di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 19.4.2017
– «Le prove Invalsi sono necessarie per arrivare all’esame, ma non sono più oggetto di esame. Mi dispiace che gli studenti non accettino queste prove. Sono importanti come valutazione per le scuole, ma è anche importante che le stesse famiglie siano a conoscenza dello stato di apprendimento dei ragazzi». Lo ha detto, durante un videoforum su Repubblica.it, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli aggiungendo che l’Invalsi «non è discriminante per entrare all’università».
La ministra si è quindi soffermata sulla questione del 6 in condotta. «Siamo in una fase in cui abbiamo moltissimi casi di bullismo, soprattutto dentro la scuola. Il 6 in condotta quindi è un ulteriore segno di una battaglia di civiltà e culturale, di come si sta in classe».
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Fedeli, le prove Invalsi non sono discriminanti per l’università ultima modifica: 2017-04-19T07:02:34+02:00 da