di Nino Sabella Orizzonte Scuola, 29.9.2015.
Il coordinatore o referente dei docenti di sostegno, il referente per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) e il referente per gli allievi con disturbi specifici d’apprendimento (DSA) sono, nell’odierna scuola dell’inclusività, delle figure di fondamentale importanza in quanto promotori dell’integrazione e inclusione scolastica e sociale degli studenti con peculiari esigenze formative.
Quale status giuridico caratterizza queste figure nelle nostre Istituzioni scolastiche? Quali funzioni e compiti svolgono? Quali competenze devono possedere?
Iniziamo a parlare del referente d’Istituto per i BES. Questa è una figura nata conseguentemente alla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012, che ha riconosciuto l’esistenza di bisogni educativi speciali, diversi dalle situazioni di disabilità, e previsto la personalizzazione dei percorsi formativi per quegli alunni che presentano tali bisogni.
La figura del referente d’Istituto per i BES non è regolamentata da alcuna normativa definita, di conseguenza ciascuna Istituzione scolastica disciplina tale figura, assegnandogli compiti e funzioni, in maniera autonoma.
In alcuni casi il referente per i BES è nominato dal dirigente scolastico, in altri la nomina viene deliberata dal Collegio dei docenti. Alla nomina si può rifiutare, motivando la scelta.
I compiti del referente per i BES, in linea generale, sono finalizzati ad un obiettivo primario ovvero quello di facilitare il processo d’apprendimento degli alunni con bisogni educativi speciali.
I compiti del Referente, come possiamo leggere in un Documento sui BES dell’U.S.R. della Lombardia, sono:
- curare il rapporto con gli Enti del territorio (Comune, ASL, UONPIA, Associazioni, ecc…), CTS, CTI e UST;
- supportare i Cdc/Team per l’individuazione di casi di alunni BES;
- raccogliere, analizzare la documentazione (certificazione diagnostica/ segnalazione) aggiornando il fascicolo personale e pianificare attività/progetti/strategie ad hoc;
- partecipare ai Cdc/Team, se necessario, e fornire collaborazione/consulenza alla stesura di PdP;
- organizzare momenti di approfondimento/formazione/aggiornamento sulla base delle necessità rilevate all’interno dell’istituto;
- monitorare/valutare i risultati ottenuti e condividere proposte con il Collegio dei Docenti e Consiglio d’Istituto;
- gestire e curare una sezione della biblioteca di istituto dedicata alle problematiche sui BES;
- gestire il sito web della scuola in merito ai BES e collaborare con il referente POF di Istituto.
- aggiornarsi continuamente sulle tematiche relative alle diverse “tipologie” che afferiscono ai BES.
Il docente referente per i BES può essere un docente curricolare o di sostegno, che ha competenze specifiche sui BES, acquisite durante appositi corsi di formazione, organizzati a livello di singola Istituzione scolastica o anche a livello provinciale. Il compenso per la funzione di referente non è definito per legge ma in sede di contrattazione d’Istituto.
Il referente d’Istituto per i DSA, diversamente dal referente per i BES, ha un proprio status giuridico, conferitogli dalle Linee Guida sui DSA del 2011, ove possiamo leggere che il compito del referente è volto prevalentemente a sensibilizzare e approfondire tematiche specifiche sui DSA, a supportare i consigli di classe, in cui vi siano alunni con DSA, a favorire la relazione con le famiglie.
Nello specifico, il referente (leggiamo nelle Linee Guida):
- fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti;
- fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato;
- collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA;
- diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento;
- fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto;
- fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di DSA
- offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione;
- cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto;
- funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori dei servizi sanitari, EE.LL. ed agenzie formative accreditate nel territorio;
- informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.
La nomina del referente, da parte del D.S., può essere o meno formalizzata, come avviene per altre figure di supporto alla progettualità scolastica quali le funzioni strumentali. La nomina può essere rifiutata, motivando la scelta.
Il docente referente per i DSA può essere un docente curricolare o di sostegno, che ha competenze specifiche sui DSA, acquisite durante appositi corsi di formazione, organizzati a livello di singola d’Istituzione scolastica o anche livello provinciale.
Il compenso per le funzioni svolte viene stabilito in sede di contrattazione d’Istituto.
Il referente o coordinatore per il Sostegno viene nominato dal dirigente scolastico, previo consenso dell’interessato, talvolta sentendo il parere del collegio dei docenti. Ci si può rifiutare, motivando opportunamente la scelta.
Negli istituti comprensivi vi può essere un solo referente per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado oppure tre referenti diversi per ciascun ordine e grado di scuola.
I compiti del coordinatore per il sostegno, regolamentati dalle singole istituzioni scolastiche, generalmente, sono:
- convocare e presiedere le riunioni del gruppo H, nel caso di delega del Dirigente Scolastico;
- collaborare con il dirigente scolastico e il GLH d’Istituto per l’assegnazione degli alunni alle classi di riferimento e delle relative ore di sostegno;
- organizzare e programmare gli incontri tra ASP, scuola e famiglia;
- partecipare agli incontri di verifica iniziale, intermedia e finale, con gli operatori sanitari;
- fissare il calendario delle attività del gruppo H e di quelle di competenza dei Consigli di Classe che riguardano gli alunni in situazione di disabilità;
- coordinare il gruppo degli insegnanti di sostegno, raccogliendo i documenti da loro prodotti nel corso dell’anno scolastico e le buone pratiche da essi sperimentate;
- gestire i fascicoli personali degli alunni diversamente abili;
- gestire il passaggio di informazioni relative agli alunni tra le scuole e all’interno dell’istituto al fine di perseguire la continuità educativo-didattica;
- favorire i rapporti tra Enti Locali e Ambito territoriale;
- richiedere, qualora ve ne sia la necessità, ausili e sussidi particolari;
- promuovere le iniziative relative alla sensibilizzazione per l’integrazione/inclusione scolastica degli alunni, proposte dal dipartimento.
Il referente per il sostegno è un docente di sostegno; la retribuzione per le funzioni svolte viene definita in sede di contrattazione d’Istituto.
Le figure del coordinatore di sostegno, del referente per i BES e del referente per i DSA coincidono in alcune scuole con le funzioni strumentali dell’area del sostegno o dei BES.
Le tre figure sopra descritte costituiscono una risorsa fondamentale per le istituzioni scolastiche e, principalmente, per gli alunni che presentano peculiari bisogno formativi. Esse svolgono un lavoro prezioso, anche se spesso poco valorizzato, finalizzato a creare le condizioni per una reale ed efficace integrazione e inclusione di tutti gli allievi indistintamente.