Il Corriere della sera, 16.12.2022.
Dei 94 mila nuovi prof che dovevano salire in cattedra quest’anno, più di 50 mila sono rimasti scoperti anche a causa del record di bocciature nei quiz a crocette. Molti dei quali, per ammissione del Miur, erano sbagliati
Gli italiani? Un popolo di santi, navigatori e poeti… e mancati docenti assunti in ruolo. I numeri diffusi recentemente dal Ministero dell’Istruzione lo confermano con impietosa verità: in totale, i posti assegnati a ruolo per l’anno scolastico corrente sono stati 26.928. A questi bisogna aggiungere quasi 16 mila supplenti (quasi tutti insegnanti di sostegno) che per quest’anno devono ancora accontentarsi di un contratto a tempo determinato ma, grazie a una procedura ad hoc, dal 2023/24 saliranno in cattedra in via definitiva. Ma qualcosa non va, se in sostanza poco più della metà dei posti autorizzati dal MEF, ovvero 94.000 per l’anno scolastico 2022/2023, sono stati coperti. Calcolatrice alla mano, rimangono libere e vacanti, come si dice nel gergo scolastichese, 51 mila cattedre. Come mai? Una grande quantità di posti non vengono coperti perché non ci sono candidati e non ci sono candidati perché la maggior parte di coloro che aspira a entrare di ruolo non è riuscita a superare il concorso.
Dal 2016 in poi ogni tornata concorsuale registra un nuovo record di bocciati. Come mai? Le motivazioni sono concomitanti e interconnesse: da una parte, archiviata la stagione dei Tfa (tirocini formativi attivi: due anni di formazione e tirocinio post laurea), da almeno 8 anni non vi è un percorso strutturato, coerente e organizzato per la formazione iniziale degli aspiranti docenti delle scuole medie e superiori; dall’altra parte vi è un effettivo abbassamento della preparazione fornita dalle università ai giovani che si immatricolano con pesanti lacune delle competenze di base, tanto che gli atenei mettono le pezze organizzando dei veri e propri corsi di recupero che sono chiamati Ofa (Obblighi Formativi Aggiuntivi): si va dalla matematica alla comprensione del testo, dalla scrittura ai rudimenti di biologia e così via.
Poi si mette di traverso anche il Ministero con scelte poco oculate: porto a titolo esemplificativo il mio caso. Nell’aprile 2022,anche se sono già di ruolo (ora al liceo, prima per molti anni alle medie) ho partecipato al concorso ordinario per la cattedra di lettere alle medie. Volevo vedere come me la cavavo con i quiz a crocette. Risultato: sono stato bocciato. A settembre, però, curiosando nella lista degli errori commessi dagli estensori delle risposta multiple che veniva aggiornata dal Ministero di giorno in giorno, ho scoperto per caso che uno dei quesiti nella mia batteria di domande aveva tutte e quattro le opzioni di risposta sbagliate! E così, io che avevo mancato la sufficienza per due soli punti, per un «errore» ministeriale ho superato la soglia minima (70/100) dello scritto per poter accedere all’orale che si svolgerà il 23 dicembre 2022.
Mi chiedo: ha un senso tutto questo? Come selezioniamo i docenti che insegneranno al nostro vero tesoro che sono alunne e alunni? Ebbene, io «immeritevole» potrei ricoprire uno dei 51 mila e rotti di posti liberi…
ocente di italiano e latino presso il Liceo scientifico Leonardo da Vinci e professore a contratto presso Università degli Studi di Milano
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