Alessandro Giuliani La Tecnica della scuola Domenica, 10 Maggio 2015
Con l’approvazione del testo in VII commissione alla Camera, cresce il tam tam sui vari canali di comunicazione dei prof per mettere a repentaglio la validità delle valutazioni di fine anno. Che, lo ricordiamo, vanno svolte con la formula del “collegio perfetto”. Una delle ‘catene’ che stanno girando: lo sciopero può salvarci dal baratro, ci costa solo 17 euro e 50 centesimi a scrutinio.
L’assegnazione del personale neo-immesso in ruolo sulla sub-provincia e, soprattutto, quello dei poteri aumentati ai dirigenti rimangono tra i passaggi più contestati della riforma. Insomma, se il Pd (ma non tutto) esulta, con il testo del ddl in procinto di essere votato dall’Aula, la “piazza” non sembra affatto tranquillizzata.
I Cobasinvitano gli altri sindacati a partecipare al blocco degli scrutini. I cinque sindacati maggioritari, tornati uniti come non accadeva da tanti anni, annuiscono. L’Anief, da canto suo, parla di “emendamenti che non sistemano nulla” e di possibili “160mila ricorsi per gli esclusi dalle assunzioni”.
Insomma, considerando che l’approvazione del testo alla Camera è previsto la prossima settimana e quello definitivo per la metà di giugno, salgono le possibilità che venga messa in pericolo la validità degli scrutini. Che, lo ricordiamo, vanno svolti con la formula del “collegio perfetto”. Tra l’altro, trattandosi di un atto scolastico fondamentale, l’indizione dello sciopero nei giorni degli scrutini rimane a rischio di precettazione.
Nelle chat e su WhatsApp, tuttavia, non si parla d’altro. Anche se mancano diversi giorni, siamo già al tam tam mediatico. Vi proponiamo il contenuto di uno di questi messaggi che stanno pervenendo – via telefono cellulare ed internet – su numeri telefonini, e-mail e aree social di tantissimi docenti: “La riforma dovrebbe essere legge entro metà giugno. Lo sciopero degli scrutini forse può salvarci dal baratro. A questo punto ENTRO il 31 maggio (PER LEGGE) i sindacati confederali e i sindacati di base devono assolutamente proclamare lo sciopero degli scrutini. I sindacati autonomi si sono già fatti avanti, adesso aspettiamo i sindacati maggiori. E qui avremo la prova della loro coerenza. Nel frattempo il Governo Renzi potrebbe cadere dopo il voto, per flop elettorale. Lo sciopero degli scrutini ci costa solo 17 euro E 50 CENT(perché non vale per l’intera giornata ma è solo relativo alle ore di convocazione per la valutazione finale degli alunni n.d.r.). La stessa detrazione vale per lo sciopero breve della somministrazione invalsi (di martedì 12 maggio alle superiori n.d.r.), mantenendo però la presenza sul posto di lavoro”.
Certo, se a quasi un mese dagli scrutini il clima è questo, il rischio concreto è di vivere una fine dell’anno scolastico con i fuochi d’artificio.