Alternanza scuola-lavoro: adesso tutti lavoreranno gratis?

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 24.2.2019

– Se i soldi non ci sono è atto dovuto che i docenti

obbligati al lavoro accessorio dichiarino la loro indisponibilità.

Con una circolare del 18 febbraio, il MIUR comunica ufficialmente che saranno accreditati alle scuole i fondi decurtati per l’Alternanza Scuola Lavoro (ASL) in applicazione della Legge di Bilancio che ha radicalmente ridotto le ore obbligatorie previste dalla legge 107/15. Dal corrente anno scolastico le ore di ASL scendono nei professionali da 400 a 210, nei tecnici da 400 a 150 e nei licei da 200 a 90. Non è ancora chiaro come verranno considerate le ore già effettuate negli anni scolastici precedenti ai fini del conteggio complessivo ai fini dell’esame di Stato. Mancano ancora le linee guida del MIUR per l’organizzazione dei percorsi ASL a partire dall’a.s. 2018-19 che dovrebbero avere un impatto concreto sulla definizione del PTOF delle scuole secondarie con la necessaria rimodulazione delle attività.

Quello che è sicuro è che dal 1 gennaio 2019 saranno dati alle scuole fondi per l’ASL fortemente ridimensionati in revisione degli stanziamenti precedentemente comunicati dal MIUR.

Ciò significa che le colleghe e i colleghi che sono stati, anche obtorto collo, coinvolti nella progettazione delle attività di ASL con una quantificazione legata ancora alle normative precedenti rischiano di lavorare senza risorse sufficienti a pagare il lavoro accessorio. Si rischia inoltre di vedere vanificati percorsi di ASL programmati all’inizio dell’anno scolastico che ora non avrebbero più la necessaria capienza di bilancio nelle scuole. In questa strana vicenda il MIUR ha agito con la solita tardiva inefficienza.

Tutti sapevano che nella bozza di legge di bilancio e nella discussione del DEF si era stabilita una riduzione dei fondi per l’ASL, ma il MIUR, gli UU.SS.RR. e i dirigenti  scolastici hanno fatto finta che ciò potesse non essere concretizzato continuando a ragionare come se nulla potesse cambiare e aspettando ordini dall’alto (alla faccia dell’autonomia scolastica…). E’ vero che prima dell’approvazione formale di una legge non è legittimo darne applicazione, ma un minimo di prudenza nella programmazione delle attività era un atto dovuto inserendo nel PTOF adeguati modelli di organizzazione dell’ASL tarati sullo scenario che si stava delineando.

E’ invece prevalsa una ottusa mentalità burocratica che rischia ora di rivoluzionare la progettazione ASL e soprattutto rischia di vedere le colleghe e i colleghi che sono stati chiamati a gestire l’ASL a non essere pagati per il lavoro svolto e che dovrebbero svolgere. Alcuni zelanti dirigenti scolastici pensano già di utilizzare i fondi del Fondo dell’Istituzione Scolastica per pagare le attività non riconosciute di ASL. Peccato che i contratti integrativi dovrebbero già essere stati stipulati nelle singole Istituzioni Scolastiche e che l’ASL deve essere sempre oggetto di contrattazione RSU. E soprattutto non è legittimo e giusto usare i fondi dei progetti delle scuole per pagare l’ASL.

La Gilda aveva chiesto al nuovo governo il dimezzamento delle ore di ASL obbligatorie e la loro abolizione nei licei. Il Ministero di Bussetti ha mantenuto purtroppo l’ASL nei licei complicando poi il quadro degli scenari possibili. Resta da parte nostra la critica radicale alla filosofia imposta nell’ASL con la quale di fatto la scuola deve curvarsi alle ragioni del mercato del lavoro di breve periodo e ai bisogni delle imprese.

Ora è troppo tardi per provvedere alle opportune norme di contenimento degli effetti dei tagli di bilancio per l’ASL. Ricordiamo che, in ogni caso, in troppe occasioni i dirigenti hanno obbligato i docenti a svolgere una attività che dovrebbe essere solo volontaria e accessoria (si pensi alla sciagurata obbligatorietà del tuto di classe per l’ASL imposta in tante scuole) e che tale deve rimanere. Se i soldi non ci sono è atto dovuto che i docenti obbligati al lavoro accessorio dichiarino la loro indisponibilità.

Già i nostri studenti sono chiamati a lavorare gratis per progetti di ASL spesso del tutto inutili o che addirittura nascondono un vero e proprio sfruttamento del lavoro giovanile. Sarebbe una bella farsa vedere anche i docenti lavorare gratis per un modello di alternanza non gradito e solo imposto da una politica che privilegia l’apparente quantità alla qualità dei progetti.

Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia

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Alternanza scuola-lavoro: adesso tutti lavoreranno gratis? ultima modifica: 2019-02-24T14:28:48+01:00 da
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