di Vincenzo Pascuzzi, Aetnascuola.it, 7.12.2017
– Insomma, un emendamento che, per rispondere ad esigenze in parte comprensibili, rischierebbe di alimentare ulteriore caos nella procedura concorsuale.
Docenti promossi a dirigenti con un emendamento di Art.1-MDP
di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola 6.12.2017
La legge di bilancio è in dirittura d’arrivo e, come spesso accade, sono molti i parlamentari che tentano in extremis di far approvare un proprio emendamento importante: e così c’è chi pensa di promuovere a dirigenti un po’ di docenti.
Ci sta provando in queste ore la deputata Luisa Bossa (Art. 1-MDP) che ha già depositato una proposta che mira a “ripescare” un certo numero di docenti che non avevano superato il concorso per dirigenti del 20111 allo scopo di coprire altrettanti posti disponibili.
L’emendamento recita: “Per le scuole con posto vacante o rette da dirigenti scolastici che sono titolari in altre istituzioni scolastiche, il MIUR adotta un provvedimento urgente per assegnarle a nuovi dirigenti scolastici, individuati tra coloro che hanno superato almeno la prova preselettiva del concorso a dirigente scolastico 2011, fino al raggiungimento del numero necessario alla totale copertura delle sedi. Il provvedimento riguarderà esclusivamente un numero di docenti pari agli Istituti scolastici privi di dirigenti titolari, e accertato che le graduatorie regionali sono esaurite a soddisfare il fabbisogno preventivato, e solo dopo un corso intensivo di 80 ore e superamento di prova finale”.
E’ probabile che l’idea sia quella di attivare la procedura prima della approvazione della graduatoria definitiva del concorso per dirigenti che sta per prendere il via.
In tal caso l’operazione determinerebbe una riduzione dei posti messi a concorso e – di conseguenza – potrebbe provocare ricorsi dei candidati.
Insomma, un emendamento che, per rispondere ad esigenze in parte comprensibili, rischierebbe di alimentare ulteriore caos nella procedura concorsuale.
link: https://www.gildavenezia.it/docenti-promossi-a-dirigenti-con-un-emendamento-di-art-1-mdp/
https://www.tecnicadellascuola.it/docenti-promossi-a-dirigenti-con-un-emendamento-di-art-1-mdp
L’APPELLO
Emergenza presidi, i bocciati al concorso 2011: «Prendete noi»
I numeri regione per regione
«Visto che le scuole in reggenza sono in aumento, e che invece proprio nelle regioni a rischio collasso ci sono diversi aspiranti dirigenti, perché non sanare anche noi 800 ricorrenti in bilico e risolvere al contempo il problema delle carenze di presidi?», chiede Brusaferri. I numeri parlano chiaro: in Calabria sono 15 i ricorrenti che potrebbero andare in qualcuna delle 75 scuole in reggenza, ovvero scuole governate da un preside «in prestito» che deve reggere, appunto, anche altre scuole ; in Campania, dove ben 70 scuole vedono dirigenti costretti a barcamenarsi, ci sono 99 ricorrenti pronti a intervenire; nel Lazio sono 148 gli istituti dove un solo preside deve gestire più plessi, e 75 i prof pronti a ricoprire l’incarico; in Liguria 62 reggenze con 2 soli ricorrenti; in Lombardia 165 reggenze per 48 docenti che hanno fatto il concorso nel 2011; nelle Marche 64 le reggenze a fronte di 12 ricorrenti; in Molise 11 reggenze contro 13 docenti; in Puglia ci sono 66 scuole che potrebbero essere prese da 61 ricorrenti; in Sardegna 38 contro 27 docenti «quasi abilitati»; in Sardegna 38 scuole in reggenza contro 27 prof; in Sicilia 56 per ben 331 docenti che vorrebbero diventare presidi; in Toscana 95 scuole in reggenza contro 49 prof; in Umbria il rapporto è di 28 a 9, in Veneto di 170 su 11. Ci sono tante reggenze anche in Emilia Romagna (163), Friuli (52), Piemonte (154) ma in questo caso non ci sono docenti pronti a salvare la situazione. «Stiamo parlando di circa 1500 reggenze che rischiano di non garantire la stessa qualità di offerta formativa della Buona scuola: è per questo che chiediamo di essere ammessi ad un corso intensivo di 80 ore con esame finale da espletarsi in poche settimane, per essere operativi già dal prossimo mese di settembre e risolvere il problema delle sedi senza dirigente», conclude Brusaferri.
I dubbi del Miur
Ma qual è l’orientamento del ministero? In realtà, come anticipato dal sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi durante la discussione di un’interpellanza alla Camera, l’idea è quella di attendere le sentenze dei tribunali amministrativi per decidere chi «promuovere e chi no». Per esempio, nel caso dell’Abruzzo i 79 ricorrenti hanno perso contro il ministero e quindi non hanno speranze. Invece i ricorrenti insistono: «Così il ministero avrebbe la possibilità di indire il nuovo concorso senza strascichi legati alle precedenti selezioni, assicurando ad un buon numero di scuole una dirigenza stabile». Staremo a vedere.
Quei 120 presidi bocciati e “recuperati”. L’ennesimo paradosso della scuola
In Sicilia, approfittando in una norma della riforma che sanava un precedente pasticcio amministrativo, organizzati corsi per riammettere gli esclusi dei concorsi 2004 e 2006. E scoppia la protesta
di Salvo Intravaia – 24 agosto 2015
E più precisamente i commi che vanno dall’87 al 90, che si occupano di sanare la kafkiana situazione venutasi a creare in Lombardia, Toscana e Campania dopo il concorso a preside del 2011. E evitare costosissimi risarcimenti del danno cui sarebbe potuto andare in contro il ministero dell’Istruzione. In Lombardia e Toscana, il concorso del 2011 è stato annullato e quindi ripetuto. E dopo la seconda procedura, i vincitori sono stati assunti. Ma poi per effetto di sentenze successive del Tar o del Consiglio di stato i relativi concorsi sono stati nuovamente annullati e i presidi già assunti si sono ritrovati nella surreale situazione di doversi rimettere in gioco dopo essere stati per uno, due o tre anni a capo di centinaia di istituzioni scolastiche.La legge Renzi-Giannini e il successivo decreto ministeriale dello scorso 20 luglio, per questi casi, hanno previsto un corso di formazione “intensivo” e un esame orale. Per coloro che non sono mai stati assunti dopo avere superato tutte le prove del concorso, come in Campania, o che sono stati trombati tra la prima e la seconda ricorrezione delle prove scritte in Lombardia e Toscana, la legge ha previsto sempre il corso di 80 ore e una prova scritta. Ma, sempre per evitare ulteriori contenziosi e rischi, la legge ha previsto che si potessero prendere in considerazione le situazioni di coloro che parteciparono ai concorsi a preside del 2004 e del 2006 e che “abbiano avuto una sentenza favorevole almeno nel primo grado di giudizio ovvero non abbiano avuto, alla data di entrata in vigore della presente legge, alcuna sentenza definitiva”. Escludendo da questa sanatoria i colleghi che, nelle stesse condizioni – bocciatura alle spalle e ricorso ancora in piedi – hanno partecipato alla selezione del 2011.
Dal 10 al 20 ogosto, con qualche giorno di vacanza incluso, la direzione scolastica siciliana organizza un corso intensivo per 153 bocciati rispettivamente 11 e 9 anni prima. E appena esce l’elenco scoppia il caos. La sezione siciliana Dirigentiscuola del sindacato Confedir grida subito allo scandalo accusando senza mezzi termini il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte, di avere organizzato un “corso-concorso siciliano atipico, per sanare situazioni che nulla hanno a che vedere – dice Salvatore Indelicato, segretario regionale del sindacato – con le casistiche di Lombardia, Toscana e Campania, ripescando una platea di 153 docenti che non hanno mai avuto alcun contratto di dirigenti scolastico. E addirittura sono stati ammessi alla frequenza del corso quei docenti che inizialmente non avevano neppure i titoli per partecipare al concorso e che fecero ricorso e furono ammessi con riserva”. Ma non solo. “Nell’elenco dei 153 ammessi al corso di sanatoria in Sicilia – continua Indelicato – nessuno è mai stato dirigente scolastico perché nessuno di questi 153 ha superato le prove concorsuali; ci sono alcuni che non solo non hanno superato la prova scritta, ma dalla correzione e rifacimento della suddetta prova, sono stati ancora una volta bocciati. Alcuni hanno partecipato alla selezione del successivo concorso e non sono stati neanche ammessi agli orali e qualcuno per giunta, ammesso agli orari è stato persino bocciato al colloquio”. Mentre i bocciati del 2011 scrivono al ministro, Stefania Giannini, e al sottosegretario Davide Faraone per ottenere giustizia. Ma non si muove nessuno.
Tranne che in Umbria, dove sono stati ammessi due reduci dal concorso del 2006, nessun’altra regione italiana ha riesumato situazioni tanto lontane. La Confedir da giorni chiede alla Altomonte di annullare quella che definisce una “farsa”. Richiesta alla quale si è affiancata anche la Flc Cgil siciliana. Ma, forte di quanto stabilisce la legge la procedura prosegue e domani (24 agosto) si svolgerà la fatidica prova scritta che potrebbe aprire le porte di una inaspettata presidenza a 120 insegnanti, che avevano dimenticato di quel ricorso presentato anni or sono. Perché, controllando meglio le carte, i funzionari dell’Usr Sicilia si sono accorti che 33 dei153 ammessi al corso non avevano i requisiti previsti dalla normativa escludendoli dalla prova finale. Ma due di questi si sono rivolti nuovamente al Tar ottenendo a tempo di record la riammissione al corso e la possibilità di sostenere la prova scritta.