di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 20.3.2023.
Immaginare che Meloni e Valditara trovino risorse fresche e significative per i docenti appare in questo momento una chimera.
Il Ministro Valditara ha convinto il collega Zangrillo ad emanare l’atto di indirizzo con il quale destinare tutti i 300 milioni di euro precedentemente vincolati al “merito” agli aumenti tabellari del personale della scuola. Era una richiesta fatta da più di un anno dai sindacati e in primis dalla Gilda dopo la conclusione della trattativa per il CCNL 2018-20121 che ha portato magre risorse aggiuntive allo stipendio dei docenti e del personale ATA rispetto a quelle richieste da parte sindacale.
Prendiamo atto della volontà del Ministro di venire incontro alle giuste rivendicazioni della categoria. Prima di parlare di merito e carriere, cosa assolutamente complessa e oggetto di contenziosi, è necessario aumentare gli stipendi di tutto il personale della scuola, e non solo come sempre avviene dei dirigenti scolastici. In soldoni la decisione del Ministro porterà ad incrementi minimi (24 euro lordi in media, 15-18 euro netti) rispetto agli emolumenti tabellari calcolati nell’ultimo CCNL.
Ma quello che ci preoccupa è il futuro. Il governo sembra occupato più ad inseguire le logiche delle riforme fiscali strutturali e dei provvedimenti a favore di specifiche categorie che avranno dei costi enormi per le casse dello Stato.
Immaginare che Meloni e Valditara trovino risorse fresche e significative per i docenti appare in questo momento una chimera. Speriamo di essere sconfessati nel nostro pessimismo, ma è logico che non si può riaprire concretamente un tavolo contrattuale serio senza nuove risorse.
Per il momento si parla d’altro.
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Altri 300 milioni per gli stipendi del personale della scuola. Bene, ma dopo che accadrà? ultima modifica: 2023-03-20T02:54:34+01:00 da