Concorso docenti 2016. Prova scritta, foto pone seri dubbi su sicurezza informatica. Miur renda conto

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Professionisti Scuola Network  29.5.2016

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– Proprio alla vigilia delle prove scritte con il maggior numero di candidati, quelle che si tengono il 30 e 31 maggio per infanzia e primaria, dove si stima saranno impegnati almeno 73 mila insegnanti per ognuna delle due prove, sta facendo molto discutere una foto che sta girando da alcune ore sui social network al riguardo del concorso docenti 2016 e che se autentica sarebbe la prova di un illecito avvenuto durante una delle diverse prove scritte già tenutesi nei giorni scorsi.
La foto potrebbe mettere in seria crisi la credibilità di chi ha deciso questa modalità delle prove “computer based” e rappresenterebbe un’enorme ombra sulla validità di tutta la procedura informatica messa in piedi dal Miur per garantire la sicurezza informatica e la legittimità del concorso.
L’episodio è tanto più grave se si tiene conto che ad oggi sono state numerose le richieste di informazioni riguardanti i protocolli di sicurezza della prova “computer based” del concorso docenti 2016, appelli a cui il Miur non ha mai risposto, e la foto che circola da ore in rete costringe nuovamente ad alzare il livello di guardia.
Sulla vicenda abbiamo intervistato Marco Caparvi, esperto informatico ed insegnante membro del CNT (Coordinamento Nazionale Tfa), in servizio presso l’IIS Spoleto, che già si è distinto di recente per aver scoperto e segnalato un bug nell’inserimento dei dati per la prova INVALSI.
A Marco abbiamo chiesto conto della foto che sta circolando in rete, indicata da molti come la prova di unillecito di un candidato e che sta togliendo il sonno a molti candidati.
Queste le deduzioni di Caparvi, membro del CNT, molto interessanti che pongono l’attenzione su scenari inquietanti anche per gli altri candidati che, ignari di tutto, potrebbero essere stati anche danneggiati a loro insaputa sabotando la loro prova.
Questa la foto circolata in rete ed in cui abbiamo solo evidenziato nel rettangolo in rosso il software con cui sarebbe stato possibile accedere dall’esterno al computer del candidato impegnato durante la prova:

PSN foto illecito concorso

Di seguito le dichiarazioni del docente contattato dalla redazione:
Alle notizie di tracce non salvate, chiavette non ministeriali usate per trasmettere le prove alle commissioni ed improvvisi black out, segnalateci dagli associati del Coordinamento TFA, si aggiunge oggi anche la diffusione tramite social della preoccupante immagine che trovate qui allegata.

La foto allegata, di cui al momento non ci è nota la fonte, ha immortalato uno dei pc durante l’esecuzione del software utilizzato per il concorso ancora in svolgimento.

Dalla nostra analisi non può trattarsi di una schermata di prova del programma (della sua versione “beta” fornita in anteprima ai tecnici di laboratorio per verificarne le funzionalità). Difatti la domanda che appare chiaramente a video è una dei quattro quesiti di inglese previsti per la c.d.c AD04. Si tratta pertanto di vera e propria prova concorsuale.

Ora, l’ipotesi che uno dei candidati abbia scattato la foto durante gli esami eludendo il comitato di vigilanza, ci appare, ad un’analisi più attenta, il migliore degli scenari ma, per i seguenti motivi, del tutto inverosimile.

Facendo attenzione all’angolo in alto a sinistra della finestra in esecuzione, si può notare come la “shell” riporti il nome del programma, presumibilmente il noto VNC viewer. (https://www.realvnc.com/ download/viewer/)

Bene se la nostra ipotesi fosse confermata il seguente link, https://www.youtube.com/watch?v=Xq-mHC9JYwY, può dare una chiara idea di cosa il programma è in grado di fare.

VNC viewer è difatti un software che permette, qualora opportunamente configurato, di effettuare l’accesso in remoto ad una o più macchine collegate ad internet.

Basta installarlo sulla macchina che si intende controllare e, successivamente, su un altro terminale, presente in qualsiasi altro posto, anche al di fuori del laboratorio, che fungerà così da controllore. L’addetto alla seconda macchina avrà in definitiva totale libertà di operazione sulla prima.

Immaginiamo quanto segue:

Il concorrente, venuto a conoscenza delle scuole in cui si svolgeranno le prove, installa (o fa installare) VNC su tutti i PC dei laboratori, non sapendo a quale siederà.
Precisiamo pertanto che tutti i candidati conoscevano in anticipo la sede della loro prova.

All’orario stabilito, un “complice” si collega, tranquillamente dalla propria abitazione, a tutte le macchine dell’aula sede di concorso (e qua si aprono possibilità infinite quali l’opportunità di manipolare gli elaborati di tutti gli altri concorrenti) e aspetta un segnale concordato, ad esempio scrivere una parola chiave nello spazio predisposto per le domande a risposta aperta.

Da quel momento in poi prende il controllo e svolge in toto la prova del candidato, oppure ne salva le domande, aspetta che il candidato risponda, e procede alla correzione.

Per un addetto alla vigilanza è praticamente impossibile accorgersi di quello che sta succedendo e, lo ripetiamo, l’operatore remoto ha totale controllo sulla macchina. Può fare, in estrema sintesi, quello che vuole.

Il Coordinamento Nazionale TFA è consapevole della possibilità che la foto sia stata manipolata e che l’intera vicenda possa rivelarsi un falso.

Tuttavia ciò non esonera il Ministero dal rispondere a questa puntuale domanda:

In che modo il Miur ha garantito l’impossibilità di accedere in remoto alle macchine impiegate per lo svolgimento della prova concorsuale per il reclutamento docenti ?

Il concorso si è svolto nei numerosi laboratori delle scuole di tutta Italia, ognuno con le sue caratteristiche hardware, software e di rete, ed è a nostro avviso impossibile che possa esistere uno standard minimo di sicurezza garantito. Alle aule preposte accedono difatti ogni giorno centinaia di studenti, tecnici e gli stessi insegnanti che hanno sostenuto le prove concorsuali. Prove esperite per la prima volta con queste modalità, contraddistinte da numerose falle e contraddizioni, di cui questa che segnaliamo sarebbe indubitabilmente sanzionatoria di una incapacità tecnica ben oltre i limiti della nostra sopportazione.

In attesa della cordiale risposta che, a differenza delle altre mai pervenute, ci auguriamo arrivi puntuale e incontrovertibile, il CNT si riserva la possibilità di autentica delle foto in nostro possesso presso ente terzo così come, in caso di mancate rassicurazioni, quella di agire tramite denuncia presso la Procura della Repubblica, che procederà alle indagini.

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Concorso docenti 2016. Prova scritta, foto pone seri dubbi su sicurezza informatica. Miur renda conto ultima modifica: 2016-05-30T04:32:29+02:00 da
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