di Salvo Intravaia, la Repubblica, 30.12.2016
– Le organizzazioni sindacali: “Soddisfatti del risultato. Frutto di un meticoloso lavoro di mediazione favorito anche dall’atteggiamento di attenzione e apertura al dialogo della ministra Fedeli”
ROMA – Mezzo passo indietro sulla Buona scuola: sterilizzata la chiamata diretta dei presidi e accantonato momentaneamente l’obbligo triennale di restare nella stessa sede per neoassunti e trasferiti. Ma solo per quest’anno. “Si tratta di una misura straordinaria. Resta fermo infatti – spiega lo stesso ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli – l’obiettivo prioritario, chiaramente indicato dalla legge 107 (Buona Scuola), della continuità didattica”. Che è garantito dal vincolo triennale di permanenza nella stessa scuola dopo il trasferimento.
Ieri in tarda mattinata, la neo inquilina di viale Trastevere ha sottoscritto con i sindacati un’intesa politica sul contratto che regolerà i trasferimenti del personale docente per il 2017/2018. Con una serie di novità che saranno ben accolte dai circa 200/250mila docenti italiani interessati alla questione: coloro che vogliono cambiare scuola o i tanti meridionali che, dopo essere stati assunti tra mille polemiche, intendono ritornare al sud.
Tra le più significative dal punto di vista politico, il ritorno alla possibilità ante Buona scuola di chiedere il singolo istituto dove essere trasferiti: non più di 5. In tutto si potranno esprimere fino a 15 opzioni, tra cui ambiti e/o singole province, anche di Regioni diverse. Una novità anche quest’ultima che per il prossimo anno scolastico depotenzia la chiamata diretta prevista dalla legge 107 e si pone il chiaro fine di ridurre i tantissimi assunti, mascontenti, messi di fronte al prendere o lasciare: immissione in ruolo, ma nella Regione dove c’è posto, o niente cattedra fissa.
Tra le novità, auspicata da molti, anche la possibilità per tutti, nessuno escluso, di presentare domanda di trasferimento: cade, sempre per il solo 2017/2018, il vincolo triennale per gli 83mila assunti con la Buona scuola.
Per il prossimo anno si ritorna anche ai trasferimenti in unica fase per ogni singolo livello d’istruzione: infanzia, primaria, media e superiore. Accantonata quindi la farraginosa procedura con diverse fasi in momenti diversi del periodo estivo. L’intesa di ieri, sottoscritta a tempo di record, ha messo d’accordo tutti: sindacati (Flc Cgil, Cisl scuola, Snals e Uil scuola. La Gilda non l’ha sottoscritta) e ministro. “Vogliamo aprire l’anno scolastico 2017/2018 nelle migliori condizioni – assicura la ministra Fedeli – per questo stabiliremo un cronoprogramma di lavoro molto preciso che, a partire da oggi, tappa per tappa, dalla mobilità alle assunzioni, all’assegnazione delle supplenze, garantisca al sistema di poter funzionare al meglio e agli studenti di avere docenti in cattedra e una scuola che funzioni dal primo giorno. Questo sarà lo sforzo a cui ci dedicheremo quotidianamente”.
Anche “le organizzazioni sindacali – che affidano al un comunicato unitario il loro commento – esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto”. Un accordo “che attesta un cambio di metodo coerente con l’accordo firmato lo scorso 30 novembre tra governo e sindacati per la ripresa di corrette relazioni sindacali e un riequilibrio del rapporto tra leggi e contrattazione a favore di quest’ultima”. I posti che si renderanno disponibili per i pensionamenti e per la trasformazione di una parte di organico di fatto (precario) in posti stabili verranno infine suddivisi non più al 50 per centro tra assunzioni e mobilità. Ai primi andrà una quota pari al 60 per cento e la restante parte sarà a disposizione di tutti i trasferimenti.
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Passo indietro buona scuola, siglato accordo mobilità docenti. Sindacati: “Bel segnale” ultima modifica: 2016-12-30T14:05:19+01:00 da