di Cl. T. Il Sole 24 Ore 29.3.2016
– Siamo ancora lontani dall’obiettivo di scendere sotto il 10% da realizzare nel 2020, ma anche nel 2014 l’abbandono scolastico in Italia migliora: la percentuale, infatti, dei giovani che lasciano precocemente la scuola, non conseguendo diplomi di secondo grado, né attestati di formazione professionale, è scesa dal 19,2% nel 2009 al 15% nel 2014.
Lo studio di Eurydice
Lo evidenzia un nuovo studio di Eurydice che sottolinea come l’abbandono precoce incida diversamente sulla popolazione studentesca a seconda del genere, e soprattutto a seconda dello status di cittadino nato all’estero oppure nativo. Spesso gli studenti che abbandonano gli studi e la formazione, sono nati all’estero e sono maschi. In Italia il 34,4% degli studenti che non consegue diplomi di secondaria superiore o di formazione professionale, è nato all’estero, mentre tra gli studenti nativi la percentuale è del 14,8%; dati entrambi superiori alla media europea, che è rispettivamente del 22,7% e 11%.
Le differenze di genere
Analoga considerazione, prosegue il rapporto, per la distribuzione di genere con la percentuale italiana, che è del 20,2% per i maschi, e 13,7% per le femmine, che segna un dato altrettanto negativo rispetto alla media europea (13,6% maschi, 10,2% femmine).
Accanto all’Italia, i Paesi che registrano forti disparità di genere sono: Cipro, Estonia, Spagna, Lettonia, Portogallo e Islanda. La maggiore propensione all’abbandono scolastico da parte degli alunni di sesso maschile nel nostro Paese è particolarmente evidente nelle aree più disagiate.