Contratto scuola: cosa chiedono i sindacati e cosa chiedono gli insegnanti

Gilda Venezia

 di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 9.11.2022.

Merito: per alcune sigle sindacali che rappresentano contemporaneamente dirigenti scolastici e personale della scuola conta più partecipare alla contrattazione che entrare nel merito delle decisioni politiche di fondo. il lavoro dei docenti non può essere omologato ad un lavoro impiegatizio.

Gilda Venezia

Dalle prime indiscrezioni dopo l’incontro tra OO.SS. e Ministero del 3 novembre, il nuovo governo vorrebbe intestarsi la chiusura della trattativa sul nuovo contratto entro la fine dell’anno. Manca però ancora una percezione chiara delle risorse aggiuntive che si intendono concretamente investire essendo solo, per il momento, semplici promesse. Ma anche se vi fossero risorse aggiuntive per il contratto come sarebbero utilizzate?

Non è un mistero, soprattutto dopo il cambio di denominazione del Ministero dell’Istruzione a quello di Ministero dell’Istruzione  del Merito, che alcuni poteri forti, in primis Confindustria e le fondazioni satelliti, vorrebbero introdurre una carriera per merito dei docenti. Già un primo fondamentale passo è stato fatto dall’ex ministro Bianchi con l’introduzione con il DL aiuti bis della figura del docente stabilmente incentivato (i docenti possono  “essere stabilmente incentivati, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva.”) che ha sostituito l’imbarazzante figura del “docente esperto”. Cosa ne pensano i sindacati? Sicuramente la Gilda è contraria, ma gli altri? Non si capisce. Tutti prendono tempo in attesa che il governo mostri le sue carte. Non è un mistero che per alcune sigle sindacali valga più partecipare alla contrattazione che entrare nel merito delle decisioni politiche di fondo e ciò è sicuramente un segno di debolezza soprattutto per la dignità dei docenti che ogni giorno entrano in classe e fanno lezione senza perdere tempo in progetti inutili o in percorsi di formazione che servono solo ai formatori e agli enti loro preposti.

I dirigenti scolastici d’altro canto, autoproclamatisi sfruttati manager pubblici, vorrebbero premiare il loro “staff”, il loro cerchio magico di yesman e yeswoman cui delegare parte importante delle loro competenze e responsabilità in nome di una efficienza aziendalistica cui non corrisponde quasi mai una reale efficacia dal punto di vista didattico. Il fatto che alcune sigle sindacali rappresentino contemporaneamente dirigenti scolastici e personale della scuola (in pratica datori di lavoro, come molti dirigenti intendono essere rappresentati, e semplici lavoratori dipendenti) non aiuta alla chiarezza delle posizioni in campo.

A complicare il tutto è infine la mancanza di un’area separata di contrattazione tra personale docente e personale ATA che spesso diventa elemento di divisione all’interno del comparto contrapponendo strumentalmente gli interessi dei docenti con quelli del personale ATA. Anche un bambino capisce che il lavoro dei docenti non può essere omologato ad un lavoro impiegatizio e che ha caratteristiche funzionali e organizzative completamente diverse dal personale inquadrato nei livelli impiegatizi. Ma molte sigle sindacali non vogliono capirlo in nome di una mistificante “unità dei lavoratori”.

Il Ministro Valditara ha promesso l’apertura di tavoli tecnici di discussione con i sindacati sui temi contrattuali. Vedremo cosa ne verrà fuori, ma è legittimo aspettarsi che prima di dicembre 22 – gennaio 23 una vera bozza contrattuale non sarà resa nota. Vedremo cosa accadrà.

 

.

.

.

.

.

.

.

 

Contratto scuola: cosa chiedono i sindacati e cosa chiedono gli insegnanti ultima modifica: 2022-11-09T06:02:53+01:00 da
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

GILDA VENEZIA - Associazione Professionale GILDA degli INSEGNANTI - Federazione Gilda Unams

webmaster: Fabio Barina



Sito realizzato da Venetian Navigator 2 srl