Covid rimosso a furor di popolo, ma prevenire è meglio che curare

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TuttoscuolaNews, n. 1049 del 19.9.2022.

Gilda Venezia

Abbiamo chiamato il ritorno a scuola dopo due anni di pandemia e dopo tanti mesi di DAD come il giorno della liberazione, liberazione dalle mascherine, dal distanziamento e da altre limitazioni; liberazione come auspicio scaramantico.

Ma abbiamo anche detto: con prudenza, con attenzione.
Abbassiamo la mascherina, ma non abbassiamo la guardia, perché il covid è dietro l’angolo.

Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e consigliere del Ministro Speranza per l’emergenza Covid, ha dichiarato che la ripresa della scuola senza mascherina, “fa felici i bambini, i genitori e gli insegnanti”, ma “con un virus contagioso come omicron, rischia di causare un nuovo aumento della circolazione del Covid-19”. E ha sottolineato come “in Germania il ministro della salute – un epidemiologo – di fronte alla possibilità di andare a scuola senza mascherina ha detto: ‘non autorizzo un esperimento naturale con un virus cosi contagioso, quindi le mascherine continuate a metterle’. Solo conoscenza scientifica e coraggio politico possono salvare da quella che, altrimenti, rischia di diventare una tempesta perfetta“.

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, va ben oltre l’allarme di Ricciardi, dichiarando che il piano predisposto per l’anno scolastico 2022-23 appare inadeguato non tanto per le misure previste, quanto per le raccomandazioni spesso generiche e, soprattutto, per le eccessive responsabilità scaricate sulle scuole, prive delle necessarie risorse e competenze sanitarie.

Il rischio, secondo la Gimbe, è quello di un impatto rilevante sulla circolazione virale e sulla salute pubblica, ma anche sui giorni di scuola perduti.
In particolare, Gimbe fa presente che, a dispetto delle modalità di trasmissione del virus, che avviene quasi esclusivamente per aerosol, non viene raccomandato nessun intervento specifico di aerazione e ventilazione per migliorare la qualità dell’aria, ma solo un generico “ricambio frequente di aria“, ovvero “il ben noto protocollo ‘finestre aperte’ – commenta Cartabellotta – che quest’anno durante la stagione fredda si scontrerà con quello ‘finestre chiuse’ imposto dalla crisi energetica“.

I casi di Covid tra studenti e personale in questi primissimi giorni di scuola sono già tanti. In caso di forte salita dei contagi, come faranno le scuole senza mascherine FFP2 di ricambio quotidiano per centinaia di alunni? Con quali risorse finanziarie provvederanno all’acquisto, pronto e immediato senza lacci burocratici, per garantire sicurezza ai propri alunni e al personale docente?

Per l’aerazione e la ventilazione necessari per il continuo ricambio d’aria nelle aule come provvederanno? Gli alunni dovranno uscire dall’aula a orari cadenzati per consentire il ricambio d’aria per almeno dieci minuti? E quando le temperature diventeranno rigide e le riserve energetiche, forse, razionate?

Il vademecum ministeriale è stato improntato forse all’ottimismo – era necessario sicuramente portare serenità per tutti – ma il cerino è rimasto nelle mani dei dirigenti scolastici.
Incrociamo le dita…
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Covid rimosso a furor di popolo, ma prevenire è meglio che curare ultima modifica: 2022-09-19T05:12:35+02:00 da
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