Contagio a scuola, attesa per le linee guida del Cts

Fatto_lofo15di F.Q.  Il Fatto Quotidiano, 18.8.2020.

Ipotesi test rapidi per alunni con sintomi. Sileri: “Se positivi, chiusure temporanee”.

L’Istituto superiore di sanità è al lavoro su un documento che contiene le indicazioni per la gestione del Covid negli istituti. In caso di studenti con sintomi, si lavora a un piano di tamponi analogo a quello in vigore negli aeroporti. Il viceministro a SkyTg24: “Ci aspettiamo un aumento del numero dei contagi e dei focolai, però con il virus dobbiamo convivere”.

Gilda Venezia

La data da segnare sul calendario è domani, mercoledì 19 agosto, quando il Comitato tecnico scientifico si riunirà per ultimare le linee guida sulla riapertura della scuola. I nodi ancora rimasti aperti sono due: da un lato la deroga al distanziamento sociale in caso di aule troppo piccole (a patto di indossare la mascherina), dall’altro il protocollo da seguire in caso di contagio tra i banchi. Un argomento su cui oggi è dovuto intervenire anche il ministero, per placare le ansie dei genitori allarmati dalle fake news incontrollate che girano sul web. Quello che si sa finora è che “la presenza di un caso confermato necessiterà l’attivazione da parte della scuola di un monitoraggio attento” da avviare con le Asl locali al fine di contenere eventuali focolai. Ma ad aggiungere un nuovo elemento è stato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato a SkyTg24: “Se in una classe qualcuno dovesse risultare positivo al coronavirus, dovranno essere fatti i controlli a tutti. Potrebbe scattare una chiusura temporanea, ma poi la scuola riapre“.

I parametri in base ai quali scatterà questa misura sono ancora tutti da chiarire. Il protocollo di sicurezza per l’avvio del nuovo anno scolastico è stato siglato lo scorso 6 agosto, ma l’Istituto superiore di sanità sta lavorando alle ultime modifiche. E il testo, stando a quanto emerso nelle ultime ore, sarebbe quasi pronto. Una delle ipotesi attualmente al vaglio del ministero della Salute è anche quella di effettuare tamponi immediati in caso di alunni con sintomi. Un modo per bloccare sul nascere la diffusione del virus – magari limitandola solo a una classe – ed evitare di arrivare alla decisione più drastica, cioè quella di chiudere l’intero istituto. Si tratterebbe, riferisce l’Ansa, di un sistema di esami simile a quello che viene attuato in questi giorni (nonostante i ritardi) negli aeroporti con chi torna da Paesi considerati a rischio, come Croazia, Malta, Grecia e Spagna. Un modo per tranquillizzare non solo i genitori e i docenti, ma anche i dirigenti scolastici.

Solo ieri, infatti, l’Associazione nazionale presidi ha avanzato delle proposte su come gestire l’eventuale insorgenza di sintomi nei ragazzi mentre sono a scuola. Ad esempio la predisposizione di un “locale interno ad ogni istituto scolastico per l’accoglienza degli eventuali casi sintomatici di coronavirus o sospetti”. Un modo per arginare la diffusione del virus e garantire la sicurezza degli ambienti, in attesa che i genitori degli alunni con febbre o tosse arrivino a scuola per riportarli a casa (e non “prelevati” dai medici, come sostenuto da alcuni utenti sui social). Secondo il presidente dell’Anp Antonello Giannelli, però, è fondamentale che, in caso di persone infette a scuola, si valuti “la chiusura dell’istituto solo di concerto con l’autorità sanitaria, cioè la Asl”, in base alle circostanze specifiche del caso. “Non ci possono essere regole generali né ci si può affidare esclusivamente a parametri numerici“.

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Contagio a scuola, attesa per le linee guida del Cts ultima modifica: 2020-08-18T17:46:36+02:00 da
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