inviato da Lino Ferri, 22.7.2024.
Accade che alle inenarrabili vicissitudini legate al concorso DS del 2017 si aggiunga la beffa di ordinanze cautelari della magistratura, che su casi perfettamente identici inspiegabilmente giudica in modo diametralmente opposto.
Infatti, alcuni ricorsi vengono accolti, mentre altri vengono misteriosamente respinti, il tutto nel giro di poche ore, ad opera del medesimo organo giudicante, sulle medesime questioni, con le medesime argomentazioni, sostenute persino dal medesimo legale!
I quesiti contestati sono gli stessi e appaiono palesemente errati, anche agli esperti che producono una perizia allegata ai ricorsi, che non lascia spazio a dubbi.
Sorprende soprattutto quella che molti percepiscono di fatto come una “disparità di trattamento”, in seguito alla quale, ad alcuni fortunati si consente l’accesso al corso intensivo che porterà senza intoppi all’inserimento nella graduatoria da cui il prossimo settembre si attingerà il 100% dei posti disponibili in Italia, mentre ad altri si nega questa possibilità e li si lascia a terra, sbigottiti per un esito dei ricorsi che non trova giustificazioni plausibili.
Come ulteriore beffa, si scopre che i fortunati ricorsi accolti riguardano candidati con punteggi inferiori rispetto a quelli ottenuti dai candidati che si vedono respinto il proprio ricorso, ai quali manca ancora oggi un solo punto per accedere all’agognato corso intensivo…
C’è chi se la prende col fato e chi invoca l’avvento dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali della magistratura amministrativa, affinché in futuro cessino simili disparità su questioni oggettive e non suscettibili di interpretazione, come, lo ricordiamo, le risposte chiuse di un quiz a crocette…
Lino Ferri per “I concorrenti con 59”