Dodici supplenti in quattro mesi, la Buona scuola alza le mani

scuola-siamo-noi_zunino

di Corrado Zunino, La scuola siamo noi, 2.2.2016 

Primaria-supplentite55

L’ULTIMA maestra di matematica, la dodicesima dell’anno, dovrebbe essere quella definitiva. Per i restanti quattro mesi. E sì, per i primi quattro mesi – il primo quadrimestre, appunto – la seconda B e la seconda C della scuola primaria Contardo Ferrini, quartiere Trieste-Salario nel Nord-Est di Roma, hanno visto cambiare dodici insegnanti dell’area scientifico-matematica. Un record, forse imbattibile, che segnala l’avvio disastroso della Buona scuola renziana proprio su uno dei punti-chiave della riforma: la fine delle supplenze a raffica, il ritorno a una certezza di continuità didattica, che significa – alle scuole elementari – avere gli stessi docenti dalla prima alla quinta.

Il progetto di riforma srotolato sulla carta era troppo ottimistico, si sapeva, ma quest’anno la ‘supplentite’ nelle scuole italiane ha superato ogni decoro approdando con tutta la sua velenosa potenza in via di Villa Chigi 20, la capitale.

Il racconto di questo percorso a singhiozzo è affidato a due genitori. Eccolo: “La maestra Biondi, assegnata a inizio anno, a partire dal 14 settembre, non si è mai vista: moglie di un militare, si è tenuta la cattedra ma non si è presentata. Dicono che ora sia in Puglia, trasferimento a rigor di legge”.

“Siamo partiti subito con due supplenti, una dietro l’altra, supplenti donne, in classe fino a quando è arrivata l’assegnazione annuale: la maestra Pina. Credevamo fosse la titolare. Veniva da Napoli. Veniva una, al massimo due volte a settimana. Nei giorni di assenza ha avuto bisogno di almeno due supplenti che la sostituissero. Ecco,venti giorni di insegnamento intermittente e la maestra ha chiesto il ricongiungimento familiare. Ottenuto, è tornata a Napoli”.

“Dopo di lei altri due sostituti, durati dal giorno alla notte. Poi, finalmente, la terza maestra di lungo periodo. Lei era la nona, ed era molto brava. I ragazzi si stavano affezionando, ma l’avrebbero chiamata per una supplenza annuale. Altrove. Venti giorni di lezioni ed è andata via, era il periodo dei colloqui di metà novembre. I nostri figli, sette anni, stavano diventando isterici per la mancanza di qualsiasi riferimento, sei tu la nuova maestra, chiedevano a ogni arrivo in classe: Ed erano rimasti fermi alle addizioni e alle sottrazioni delle prima elementare. Contavano fino a cinquanta, nessun insegnante si è mai azzardato ad andare avanti: ognuno conosceva la propria precarietà”.

“Si è aperta una fase di interregno: si sa, con la Buona scuola non c’è sostituzione al primo giorno di assenza. Le nuove supplenti arrivavano direttamente il secondo giorno e restavano una mattina soltanto. Classe smistata, ora in compagnia di un bidello. E preside infuriata: bisogna svuotare le graduatorie, le dicevano dal provveditorato per provare a spiegare il turnover da giramento di testa”.

“Prima dell’arrivo della legge 107, la Buona scuola appunto, superato il 31 dicembre era il preside a chiamare i sostituti. Ora no, ci sono le Gae da chiudere. La penultima maestra ha avuto l’intelligenza di dire questa volta non do i compiti, venerdì non torno più. Ne abbiamo contati undici, di supplenti. Neppure i bambini sapevano più che dirci”.

“L’altro giorno è arrivata Roberta, la dodicesima. Lei ha un contratto fino a giugno. E’ partita con le tabelline senza spiegare perché, ha messo braccialetti con le perline sui polsi degli scolari. Per farli contare. A giugno si cambia ancora, ma per quattro mesi respiriamo. Di fronte a tanto menefreghismo della classe docente, non ci può essere una regola che dice che per cinque anni un insegnante deve restare al suo posto?”.

Dodici supplenti in quattro mesi, la Buona scuola alza le mani ultima modifica: 2016-02-03T05:53:25+01:00 da
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

GILDA VENEZIA - Associazione Professionale GILDA degli INSEGNANTI - Federazione Gilda Unams

webmaster: Fabio Barina



Sito realizzato da Venetian Navigator 2 srl