputazione dei governanti.

Tra le tante cose che andrebbero insegnate a scuola, c’è la distinzione tra sondaggio e indagini prive di valore scientifico. Se c’è un Ministro che su questa materia non può permettersi ingenuità o furbizie, è proprio quello dell’Istruzione. E il Merito? Beh, quello bisognerebbe guadagnarselo sul campo dando il buon esempio, invece che esibirlo sugli stemmi.

Aggiornamento delle 10:15. A pochi minuti dalla pubblicazione del post La Tecnica dellaScuola ha twittato https://twitter.com/TecnicaScuola/status/1675776654033969153?s=20

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Valditara esulta. Ma è un vero sondaggio o un’indagine priva di valore scientifico? ultima modifica: 2023-07-04T18:49:48+02:00 da
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