Cyberbullismo a scuola, Capanna scende dalle barricate: “Gli insegnanti vanno rispettati”

di Luigi Groppo, Quotidiano.net, 17.3.2019

– Il leader del ’68: “Genitori amici dei figli? Un errore”.

Firenze, 17 marzo 2019 – Forse del grembiule non c’è bisogno, ma delle leggi sì e soprattutto del rispetto di regole comuni. Ognuno al suo posto: i genitori facciano gli adulti, i maestri si aggiornino, i ragazzi mollino lo smartphone e diano segno tangibile di impegno, non solo per una volta come avvenuto nel venerdì del clima. Parola del contestatore per eccellenza, simbolo del Sessantotto: Mario Capanna, ora “coltivatore diretto” ma anche autore di ‘Noi tutti’ che rilancia il ‘Formidabile quegli anni’ che esaltava le barrricate.

Capanna, Salvini parla del ritorno del grembiule a scuola.
“L’aspetto formale è abbastanza secondario, se non addirittura frivolo. L’autorità si giustifica in quanto svolge mansione emancipatrice e solo per ciò. Altrimenti va contestata. Badiamo alla sostanza delle cose, non alle forme”.

Quindi bisogna essere contro per forza?
“Contestazione viene dalla parola latina contestor che contiene la parola testis, il testimone. Quindi il contestatore è colui che testimonia ciò che vede e denuncia, non è smentibile perché dice il vero. Ma attenzione: dopo aver denunciato, come il venerdì del clima, però bisogna costruire. E quindi mettere in atto anche comportamenti pratici: non bisogna solo delegare agli adulti e ai politici”.

In questo costruire c’è anche il rispetto delle leggi? E anche il rispetto del maestro e del docente, insomma di un sistema che voi 50 anni fa contestavate?
“L’insegnante vero il rispetto se lo conquista da solo. È l’insegnante scadente che ha bisogno di rispetto perché non è in grado di produrselo da solo”.

A mezzo secolo di distanza siamo passati dai genitori autoritari ai genitori irresponsabili che contestano il prof che ha dato un brutto voto al figlio.
“E anche li picchiano… Su questo pugno di ferro, regole rigide: bisogna educare gli adulti a non essere amici dei figli. Se il figlio non studia va rimproverato, punto e basta”.

Ognuno nel proprio ruolo quindi. Anche i maestri dovrebbero essere tali.
“Non facciamo di tutta erba un fascio ma è evidente che occorrerebbe per chi insegna un rigoroso esame attitudinale, da ripetere durante la carriera”.

E sull’Educazione civica da rintrodurre a scuola? È stata una battaglia del nostro giornale.
“Abbiamo bisogno di giovani che sappiano scegliere: ottima idea”.

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