dalla Gilda degli insegnanti di Venezia,13.11.2019
– Ancuni DS hanno chiesto a docenti e ATA di recarsi a scuola per “riordinare gli ambienti”: si tratta di disposizione illegittima –
Alle 22.50 di martedì 12 novembre la marea ha raggiunto quasi i 187 centimetri. Si tratta del dato più alto dal novembre 1966, quando raggiunse i 194 cm, e il secondo più alto di sempre. Stamattina era già a quota 127 centimetri, in serata poi ha raggiunto livelli record, con l’acqua che ha letteralmente invaso la Basilica di San Marco; un tale innalzamento produce danni ai mattoni e alle colonne dell’edificio, ma ad essere sommersi sono stati anche i marmi recentemente sostituiti.
Vista l’eccezionalità delle maree eccezionali il sindaco di Venezia Brugnaro ha disposto la chiusura di tutte le scuole a Venezia e nelle isole per la giornata di mercoledì 13 novembre.
Si tratta di un evento raro, dovuto al forte vento di scirocco, a dispetto invece della frequenza del fenomeno dell’acqua alta.
La situazione è migliorata abbastanza velocemente entro la mezzanotte, ma nelle prossime ore sono attesi altri picchi importanti (155 cm secondo gli ultimi bollettini nella mattinata di mercoledì 13).
Attraversare l’area davanti alla basilica è impossibile anche con gli stivaloni. La piazza è percorsa solo da imbarcazioni della polizia municipale e da altre strutture della protezione civile.
“Questo è un disastro, questa volta bisognerà contare i danni”, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro mentre effettuava il sopralluogo a San Marco.
In un tweet il primo cittadino del capoluogo lagunare scrive: “Tutti mobilitati per gestire l’emergenza”.
Per gli aggiornamenti consultare il Centro previsione maree del Comune di Venezia.
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Venezia questa volta ha rischiato di affondare, sotto la spinta di un’acqua che con vento di scirocco a 100 chilometri orari ha sfiorato la paurosa soglia dei 190 centimetri sul medio mare. Il picco, alle 22.50, è stato di un metro e 87. Tutto il centro storico è stato allagato. Con simili livelli non ci sono passerelle o paratoie davanti negozi che tengano. E’ la seconda misura nella storia della Serenissima, dopo il record di 194 centimetri del 1966. L’acqua, con il buio fitto e la pioggia sferzante, è entrata dappertutto. I veneziani hanno assistito attoniti, dalle finestre di casa, o collegati al web, alla laguna che mano a mano entrava nelle calli, nelle piazze, si prendeva i masegni e sommergeva ogni cosa. Il rialzo improvviso della marea è iniziato in serata, quando le previsioni – inizialmente di un metro e 45 – sono state riviste in modo peggiorativo dal Centro maree del Comune: 160 centimetri, poi 170, quindi 180, in una rincorsa che ha lasciato sbigottiti i tecnici e sembrava non finire mai. Fino a 187 centimetri sul medio mare. Una misura da far sfiorare il collasso a Venezia, il secondo livello di sempre. A cambiare tutto è stato il vento, che, sempre da scirocco, al mattino girava ancora da nord est mentre raggiungeva le coste del Veneto. Ma con la sera si è incattivito. Lo scirocco ha iniziato a spirare con raffiche fino a 100 km/h, e ha gonfiato la laguna. Alle 22 Piazza San Marco si presentava deserta e spettrale, sommersa da quasi un metro d’acqua, le onde ad infrangersi sulle colonne di Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco, indifesa davanti all’attacco del mare.
“Questo è un disastro, questa volta bisognerà contare i danni”, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, mentre in barca effettuava un sopralluogo nell’area marciana, accompagnato dalla polizia municipale e dal personale di Avm. “Stiamo affrontando una marea più che eccezionale – ha aggiunto in un tweet Brugnaro – Siamo tutti mobilitati per gestire l’emergenza”. I danni si conteranno domani, ma la marea di oggi, che riporta agli occhi del mondo il ‘caso’ Venezia, rilancia anche il tema del Mose, il colossale sistema di barriere mobili contro le acque alte che attende ancora di essere ultimato, e lascia Venezia in balia di catastrofi naturali come questa.
Tutte le scuole di Venezia e delle isole resteranno chiuse. Il sindaco ha annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale per la città. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha attivato l’unità di crisi della Protezione civile. Si temono gravi ripercussioni su tutta la laguna, mentre sono segnalate condizioni di allarme sull’intera costiere veneta e, per la forte pioggia, preoccupano le situazioni dei fiumi, in particolare del Piave. La Regione ha attivato anche i collegamenti con il Dipartimento della Protezione civile nazionale e con il Comando dei Vigili del fuoco. Domani arriverà alla sala operativa regionale, a Marghera, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.
Video
- Marea eccezionale, 187 cm: mai così dal 1966. Dichiarato lo stato calamità
. - Venezia con l’incubo acqua alta martedì 12 notte
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Anche oggi affrontando maree che segnano record negativi. Domani dichiareremo lo stato di calamità. Chiediamo al #Governo di aiutarci, i costi saranno alti. Questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici. Il Mose va terminato presto. Domani scuole chiuse a Venezia e isole.
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Venezia: marea eccezionale. Due morti. Tutte le scuole chiuse anche giovedì ultima modifica: 2019-11-13T04:32:34+01:00 da