di Eugenio Bruno, Il Sole 24 Ore 10.9.2015.
Il Miur scende in campo per l’integrazione degli alunni stranieri. Con due bandi da un milione di euro complessivi – di cui 500mila euro (su cui si veda Scuola24 del 27 agosto) per progetti di accoglienza e di sostegno linguistico e psicologico dedicati a minori stranieri non accompagnati e altri 500mila (su cui si veda Scuola24 del 28 agosto ) per il potenziamento dell’italiano come lingua seconda – e con una circolare inviata a tutte le scuole. Che serve a diffondere le 10 proposte elaborate dall’Osservatorio nazionale del ministero nel documento “Doversidachi”. L’obiettivo è fornire una prima risposta alle esigenze di una quota di popolazione scolastica nel 2013/2014 ha superato il 9% degli alunni complessivi e per cominciare ad attuare le misure della «Buona Scuola». Vediamole nel dettaglio.
Diritto all’inserimento
Il diritto/dovere di tutti alla scuola non può più essere compromesso dalle difficoltà di inserimento immediato dei bambini e ragazzi stranieri che arrivano ad anno scolastico iniziato. Parte da questa considerazione il documento del ministero nel suggerire che bisogna alleggerire il numero degli alunni per classe. In queste zone e per queste scuole – si legge nel documento – si può prevedere un organico funzionale aggiuntivo anche per lo sviluppo di laboratori di italiano come seconda lingua per i neoarrivati.
Il ruolo della scuola dell’infanzia
Va contrastata la mancata partecipazione di quasi un quarto dei bambini con origini migratorie, fra i 3 e i 5 anni, residenti in Italia, alla scuola per l’infanzia. Da qui la proposta di informare e coinvolgere i genitori migranti sull’importanza della scuola dell’infanzia e favorire l’accesso dei minori nelle scuole statali, paritarie e comunali.
Contro il ritardo scolastico
I dati ministeriali rilevano un tasso preoccupante di “ritardo scolastico” in ingresso che, non solo non evita, ma in molti casi favorisce ulteriori ritardi dovuti alle bocciature/ripetenze. Su questo punto la ricetta dell’Osservatorio prevede sia l’attivazione di interventi di formazione linguistica prima dell’inserimento scolastico, sia l’apertura di un sito ad hoc con normative, protocolli di accoglienza e buone pratiche efficaci.
Programma e valutazione su misura
Per migliorare i risultati scolastici dei minori stranieri il documento propone di definire in maniera chiara – e coerente con “l’adattamento del programma” previsto dalla normativa – le modalità di valutazione per gli allievi di recente immigrazione, prevedendo ad esempio deroghe dalla normativa standard e apposite flessibilità agli esami di fine ciclo per gli allievi inseriti per la prima volta nel sistema scolastico.
Più orientamento
Le ragazze e i ragazzi con background migratorio tendono a proseguire gli studi iscrivendosi in larga maggioranza, anche per chi ha ottenuto buoni risultati negli esami di terza media, ai percorsi o agli istituti professionali. Da qui l’idea di informare in maniera accurata (anche con opuscoli plurilingue) le famiglie e gli alunni sulle opportunità dell’intera istruzione superiore. Coinvolgendo anche i mediatori linguistico-culturali e giovani tutor di origine migratoria.
Italiano come seconda lingua
Oltre a organizzare nelle scuole laboratori linguistici di italiano L2 per le diverse fasi dell’apprendimento l’Osservatorio propone di prevedere nel tempo extrascolastico, in collaborazione con le associazioni, il volontariato e il privato sociale, forme di aiuto allo studio, protratte e continuative e di formare i docenti sull’insegnamento/apprendimento dell’italiano come seconda lingua.
Valorizzazione della diversità linguistica
L’integrazione scolastica ha avuto fin qui un carattere soprattutto“compensativo”, sottolineando soprattutto le carenze e i vuoti e riconoscendo molto poco i saperi acquisiti e le competenze di ciascuno, ad esempio, nella lingua materna. Per questo si punta ad avviare nelle scuole corsi opzionali di insegnamento delle lingue d’origine e a sperimentare l’insegnamento a tutti gli alunni di lingue straniere non comunitarie (cinese, arabo, russo). Passando sempre però per la formazione degli insegnanti.
Lotta alla segregazione scolastica
In alcune scuole si riscontrano fenomeni di concentrazione della presenza di alunni con origini migratorie. Sul punto il documento suggerisce di promuovere accordi a livello locale per evitare o riducendo i casi di eccessiva concentrazione delle presenze. straniere nelle classi.
Il coinvolgimento delle famiglie
Per facilitarlo l’Osservatorio propone, da un lato di puntare sui messaggi plurilingue e sulle attività di mediazione linguistico-culturale. Dall’altro di attivare opportunità di apprendimento dell’italiano per i genitori di origine straniera, con particolare attenzione alle madri che non lavorano e hanno minori occasioni di socialità.
Più educazione interculturale nelle scuole
Le classi multiculturali sono un contesto prezioso per abituare tutti, fin dai primi anni di vita, a riconoscersi ed apprezzarsi come uguali e diversi. Perciò vanno sensibilizzati tutti gli insegnanti sul tema della pedagogia e della didattica interculturale.