di Vito Carlo Castellana, InfoDocenti.it, 18.12.2020.
La riforma Gelmini aveva abolito i giudizi e aveva portato la valutazione numerica, dopo più di un decennio si ritorna in dietro e, già a partire dall’a.s. 2020/21, nella scuola primaria la valutazione sarà espressa con i giudizi.
Il Ministero ha provveduto ad emanare l’ordinanza ministeriale e le linee guida che danno indicazioni alle scuole primarie sulla valutazione intermedia e finale degli alunni. Il 15 dicembre inoltre è stata divulgata una presentazione con slidees semplificativa
Il Ministero ha individuato quattro livelli di apprendimento:
- avanzato;
- intermedio;
- base;
- in via di acquisizione.
Ciascuna scuola deve elaborare i criteri di valutazione da inserire nel piano triennale dell’offerta formativa. Questi criteri dovranno essere elaborati abbastanza in fretta perchè dovranno essere pronti per gli scrutini del I quadrimestre.
Secondo le indicazioni pubblicate nelle linee guida, i livelli sono definiti sulla base di dimensioni che caratterizzano l’apprendimento e che permettono di formulare un giudizio descrittivo, e si definiscono in base ad almeno quattro dimensioni, così delineate:
a) l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo. L’attività dell’alunno si considera completamente autonoma quando non è riscontrabile alcun intervento diretto del docente;
b) la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo. Una situazione (o attività, compito) nota può essere quella che è già stata presentata dal docente come esempio o riproposta più volte in forme simili per lo svolgimento di esercizi o compiti di tipo esecutivo. Al contrario, una situazione non nota si presenta all’allievo come nuova, introdotta per la prima volta in quella forma e senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire;
c) le risorse mobilitate per portare a termine il compito. L’alunno usa risorse appositamente predisposte dal docente per accompagnare il processo di apprendimento o, in alternativa, ricorre a risorse reperite spontaneamente nel contesto di apprendimento o precedentemente acquisite in contesti informali e formali;
d) la continuità nella manifestazione dell’apprendimento. Vi è continuità quando un apprendimento è messo in atto più volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso. In alternativa, non vi è continuità quando l’apprendimento si manifesta solo sporadicamente o mai.
Ogni scuola, autonomamente, potrà delineare anche altre dimensioni tenendo conto del contesto in cui opera.
Fondamentale sarà il documento di valutazione, infatti, qualora il giudizio descrittivo non contenga già l’esplicitazione dei criteri determinati dall’istituzione scolastica per differenziare i diversi livelli, sarà presente nel documento di valutazione una legenda che descrive i livelli in base alle dimensioni di apprendimento. Con le linee guida il ministero ha pubblicato alcuni modelli da prendere come esempio
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Come cambia la valutazione nella scuola primaria? ultima modifica: 2020-12-18T07:49:57+01:00 da