Conflitto russo-ucraino, la scuola che accoglie con le solite criticità

Gilda Venezia

dal blog di Gianfranco Scialpi, 26.3.2022.

Gilda Venezia

Conflitto russo-ucraino. L’arrivo di molti profughi trova l’istituzione scolastica con i problemi di sempre. Lo annuncia l’Anp. A settembre si rischia il collasso del sistema.

Conflitto russo-ucraino, il tassello della “tempesta perfetta”

Conflitto russo ucraino. Si credeva di poter rimettere la Storia sui binari della razionalità, quindi di un certo grado di prevedibilità. Invece, assistiamo a un’altra fuga in avanti dove la classica fine del tunnel non  si intravvede. Stiamo sperimentando il rischio non più come una categoria teorica, bensì esperienziale che condiziona pesantemente la nostra esistenza. Un mese fa, pochi giorni dall’inizio del conflitto, è stato pubblicato un interessante lavoro di A. Muratore e A. Giannuli dal titolo “La grande tempesta in arrivo“(Piemme). Era confermato il nuovo scenario impazzito, prodotto da tre infarti (emergenze): sanitario (Covid e altro), finanziario e ambientale. Oggi, dopo un mese di guerra  quel titolo potrebbe essere “La tempesta perfetta in arrivo“. Difficile pensare ad altre cause prodotte dall’uomo. Si intravvedono i primi scricchiolii, declinati nell’aumento della benziana e del gasolio, che da molto tempo rappresentano i volani del sistema produttivo. Pessime sono le previsioni per il prossimo autunno-inverno.

L’accoglienza è il nuovo tema

In attesa di verificare la tenuta del sistema liberista, declinato nella globalizzazione, già ferito dall’emergenza- Covid, nell’immediato occorre gestire e risolvere l’emergenza dei profughi. E questo comporta sostanzialmente accoglierli, facendoli sentire un pò a casa propria. L’intera operazione, ovviamente comporta l’impiego di significative risorse economiche. Il problema è talmente rilevante che qualcuno già inizia a chiedere un nuovo Recovery Fund bellico. Purtroppo, le voci di finanziamento non sono indirizzati completamente a settori di assistenza e sostegno economico-sociale, ma anche al riarmo. Non è un caso l’aumento delle spese del riarmo (Italia) che tocca i 38 miliardi di euro.

La scuola rischia ancora di non trovarsi pronta

Ovviamente la scuola italiana non può tirarsi indietro. Non lo ha fatto durante il primo lockdown per Covid! Tanti sono i bambini, i ragazzi accompagnati e non, che chiedono protezione e diritti a loro strappati da una guerra insensata. Ogni conflitto è sempre disumano perché comporta feriti e decessi. Questi comportano forti condizionamenti nella presenza di umanitàpreziose.
Comunque in queste settimane gradualmente le classi stanno accogliendo bambini e ragazzi. Non può essere diversamente.
Per sostenere il supporto psicologico ai ragazzi il Mi ha autorizzato le scuole ad attingere ai fondi Covid. “Nel piano straordinario messo in campo dal ministro Bianchi, recante le prime misure per l’accoglienza degli studenti in arrivo dall’Ucraina, c’è la disponibilità di un milione di € per la mediazione linguistica” (ItaliaOggi, 11 marzo). Purtroppo se ripartiti risultano 2mila e 500€ a istituzione scolastica.
Non sorprendono le dichiarazioni di M.Rusconi e C.Costarelli( ANP Lazio e Roma) “In queste settimane le scuole di tutti gli ordini stanno accogliendo gli alunni ucraini sfuggiti alla guerra, dimostrando attenzione umana e professionale senza risparmio di energie: si evidenziano però problemi relativi all’assenza di spazi e aule per poter svolgere laboratori ed attività di supporto; difficoltà a reperire mediatori per cui, in mancanza di un coordinamento da parte dei servizi sociali, ci si muove solo tramite volontariato e il passaparola; assenza di docenti che possano svolgere percorsi intensivi di alfabetizzazione” (Ansa).
Questo per l’immediato. M. Rusconi guarda oltre, riflettendo sul possibile scenario a settembre, chiedendo spazi e docenti per gli studenti ucraini. Diversamente avremo classi super-pollaio“(Leggo, 25 marzo).

Si ripete il solito scenario per la scuola

Non è difficile ipotizzare questo scenario, dove la scuola si presenta ancora una volta impreparata. Un’istituzione falcidiata dai tagli della Riforma Gelmini (2008-09) che hanno creato le condizioni per la formazione delle classi pollaio, non è in grado di gestire questa nuova emergenza e quelle future. Non lo è stata per il Covid. E’ stata salvata dalla Dad e negli ultimi tempi abolendo per decreto la pandemia.  Difficile pensare a una situazione simile alla presenza di persone concrete che a differenza del Covid sono visibili.

.

.

.

.

.

.

 

Conflitto russo-ucraino, la scuola che accoglie con le solite criticità ultima modifica: 2022-03-27T05:54:59+02:00 da
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

GILDA VENEZIA - Associazione Professionale GILDA degli INSEGNANTI - Federazione Gilda Unams

webmaster: Fabio Barina



Sito realizzato da Venetian Navigator 2 srl