Covid-19. Pubblicato il DPCM che sospende le lezioni

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dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 1.3.2020


Il DPCM dell’1.3.2020

Riteniamo scandaloso che solo alle 20.00 di domenica 1 marzo siano state pubblicate indicazioni ufficiali ai DS, ai docenti, al personale ATA e alle famiglie  sulle misure da adottare lunedì 2.

Direttiva della Funzione Pubblica  n. 1/2020

Gli obblighi del personale in caso di sospensione delle attività didattiche:

«…sono da evitare riunioni che pregiudichino le misure fornite dal SSI …. o obblighi per i lavoratori che provengano dalle aree contagiate o che abbiano avuto contatto con persone che provengono dalle stesse aree»)

PRECISAZIONI SU GLI OBBIGHI DEL PERSONALE

E’ chiaro che in caso di SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE gli istituti risultano interdetti agli studenti, ma possono essere invece aperti al personale ATA ed ai docenti.

Bisogna ricordare tuttavia che la sospensione delle lezione avviene a causa di eventi di forza maggiore che possono compromettere la salute di tutti i soggetti coinvolti.
E’ utile inoltre sottolineare che gli insegnanti sono tenuti alla presenza a scuola solo in caso di attività programmate nel Piano delle Attività approvato dal Collegio dei docenti ad inizio anno.

Ma soprattutto va precisato quanto previsto dal  DFP 1/2020:

(«…sono da evitare riunioni che pregiudichino le misure fornite dal SSI …. o obblighi per i lavoratori che provengano dalle aree contagiate o che abbiano avuto contatto con persone che provengono dalle stesse aree»).

Tuttavia molti DS, più realisti del re, stanno escogitando in varie forme di convocare a scuola i docenti in assenza di chiare disposizioni ministeriali, forse pervasi dalla convinzione che i docenti si debbano guadagnare la pagnotta presentandosi a scuola (a fare che?) eludendo le indicazioni finora emanate e, soprattutto, il rischio di contagio.

Oltre a ribadire che per tutelare la categoria dei lavoratori della Scuola e i loro familiari, è imprenscindibile la chiusura degli istituti scolastici per prevenire il contagio, è evidente che per il momento risulta assolutamente necessario evitare collegi, convegni, riunioni, assemblee, congressi e movimenti in giro per l’Italia, che possono nostro malgrado aumentare la diffusione del coronavirus.

D’altro canto appare molto più sensato l’invito di alcuni Dirigenti più illuminati che docenti a fornire alle famiglie tramite il registro elettronico indicazioni sulle attività da svolgere durante questa settimana fornendo indicazioni su attività didattiche gestibili a distanza e assegnando compiti da svolgere a casa.
Naturalmente prescrivendo agli studenti l’obbligo di consultare regolarmente il registro elettronico e di svolgere regolarmente i compiti assegnati.

Tutto il resto è rischio e, comunque,  volontariato.
Ma non buon senso…


– Confusione. Scuole chiuse fino al 7 marzo. Domenica il DPCM. In altre Regioni aperture «a scacchiera» –Coronavirus, a Venezia attività didattiche sospese fino all’8 marzo. Restrizioni anche per musei, cinema, luoghi di culto, biblioteche ed eventi. La bozza del DPCM

Coronavirus, le misure adottate dal Governo Zaia: gli ultimi aggiornamenti

La riunione Governo-Regioni è finita da poco, ma è ormai definita la linea politica. Nelle tre regioni maggiormente interessate – Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – si va verso una proroga di una settimana della chiusura delle scuole.  Sul punto è attesa ad ore una decisione di Conte.

Secondo alcune  voci, invece, in altre quattro regioni, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Marche, gli istituti scolastici molto probabilmente riapriranno. Certo, invece, il rientro in classe in Trentino Alto Adige.

Nonostante le prime intenzioni dei governatori Zaia e Bonaccini, che contavano di riaprire le scuole a breve, è stata decisa la chiusura, o forse la sospensione, degli istituti scolastici da oggi a sabato prossimo nelle tre regioni maggiormente colpite dall’epidemia.

E’ stato risolto quindi anche ogni dubbio sul da farsi in Veneto, il cui vice governatore Forcolin in mattinata aveva chiaramente anticipato una molto probabile chiusura.
Si tratta quindi un cambio di strategia del presidente del Veneto Luca Zaia – che aveva pensato ad una riapertura anticipata delle scuole del Veneto – per evitare l’effetto “boomerang”  preoccupato dalle critiche provenienti dal mondo economico e tra le famiglie. E ora il Governatore del Veneto sembra spostare l’attenzione su quelle che chiama «pandemia mediatica» e «psicosi internazionale», puntando l’indice su  un’epidemia amplificata se non addirittura inventata dai mezzi di comunicazione di massa.

Da parte del governo c’è stata «sostanziale adesione alle nostre richieste»: così ha detto al TgR Lombardia l’assessore al Welfare della regione Giulio Gallera mentre è in corso la videoconferenza con il governo. Ci sono alcuni approfondimenti da fare ma per quanto riguarda le scuole la sospensione «sarà prorogata per un’altra settimana».
Scuole, nidi e università in Emilia-Romagna restano chiusi anche la prossima settimana. Lo conferma su Facebook il governatore, Stefano Bonaccini.

Altre quattro regioni – Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e la Marche – gli istituti scolastici di ogni ordine e grado dovranno riaprire. Nelle tre regioni interessate restano ferme anche le università, che stanno attivando corsi a distanza (gli atenei riaprono in Friuli e Trentino). Rimangono vietate per otto giorni le manifestazioni pubbliche. Graduale e contingentato riapertura per musei, teatri, cinema e luoghi di cultura.

Sempre per quanto riguarda gli istituti scolastici, il Governo ha predisposto comunque una norma “salva anno” per gli studenti, che deroga al limite dei 200 giorni minimi per la validità dell’anno scolastico nelle scuole chiuse per l’epidemia di Covid-19 causata dal nuovo Coronavirus Sars-CoV-2.

Il Primo Ministro è consapevole di essere uno dei promotori di una decisione che rischia di essere impopolare: mentre una parte dei cittadini e soprattutto le ragioni dell’economia chiedono il ritorno alla normalità, lui e i colleghi spingono per la proroga della chiusura delle scuole e la limitazione della socialità. Una posizione fatta propria dal governatore Attilio Fontana che, sulla base delle osservazioni dei tecnici, chiede al governo di mantenere le misure restrittive. In accordo con la comunità scientifica.

Dall’osservatorio dell’ Unità di crisi traspare la convinzione che il virus clinicamente non dia problemi, o comunque sia facilmente risolvibile, nel 90% dei pazienti. Ma per oltre il 10%, soprattutto se anziani o con particolari patologie, di fatto comporta problemi gravi che richiedono un ricovero in Terapia intensiva.

Secondo l’epidemiologo dell’Unità di Crisi della Regione Lombardia Vittorio Demicheli «la priorità è di limitare i contatti tra le persone ed è l’unica strategia per rallentare il virus»

Ricordiamo che il tempo di incubazione del coronavirus è di 14 giorni che teoricamente si concluderebbero venerdì prossimo partendo dal primo caso diagnosticato. Pertanto solo la riduzione probabilistica dei contatti può portare a un rallentamento della diffusione del virus.

Ecco gli altri i punti principali su cui è intervenuto il decreto.

Validità dell’anno scolastico

Il governo ha anticipato che qualora le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d’istruzione non potranno effettuare almeno 200 giorni di lezione, a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, l’anno scolastico conserverà comunque validità anche in deroga a quanto stabilito dall’art. 74 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Sono del pari decurtati, proporzionalmente, i termini previsti per la validità dei periodi di formazione e di prova del personale delle predette istituzioni scolastiche.

Precisiamo che il testo unico sulla Scuola prevede che ai fini della validità dell’anno scolastico all’effettivo svolgimento delle lezioni siano destinati almeno 200 giorni per ogni anno scolastico. Di conseguenza si viene anche determinato un numero minimo di giorni di servizio ai fini della validità dell’anno di prova per i docenti neo-assunti. La chiusura disposta per le misure di contenimento potrebbe compromettere tale periodo minimo di lezioni effettive e richiede un intervento normativo da parte del ai fini della regolare validità dell’anno scolastico.

USR Veneto

Ieri intanto l’USR del Veneto ha pubblicato una nota con cui prevede  un’eventuale riapertura delle scuole e fornisce indicazioni alle scuole , in particolare sulla pulizia e sulla sanificazione delle scuole, sulla flessibilità dell’orario e sulla turnazione delle classi.

Con la presente, in relazione a quanto in oggetto e dando seguito ad analogo invito dell’Assessorato all’istruzione, alla formazione e al lavoro e pari opportunità della Regione Veneto ricevuto in data odierna, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione delle SS.LL. affinché vengano effettuate tutte le azioni necessarie a garantire la pronta pulizia dei locali scolastici, in modo da favorire il regolare rientro degli studenti e del personale a scuola, qualora venga revocata dalle Autorità competenti l’Ordinanza n.1-2020 che si richiama ed allega (All.1)., o venga a cessare l’efficacia delle disposizioni ivi contenute.
Si invitano pertanto le SS.LL. a voler adottare prontamente le misure organizzative, rientranti, a norma dell’art. 5 del D.P.R. 275/1999, nelle competenza delle SS.LL. e afferenti all’autonomia organizzativa, necessarie e funzionali al perseguimento delle finalità di cui trattasi, tra cui si menzionano a mero titolo esemplificativo: la strutturazione flessibile dell’orario scolastico delle singole attività nelle prime giornate di apertura delle scuole e di ripresa delle lezioni, nonché la turnazione e la rotazione delle classi negli ambienti adeguatamente trattati dal personale addetto alle pulizie assegnato alle II.SS.AA.

Viaggi di istruzione e visite guidate

Tra le misure predisposte vi è la seguente: “i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado sono sospese fino al 15 marzo 2020”.

Alla sospensione dei viaggi ed iniziative d’istruzione si applica oltre all’articolo 41, comma 4, del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, in ordine al diritto di recesso del viaggiatore prima dell’inizio del pacchetto di viaggio anche l’articolo 1463 del codice civile in tema di impossibilità sopravvenuta.

 

 

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Covid-19. Pubblicato il DPCM che sospende le lezioni ultima modifica: 2020-03-01T14:40:35+01:00 da
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