di Fabio Guarna, La Tecnica della scuola, 7.5.2020
– Se è vero che la Didattica a Distanza non può essere trascurata alla luce del fatto che vista la situazione incerta potrebbe essere utile a settembre per integrare se non addirittura supplire le lezioni in presenza, è altrettanto vero che bisognerà considerarla anche per i cd PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), ovvero l’ex alternanza scuola-lavoro. L’alternanza, al di là, dei correttivi introdotti nel corso degli anni la si può considerare entrata a sistema.
Dunque a meno di non volere rinunciare all’obbligatorietà (è argomento previsto per gli esami di maturità) o ridurre drasticamente il monte ore, il Ministero dell’Istruzione dovrà occuparsene.
Sul web sono diverse le piattaforme che consentono agli studenti di svolgere esperienze formative in aziende virtuali quantificando anche il numero di ore trascorse. Si tratta di attività, ovviamente a pericolo zero per il rischio contagio, ma possono considerarsi sufficienti a sostituire (o supplire) l’attività in presenza?
Vero è che il rischio contagio nelle aziende è molto alto e già per il lavoro è in vigore ed in continuo aggiornamento un “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” condiviso tra organizzazioni datoriali e sindacali.
A tale protocollo dovrebbero necessariamente adeguarsi anche gli studenti se dovessero entrare in azienda, ma è evidente che programmare tali attività da parte delle scuole per i rischi che comportano sembrerebbe davvero inopportuno.
Che ne sarà per il prossimo a.s. dunque di una didattica entrata a sistema che ha avuto fra l’altro in prima battuta un avvio molto discusso, che puntava ad integrare con esperienze lavorative pratiche le conoscenze acquisite in aula legando mondo del lavoro e scuola?
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Coronavirus, ridisegnare anche l’alternanza scuola-lavoro (ora PCTO) ultima modifica: 2020-05-08T04:39:06+02:00 da