Cosa porterà il nuovo anno a studenti e professori?

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Astolfo sulla luna, 2.1.202.

Si preannuncia la totale perdita di efficacia dell’educazione civica dal punto di vista didattico e formativo.

Gilda Venezia

Un cruccio del nostro ministro, onorevole Valditara, è quello del ritorno ad una scuola severa dove si insegni l’educazione e il rispetto alle giovani generazioni. Se questo obiettivo appare in linea generale condivisibile a chi quotidianamente ha a che fare con gli studenti, non sembrano adeguati gli strumenti didattici[1] che il ministro e i suoi consiglieri hanno predisposto per raggiungerlo, sostanzialmente la riforma del voto di condotta e quella dell’educazione civica.

Per quanto riguarda la condotta, dato che il cinque già prevedeva l’allontanamento dall’ambiente scolastico del colpevole e quindi la sua automatica bocciatura, la novità sostanziale riguarda il sei,  ove la condizione necessaria per l’ammissione alla classe successiva o all’Esame di stato sarà lo svolgimento da parte dello studente responsabile delle infrazioni disciplinari di “un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale” assegnato dal consiglio di classe. Con provvedimento molto discusso inoltre si prevede che la valutazione del comportamento incida anche sul credito scolastico, che finora era attribuito sulla base della media delle valutazioni di profitto conseguite negli scrutini finali. Altre novità riguardano le misure previste in caso di sospensione, che prevederanno anche il “coinvolgimento in attività di approfondimento su temi legati al comportamento” manifestato dal soggetto colpito dalla sanzione, e, se la sospensione supera i due giorni, lo “svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate”.

Non dobbiamo però dimenticare che “la valutazione insufficiente del comportamento .. [riguarda] comportamenti di particolare gravità .. che prevedano .. l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni”[2]. Criteri precisi vengono stabiliti dalla fonte citata in nota, vecchia ormai di 15 anni, anche per l’attribuzione del 6 (sospensione di almeno un giorno e assegnazione di attività a favore della scuola e/o numerose note e richiami) e del 7 (presenza di alcune note disciplinari e richiami).

Come al solito sono invece i tecnici di fiducia del ministro ad essersi dimenticati di modificare la normativa preesistente in materia, innestando in essa nuove regole che rischiano di ingenerare confusione al momento della loro applicazione da parte degli organi competenti.[3] Inoltre l’introduzione di nuovi concetti nella normativa scolastica, come la cittadinanza attiva e solidale, qualcosa che potrebbe assomigliare alle competenze di cittadinanza ma anche ad altro, rischia di recare confusione quando i consigli di classe dovranno deliberare le corrispondenti sanzioni. Leggiamo ad esempio che tale concetto va inteso “Non solo secondo i comportamenti tradizionalmente considerati: rispetto delle regole, capacità di creare rapporti positivi con gli altri, costruzione del senso di legalità nella comunità di riferimento, sviluppo dell’etica della responsabilità, ma soprattutto come una competenza specifica nella capacità di orientamento e risoluzione dei problemi”[4].

Passando brevemente al secondo strumento didattico predisposto dal MIM per fronteggiare il degrado della scuola italiana, ossia le nuove linee guida per l’educazione civica, poiché è stato già analizzato nel dettaglio in precedenti articoli, ci si limiterà a verificarne l’efficacia dopo alcuni mesi di applicazione.
Ebbene, la netta impressione è che la revisione dell’educazione civica sia stata un’operazione di pura facciata, dal momento che le vere novità riguardano l’introduzione di nuove figure professionali, sulle quali il MIM appare puntare molto: allo stato attuale l’unica cosa certa è l’elargizione della quattordicesima a questi colleghi, dato che l’assegnazione dei loro compiti resta ancora avvolta nel mistero; tuttavia sono in arrivo ben altre novità strutturali, come l’eliminazione del quinto anno nell’istruzione tecnica e professionale con il conseguente stravolgimento dei curricola rispetto ai quali è presumibile lo spostamento di una serie di obiettivi di indirizzo nella conoscenza e competenza a favore dei licei del made in Italy.

In altre parole, nessuno ha più tempo ed energie da dedicare ad una “materia trasversale” che, quando sono presenti nell’organico d’istituto, viene assegnata de facto ai docenti di diritto, caricandoli di un aggiuntivo pressoché inutile aggravio burocratico[5]; d’altra parte – nel caso degli istituti tecnici economici, dove è concentrato un residuo nucleo di saperi economico-giuridici –  tali insegnanti verranno “alleggeriti” di buona parte degli obiettivi didattici che passeranno, come già detto, al nuovo liceo “produttivo”, ma soprattutto agli istituti tecnici superiori di area economico-giuridica, secondo la ormai ben nota formula del 4+2.

La conseguenza di tutto ciò è chiaramente la totale perdita di efficacia dell’educazione civica dal punto di vista didattico e formativo; è troppo presto invece per valutare l’effetto della riforma dal punto di vista ideologico, prospettiva già messa ampiamente in luce dai mass media[6].

A questo punto la mente corre all’attualità, al periodo che non solo il nostro paese sta attraversando…  spuntano cachistocrazie in ogni dove, ma la novità rispetto al passato è che ora sono intenzionali: a cosa serve capire come funziona un apparato statale, come ci si può difendere legalmente dal dilagante sopruso, perché i ricchi si arricchiscono sempre di più.
Cosa ci interessa in fondo del mondo che consegneremo ai nostri giovani, signor Ministro?

Astolfo sulla Luna                                                                                        2 gennaio 2025

 

[1]Prescindiamo qui dalle misure di carattere penale e procedurale volte a tutelare l’incolumità fisica del corpo insegnante;

[2]Art. 4 DM 5 del 16/01/2009

[3]Ipotizzando ad esempio violazioni del regolamento disciplinare che comportino una sospensione fino a 5 giorni (nel caso del mio istituto, ingiurie rivolte ai docenti), secondo la vecchia normativa scatterà il 6 in condotta ma con le nuove regole bisognerà capire se assegnare solo “un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale” (nel caso si decida di “condonare” la sospensione) oppure anche il “coinvolgimento in attività di approfondimento su temi legati al comportamento” se non addirittura (con sospensione superiore a 2 giorni) trovare una “struttura convenzionata” ove svolgere tali attività. Sarà interessante capire chi e con quali risorse dovrà seguire il reo in tale complesso percorso di rieducazione;

[4]Claudio De Luca, Rivista scuola IaD, 2025;

[5]Predisposizione del curricolo e delle rubriche valutative d’istituto, cura della programmazione di dipartimento e dei consigli di classe, preparazione di eventuali unità di apprendimento interdisciplinari;

[6]A parte i miei articoli su questo sito, ecco un paio di link che che ne offrono una spiegazione “tecnica”: https://missioneinsegnante.it/2024/11/13/educazione-civica-che-cosa-cambia/  https://www.informazionescuola.it/criticita-delle-nuove-linee-guida-sullinsegnamento-delleducazione-civica/

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Cosa porterà il nuovo anno a studenti e professori? ultima modifica: 2025-01-02T14:00:29+01:00 da

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